Per un problema tecnico l’articolo non è stato pubblicato al momento debito; data l’importanza dell’argomento, riteniamo di doverlo comunque pubblicare, scusandoci con i nostri lettori.
Il 16 Novembre 2021 si è tenuta nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio la seduta straordinaria della commissione speciale Segre per trattare temi tuttoggi attuali e particolarmente importanti come la dignità, il diritto, la solidarietà, il razzismo, l’istigazione all’odio.
La commissione, indetta peraltro il giorno della 26° giornata internazionale della tolleranza, presieduta dalla Presidente Barbara Felleca, ed alla quale hanno partecipato il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente del Consiglio Comunale Luca Milani, la professoressa Irene Stolzi e il professore Vladimiro Zagrebelsky e, tramite videomessaggio, il professore Paolo Grossi, oltre che tanti giovani sia di istituti superiori fiorentini sia della Scuola di giurisprudenza, è stata un vero è proprio successo.
La conferenza è iniziata con la lettura di un lettera della senatrice Liliana Segre da parte della presidente delle Felleca, in cui ha esposto un suo pensiero riguardo prevalentemente i discorsi d’odio (I cosiddetti hate speech); essi non possono e non devono essere considerati solamente parole o discorsi come altri, ma sono un qualcosa di molto più grave, in grado di ferire, anche gravemente, la persona che li subisce: una vera e propria violenza insomma, che non va minimamente sottovalutata solo perché non fisica. La Senatrice ha poi proseguito parlando di come sia necessaria una legge, sia in Italia che in Europa che debba intervenire attivamente contro questi hate speech.
Sulla falsa riga della Senatrice, il sindaco Nardella, ha aperto il suo discorso ampliando quello dalla Senatrice trattando anche i social media:per il sindaco, dovrebbe esserci anche nel caso più specifico dei social media una sorta di legge che limiti i cosiddetti “haters” ed i discorsi di odio sui canali digitali; “il fatto di essere nascosti dietro ad uno schermo non deve far sì che essi possano sentirsi liberi di dire ciò che vogliono”, così ha concluso il suo discorso il sindaco.
Successivamente hanno preso parola i relatori: il professor Grossi nel suo videomessaggio per i presenti ha parlato a lungo dell’importanza della dignità, di come contraddistingua tutti gli uomini, assieme alla libertà e all’uguaglianza. Sempre per Grossi “la dignità è quell’impalpabile realtà che fa dell’uomo carne ed ossa, che dà compiutezza all’umanità. Inoltre in virtù di questa libertà e dignità l’uomo non può essere strumentalizzato;
Lo stesso stato si deve costruire in funzione della persona e non viceversa. L’uomo deve dunque avere valore di fine e non di mezzo, perciò deve essere lui il punto di partenza per la costruzione di uno stato”.
Successivamente è stato il turno del professor Vladimiro Zagrebelsky. Il professore si è concentrato soprattutto sula tema della libertà.
Secondo lui, la libertà consiste prevalentemente nel non danneggiare gli altri: un esempio può essere il mostrare il green pass per accedere a determinati servizi.
Oggigiorno però c’è una grossa differenza fra la rivendicazione della libertà , ed alcune realtà, come ad esempio quella migratoria: ne è un esempio lampante ciò che sta accadendo lungo il confine polacco.
Dunque la strada per arrivare ad una conciliazione fra il diritto alla libertà e situazioni reali è ancora lunga, ma sicuramente non impossibile.
La seduta si è poi conclusa con le domande degli studenti lì presenti ai relatori.