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VALENTINO ROSSI, SI CONCLUDE UNO DEI CAPITOLI PIÙ BELLI ED EMOZIONANTI DELLO SPORT

25 ANNI DI PURO GENIO E SREGOLATEZZA

Dal lontano 1996 di tempo ne è passato e 432 gare disputate, 235 podi, 115 gare vinte, 9 mondiali vinti non sono numeri a caso ma sono i numeri di una leggenda, Valentino Rossi. A 42 anni, dopo ben 25 anni di carriera motociclistica anche il Dottore appende il casco al chiodo. Con la gara di domenica 14 Novembre si è conclusa la strabiliante carriera del motociclista più forte di tutti i tempi.

25 ANNI IN SELLA AD UNA MOTO

A Tavullia, in Emilia Romagna, Valentino Rossi prende confidenza con i motori fin da piccolo grazie al padre Graziano, il quale corse nel motomondiale tra gli anni 1970 e 1980, e mostra subito il suo talento.

A 13 anni prova per la prima volta la Aprilia AF1 125 Futura, ed esordisce poi nel campionato Sport Production del 1993 in sella a una Cagiva Mito 125. L’anno seguente partecipa contemporaneamente ai campionati Sport Production e GP italiani, riuscendo a vincere il campionato.

La stagione 1996 sancisce l’esordio di Rossi nel motomondiale, in sella a un’Aprilia RS 125 R. Nel motomondiale 1997 passa alla squadra ufficiale Aprilia Racing e vince il suo primo titolo mondiale con ben 11 vittorie su 15 gare disputate. Il motomondiale 1998 è quello del debutto nella classe 250, sempre con Aprilia. Il motomondiale 1999 lo vede promosso a unico pilota della squadra ufficiale di Noale, e si laurea abbastanza agevolmente campione del mondo. Il motomondiale 2000 è quello del passaggio alla classe 500 nonché del cambio di moto. Honda gli prospetta il salto nella classe regina.

Il motomondiale 2001 è l’ultima stagione prima dell’avvicendamento tra le vecchie 500 e le nuove MotoGP. Con un anno di apprendistato alle spalle, e presentatosi al via con l’obiettivo dichiarato di puntare al titolo, Rossi si laurea iridato per la terza volta in carriera, la prima in top class. Il mondiale del 2002 è il primo mondiale MotoGP, formula con cui inizialmente non si trova in sintonia. Cambia la moto ma la storia non cambia è ancora lui a trionfare nel 2002 e nel 2003.

Finito il campionato però nascono delle divergenze importanti tra il pilota e la Honda che terminano con la fine del rapporto lavorativo con relativo passaggio di Valentino alla Yamaha, scommessa decisamente vincente. Infatti dal 2004 al 2010 Valentino colleziona ben 4 titoli mondiali arrivando a 9 titoli complessivi con i primi 5 vinti con la Honda. Valentino e la sua moto sono un binomio perfetto di genio e sregolatezza, gara dopo gara il dottore è inarrestabile, sicuramente questo è stato un periodo di massimo splendore per il campione romagnolo.

A causa di frizioni con il compagno di Team Lorenzo, che costringeva i due staff a vivere da separati in casa all’interno del box Yamaha, a fine stagione Rossi cambia e approda alla Ducati. Biennio sfortunato e dal punto di vista di risultati non all’altezza delle stagioni precedenti fa pensare ad una fase discendente della carriera di Valentino. La parabola descritta dalla carriera di Rossi si rialza grazie ad una vecchia conoscenza, la Yamaha, e sarà proprio con la moto che più lo ha reso celebre che Valentino tornerà ad altissimi livelli. Dal 2014 al 2021 si ha dunque il ritorno in Yamaha, che vede un uomo maturato intento a chiudere il suo percorso con il decimo titolo mondiale che per sfortuna e per qualche ingiustizia non arriva.

I RIVALI DEL DOTTORE NEL CORSO DEGLI ANNI

Sono cinque i principali avversari con i quali Valentino Rossi ha avuto a che fare in MotoGP. Tutti molto forti e difficili da battere. Non sono mancate scintille. In una intervista per DAZN il Dottore ha fatto luce sui suoi maggiori rivali nel corso degli anni.

