Giuseppe Gibilisco è stato uno dei più grandi sportivi italiani del 21°secolo, con la partecipazione a molte gare internazionali, fra le quali le Olimpiadi di Atene nel 2004 e quelle di Pechino nel 2008, senza dimenticare le numerose presenze ai Campionati Mondiali di atletica e ai prestigiosi Giochi del Mediterraneo. Giuseppe nasce il 5 gennaio 1979 in Sicilia, e in particolare nella città di Siracusa, dove spenderà gli anni della sua giovinezza. Il suo primo incontro con l’atletica risale agli anni delle scuole medie, quando il suo professore, Silvio Lentini, importante tecnico sportivo siracusano, lo guida sotto la sua ala, facendolo innamorare della disciplina del salto con l’asta

All’età di 17 anni si trasferisce a Formia, città del Lazio, per allenarsi nel Centro Sportivo Olimpico, uno dei più importanti complessi italiani. Qui conoscerà il suo nuovo allenatore e supervisore, Vitalij Petrov, tecnico specializzato nel salto con l’asta, che aveva allenato grandi campioni olimpici come Serhij Bubka e Elena Isinbaeva, entrambi detentori di molti record e medaglie. Le grandi qualità di Giuseppe sono visibile sin da subito, infatti vincerà ben due bronzi ai Mondiali giovanili del’98 e agli Europei di Atletica Under23 nel 2001, sempre nello stesso anno otterrà un argento ai Giochi del Mediterraneo a Tunisi.

L’anno successivo però è un fiasco, infatti Gibilisco, attesissimo per gli Europei di Monaco di Baviera, delude piazzandosi al decimo posto in finale. Il 2003 è l’anno della sua consacrazione, dopo i Mondiali Indoor di Birmingham, chiusi all’ottavo posto, arrivano i Mondiali in Francia, più precisamente a Saint-Denis, cittadina francese, non lontano da Parigi. Le qualificazioni sono previste per il 26 agosto, Gibilisco le superà senza alcun problema, approdando così in finale, in programma due giorni dopo. Gibilisco non è il favorito, ci sono atleti, che secondo i booklmakers hanno più chance di vittoria, come ad esempio il sudafricano Okkert Birts, campione africano di salto con l’asta per ben 4 volte, e l’astista svedese Patrik Kristiansson. Entrambi chiuderanno alle spalle di Gibilisco, rispettivamente al 2° e al 3° posto. Il favoriti sono l’australiano Dimitri Markov, campione del mondo in carica, che chiuderà 4°, e Tim Lobinger, astista tedesco, che aveva vinto gli Europei Indoor a Birmingham pochi mesi prima, anche lui deluderà classificandosi al 5° posto.

Gibilisco già si dimostra in ottima forma nelle qualificazioni, effettua solo due salti, uno alla misura d’entrata di 5,50 m ed uno alla misura di 5,70 m sufficiente per la qualificazione. In gara dopo aver saltato 5,60 m al 1º tentativo, passa alla quota di 5,70 m, saltata invece da 6 atleti, quindi precipita in 7ª posizione. Si presenta a 5,75 m, ma fallisce due tentativi, mentre altri tre atleti superano la misura, adesso Gibilisco è 10º. La gara prosegue, e Gibilisco sorprende tutti decidendo di utilizzare il suo ultimo tentativo a disposizione per la misura successiva 5,80 m, misura che non solo costituirebbe il suo nuovo primato personale, ma anche il record italiano. L’impresa riesce, ma non finisce li, ancora due salti validi a 5,85 m e 5,90 m, sempre migliorandosi lo portano ad meritatissimo oro e segnando il nuovo record italiano.

Fra il 2003 e il 2013 non vincerà nessun oro, ma riuscirà comunque a salire sul podio per un fantastico bronzo ai Giochi Olimpici di Atene nel 2004, con un ottimi salto di 5,85 m, si piazza al terzo posto alle spalle degli statunitensi Timothy Mack, 5,95 m, e Toby Stevenson, 5,90 m. Nel 2007 subirà una grave accusa da parte della FIDAL (federazione italiana di atletica leggera) e dal CONI (Comitato olimpico nazionale italiano), i quali lo accuseranno di uso di sostanze dopanti e lo squalificheranno da ogni tipo di competizione per ben 2 anni. Verrà assolto solamente un anno dopo, dopo aver dimostrato la sua completa innocenza e fino al 2013 non riuscirà più a tornare sul podio. Quell’anno, infatti, finirà 2° al Campionato Europeo e 1° ai Giochi del Mediterraneo. 

Oro del 2013La sua carriera atletica finisce i 14 agosto 2014, quando non si qualificò per gli europei di Zurigo, ma non abbandonerà completamente lo sport, infatti decide di dedicarsi, nel 2016, dopo aver combattuto ancora una volta le accuse di doping contro di lui, al Bob, disciplina invernale. Parteciperà in alcune tappe della coppa del mondo, posizionandosi 25° nella categoria del bob a quattro.

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