Proprio quest’estate siamo scesi tutti in piazza per festeggiare la meravigliosa vittoria della Nazionale Italiana di calcio agli Europei a scapito dell’Inghilterra. Intere piazze riempite di tifosi; uno spettacolo per gli occhi è stato vedere bambini, adulti, anziani tutti insieme riuniti per la stessa causa e, in particolare, accomunati da una stessa passione per il colore azzurro. Ma perché proprio il colore azzurro? Da dove nasce questa tradizione?
Tutti sappiamo che la bandiera italiana è formata dal tricolore verde, bianco e rosso, eppure tutte le squadre sportive che rappresentano l’Italia in una competizione utilizzano la maglia azzurra come “veste ufficiale”. L’origine di questa scelta si deve al mondo del calcio. L’unicità della maglietta della Nazionale di calcio, infatti, non è legata solo alla popolarità dello sport, ma ad un fatto storico avvenuto molto tempo fa. Il calcio è stato, infatti, la prima disciplina sportiva a scegliere tale colore per rappresentare la Nazionale per affrontare le altre Nazioni nel mondo. Nel tempo si sono diffuse numerose ipotesi sul perché di questa decisione, ma esse sono molto incerte ed improbabili. La prima riguarda una sorta di omaggio che la squadra ha voluto rendere al cielo e ai mari italiani, mentre la seconda è legata ad una questione meteorologica: si dice infatti che il 6 Gennaio del 1911 a causa di una grande nevicata sia stato preferito il colore azzurro al tradizionale colore bianco in virtù del fatto che altrimenti ci sarebbero stati problemi a distinguere la casacca italiana da quella della sfidante ungherese durante la partita amichevole.
Il match fu giocato a Milano e vide vittoriosi gli ospiti per 0-1 con la sola rete di Schlosser, non fu di certo un grande inizio per la maglia “debuttante”.
Un’altra teoria, seppur poco credibile, vede l’Italia prendere spunto o addirittura “rubare” l’azzurro alla bandiera della Nazionale francese, anche se il blu della Francia è di una tonalità più scura rispetto all’azzurro italiano. Infine, vi è un motivo storico che sembra essere il più plausibile e quello maggiormente considerato dagli studiosi e dagli italiani stessi. Si dice infatti che la ragione per cui la Nazionale indossa l’azzurro derivi dalla dinastia regnante all’inizio del Novecento in Italia: i Savoia. Azzurro era infatti il colore rappresentativo della casata sin dal 1300: il famoso blu Savoia, derivante a sua volta dal colore del manto della Vergine Maria. Questa particolare tonalità del classico blu era divenuto, a seguito dell’Unità d’Italia, colore nazionale. La maglia della Nazionale di calcio mantenne, inoltre, sino al 1946, la croce bianca su sfondo rosso, simbolo della famiglia dei Savoia, eliminato dopo l’abolizione della monarchia.
Nel passato ci sono state anche alcune eccezioni che hanno visto i calciatori italiani indossare altri colori, oltre alla casacca bianca che rimase come seconda. Uno degli esempi più famosi riguarda il periodo del regime fascista, durante gli anni ’30, durante i quali Mussolini pretese che la Nazionale indossasse la maglia nera, utilizzata anche durante l’edizione dei Mondiali del 1938. Nel 1954, invece, la squadra debuttò in maglia verde, simbolo della rinascita dell’Italia, dopo il disastroso mondiale svizzero da poco concluso. Il verde è stato poi ripreso nel 2019 nella gara contro la Grecia, ispirandosi al Rinascimento, suscitando polemiche e critiche fra i tifosi più affezionati all’azzurro.
Di recente anche il c.t. della Nazionale Roberto Mancini ha rilasciato un’ intervista dedicando un pensiero alla maglia azzurra italiana:”Indossare la maglia azzurra è il sogno di ogni bambino che inizia a giocare a calcio. L’azzurro accomuna calciatori e tifosi, è un colore simbolo di unità e coesione capace di avvicinare generazioni lontane, che ci fa sentire parte integrante di un’unica squadra”.
L’azzurro è un colore che appassiona tutti i tifosi italiani, che ci ha regalato tantissime emozioni con partite memorabili ed ha portato in bacheca ben quattro titoli Mondiali (1934, 1938, 1982, 2006), due Europei (1968, 2021), un Oro Olimpico (1936) e due Coppe Internazionali (1927-1930, 1933-1935); ovviamente tutti speriamo che questo straordinario palmares possa continuare a crescere.