Il primo è senza dubbio Max Biaggi, connazionale con il quale si scontrò più volte nei primi anni nella classe 500/MotoGP. Ci furono diversi alcuni infuocati episodi di scontro tra loro, in pista e fuori. Rossi ha commentato così: «È stata la rivalità più intensa, ma anche molto sportiva. La ricordo come fosse ieri».

Impossibile non citare Sete Gibernau, altro suo grande avversario in quegli anni. Diversi duelli tra loro, il più controverso fu quello di Jerez nel 2005 quando ci fu il contatto all’ultima curva. Rossi ha ricordato quella con lo spagnolo come una battaglia psicologica, che va vinta dimostrando sempre di essere il più veloce altrimenti non serve ingaggiarla.

Terzo rivale storico di Valentino è Casey Stoner, che nel 2007 sorprese tutti vincendo il titolo MotoGP con la Ducati. A Laguna Seca nel 2008 ci fu una leggendaria battaglia tra i due, con il sorpasso al Cavatappi di Rossi rimasto impresso nella mente dei tifosi. L’australiano ha ricordato così quanto avvenne: «È stata la cosa migliore che potesse accadermi, mi ha trasformato. Ho capito molto di più sul mondo della MotoGP e su ciò di cui avevo bisogno per trionfare». Un nuovo scontro avvenne nel 2012, quando il Dottore su Ducati stese la Honda di Stoner, che dopo le scuse del rivale gli disse: «La tua ambizione ha superato al tuo talento».

Quarto avversario che non si può non menzionare è Jorge Lorenzo, suo compagno in Yamaha per molte stagioni. Ci sono state alcune battaglie significative tra loro: Catalogna 2009, Motegi 2011 e Misano 2016. Ci sono stati periodi di rapporti molto tesi, soprattutto nel 2015. Il maiorchino ha così parlato della convivenza con l’italiano: «Due galli nello stesso pollaio non sono facili da gestire. Siamo entrambi testardi e abbiamo lo stesso ego. Quando un pilota condivide il box con Valentino Rossi e lo mitizza, è impossibile batterlo». Lui non lo mitizzò affatto e, infatti, ci fu battaglia tra loro.

L’ultimo rivale citato è Marc Marquez, con il quale all’inizio sembrava andare d’accordo. Lo spagnolo era ritenuto una sorta di erede del Dottore, che però nel 2015 lo accusò di favorire Lorenzo nella corsa al titolo. A Sepang fu guerra tra loro in pista e Rossi spinse fuori il pilota della Honda. Una manovra che gli costò il titolo, dato che a Valencia fu penalizzato partendo dall’ultima casella della griglia. Anche nelle annate successive non sono mancate scintille tra loro. Ad esempio in Argentina nel 2018, quando lo spagnolo stese Valentino e la rivalità si riaccese ulteriormente.

L’AMICIZIA CON MARCO SIMONCELLI

Marco Simoncelli e Valentino Rossi hanno condiviso per qualche anno le piste del motomondiale, negli anni di massimo splendore del secondo che come un fratello maggiore protegge aiuta e incoraggia Marco nella sua crescita. Il rapporto tra i due andava oltre il motociclismo, oltre le apparenze, oltre tutto e tutti. Il 23 Ottobre del 2011 a Sepang però la sfortuna ha voluto che in un incidente di gara Marco perdesse la vita, in una delle scene più commoventi dello sport. Il 23 Ottobre però il loro rapporto non è finito, ha solo cambiato aspetto, diventando eterno. Rossi negli anni dopo l’accaduto ha sempre ricordato con affetto e malinconia l’amico, volato via troppo presto.

TITOLI DI CODA DI UNA CARRIERA FANTASTICA

Dopo più di venti anni finisce l’era Rossi, contraddistinta da gioie immense e qualche delusione che ci può sempre stare basta sapersi rialzare e nessuno lo ha saputo fare meglio del Dottore. Milioni di persone hanno sognato seduti su un divano emozionandosi per sorpassi impensabili, rimonte estreme, abilità fuori dal comune, milioni di persone hanno assistito al compiersi del genio, milioni di persone possono dire “io ho visto correre Valentino Rossi” e dal mio punto di vista non possiamo che essere onorati di aver assistito alle gesta di questo extraterrestre.

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