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Delitto o … pasticcio? L’affaire de La Rue de Lourcine del vulcanico Labiche da martedì alla Pergola.

Massimo Dapporto e Antonello Fassari si esibiranno, da Martedì 8 a Domenica 13 Marzo, al Teatro della Pergola di Firenze nella lettura del regista Andrée Ruth Shammah de “Il delitto di Via dell’Orsina”, tratto da una commedia del drammaturgo francese ottocentesco Eugène Labiche, intitolata “L’affaire de La Rue de Lourcine”. Lo spettacolo è composto da un unico atto dalla durata di circa un’ora e mezza e andrà in scena da martedì a sabato alle ore 20:45, giovedì alle ore 18:45 e domenica  alle ore 15:45.

L’opera originale ha inizio in una mattina parigina, quando l’anziano Lenglumè si risveglia con i postumi di una sbornia. Del giorno prima si ricorda solamente di aver perso un ombrello verde e di aver partecipato al pasto organizzato dall’istituto Labadens, di cui era studente da giovane.

Nel letto con lui si trova lo chef Mestingue, anche egli ex studente dell’istituto, che si ritrova nelle stesse condizioni dell’anziano e che del giorno precedente ricorda solo di aver perso un fazzoletto con le sue iniziali “J.M.”. Durante la colazione, Norine, moglie di Lenglumè, legge al marito un articolo riguardante una carbonaia che il giorno prima era stata trucidata nella Rue di Lourcine; l’articolo aggiungeva, inoltre, che vicino al cadavere della donna era stato ritrovato un ombrello verde e un fazzoletto con le iniziali “J.M.”.

I due credendosi gli assassini, sopratutto perchè ricoperti di carbone, si affrettano a ripulirsi cercando di nascondere degli indizii che potrebbero riportare a loro. Successivamente Potard, un cugino di  Lenglumè, giunto a Parigi per il battesimo del figlio, annuncia di aver trascorso la serata con i due amici al teatro Odéon. Inizialmente le affermazioni di Potard danno sollievo ai due, che però ricadono nella disperazione quando scoprono che egli in realtà si stava prendendo gioco dei due.  Lenglumè e Mestingue, ancora più preoccupati quando trovano un cappello e una scarpa nelle loro tasche, affogano i loro dispiaceri nell’alcol e iniziano a pensare a come salvarsi la pelle, ritrovandosi così a compiere delle azioni terribili. Dopo vari accadimenti i due iniziano a scoprire la verità, infatti la mattina dopo l’ncontro con gli ex-alunni dell’istituto Labadens, il domestico di  Lenglumè, Justin, aveva sostituito il quotidiano con un giornale di alcuni anni prima; in più altri chiarimenti vennero dati alla moglie attraverso un biglietto in cui era riportato che i due uomini ubriachi erano stati per sbaglio rinchiusi nella carboniera e che la scarpa e il cappello che si erano ritrovati nelle tasche appartenevano alla donna che quella stessa sera li avava serviti al bancone del bar. I due sopraffatti dalla verità si addormentano, lasciandosi alle spalle gli avvenimenti di quei giorni.

La rivisitazione del regista Andrée Ruth Shammah “Il delitto di via dell’Orsina” cerca di presentare la storia del grande esponente e rappresentante del vaudeville (un genere teatrale nato in Francia alla fine del Settecento, caratterizzato da commedie leggere in cui la prosa si alterna a strofe cantate  su arie conosciute)  con umiltà e delicatezza, cercando di tornare a un teatro essenziale, in cui tutto è curato nei minimi dettagli. Questo è possibile anche grazie alla traduzione dello stesso Andrée Ruth Shammah e di Giorgio Melazzi e al cast, composto dai due protagonisti,  Massimo Dapporto e Antonello Fassari, e gli altri attori  Susanna Marcomeni, Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Prandella e Luca Cesa-Bianchi. La sceneggiatura è curata da Margherita Palli, le luci sono di Camilla Piccioni, i costumi di Nicoletta Ceccolini e la musica di Alessandro Nidi.

Data la bellezza e il grande successo della commedia di Eugène Labiche – come ci ricorda Andrée Ruth Shammah – ne sono state messe in scena diverse versioni, in diversi paesi: “Non è un caso che questo testo sia stato scelto da registi come Patrice Chereau, che l’ha messo in scena nel 1966 in Francia, e da Klaus Michael Grüber in Germania – ha dichiarato il regista – Appena l’ho letto ho pensato che sarebbe stata una grande sfida, un’opportunità per una regia sorprendente. Pensando a questi due personaggi, profondamente diversi l’uno dall’altro: uno ricco, nobile, elegante e l’altro rozzo, volgare, proletario che devono confrontarsi con quello che credono di aver fatto, ho pensato subito a Massimo Dapporto e Antonello Fassari, un’accoppiata con cui non ho mai avuto l’occasione di lavorare – e che non ha mai lavorato assieme – ma che credo perfetta per dare vita a questa storia”.

Lo spettacolo dunque si prospetta entusiasmante ed affascinante, pieno di cambi di scena tipici dello stile nobile della commedia leggera francese ottocentesca.

8 – 13 marzo | Teatro della Pergola

(martedì – sabato, ore 20.45, giovedì, ore 18.45; domenica ore 15.45)

Teatro Franco Parenti, Fondazione Teatro della Toscana

Massimo Dapporto, Antonello Fassari

IL DELITTO DI VIA DELL’ORSINA

(L’affaire le La Rue de Lourcine)

di Eugène Labiche

adattamento e regia Andrée Ruth Shammah

traduzione Andrée Ruth Shammah e Giorgio Melazzi

con Susanna Marcomeni

e con Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella, Luca Cesa-Bianchi 

scene Margherita Palli

luci Camilla Piccioni

costumi Nicoletta Ceccolini 

musiche Alessandro Nidi

Durata: 1 ora e 30 minuti, atto unico.

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