Ora è finalmente ufficiale: Xavi Hernandez è il nuovo allenatore del Barcellona, firmato un contratto fino al 2024.
l’8 novembre sarà e rimarrà una giornata di svolta nella storia del Barcelona, come definita dal presidente Joan Laporta. In mattinata Xavi ha firmato con un pubblico di eccezione, davanti allo sguardo di quasi 10.000 persone, con gli occhi vogliosi di chi vuole tornare grande il più presto possibile.
Il Barcelona non si trova in un momento facile della sua storia; nono in campionato e secondo nel girone di Champions, solo due lunghezze sopra il Benfica, squadra della capitale portoghese. La squadra precedentemente allenata dall’olandese Koeman, leggenda del club catalano ,veniva da 1 sconfitta (nel clàsico) e 3 pareggi consecutive nelle ultime 4 gare, risultati non ritenuti sufficienti dalla dirigenza blaugrana. Per alcuni versi è riduttivo chiamare questo fase “periodo no”, oltre agli scarsi risultati sul campo si aggiungono debiti che vanno oltre il miliardo di euro, tanto da portare la stella argentina Lionel Messi a volare a Parigi, nonostante la sua volontà di rimanere in catalogna anche gratis.
Non solo i tifosi di casa, ma tutti gli appassionati di questo sport si interrogano su cosa possa aver portato a questa decadenza vertiginosa. E’ finito un ciclo, un ciclo vincente, un ciclo che ha portato la squadra della capitale spagnola a vincere 3 campionati spagnoli e 2 Champions League nell’era Guardiola, probabilmente il periodo più bello e vincente della storia del Barcellona. Quella squadra aveva rivoluzionato il modo di vedere ed intendere il gioco del pallone, grazie al tiki-taka, uno stile tattico basato sul cercare sempre il passaggio più semplice, facendo correre la palla, visto che lei non suda. Questo gioco ha emozionato tutti i tifosi, anche neutrali, per la sua bellezza esteriore e per la sua efficacia.
Nel 2021 la situazione però non è più questa, l’addio di Pep Guardiola ed il ritiro di alcune stelle del club ha portato il Barcellona in una situazione involutiva catastrofica che quest anno ha trovato la sua apoteosi. Il modo per tornare grandi è uno ed inequivocabile, il ritorno alla classicità, e Xavi è la pedina perfetta per fare “scacco matto”. L’ex centrocampista blaugrana aveva lavorato nell’ Al-Sadd , squadra del campionato arabo, dove aveva impressionato tutti i maggiori media per esser riuscito a portare in un campionato di basso livello un calcio a pochi tocchi, pieno di passaggi orizzontali. Xavi aveva portato la sua filosofia di calcio, dove nel suo 4-2-3-1 i giocatori sono in continuo movimento e senza avere furia di giocare il pallone.
Dopo una carriera unica nel Barcellona è pronto a questa nuova ostica sfida, dove si troverà proiettato in una realtà esigente come poche (e lui da calciatore lo sa bene). Xavi ritroverà alcuni suoi ex-compagni, come il capitano Sergio Busquets e Gerard Piquè, e molte nuove leve in arrivo dalla Masia.
“Non voglio essere trovo emotivo, quindi dirò solo che sono nel club migliore al mondo”
Queste le prime parole del neo-tecnico blaugrana; se questo sono le premesse, non vediamo l’ora di goderci lo spettacolo.