La principale testata inglese ha collocato la Galleria degli Uffizi al primo posto tra i “migliori musei al mondo”, davanti persino al Louvre e al Moma di New York, rispettivamente al secondo e terzo posto.

Evidentemente non scherzava lo storico dell’arte tedesco e direttore del museo fiorentino, Eike Schmidt, quando disse «i miei Uffizi saranno pop, cool e anche un po’ rock»

Il successo, infatti, è arrivato dandogli completamente ragione: non solo un aumento dei visitatori, ma una crescita di quelli più giovani.

Nelle sue mani il museo è diventato ancora di più un’istituzione internazionale, salendo sempre più in alto anche nelle classifiche e nelle riviste culturali. Tra queste, la testata inglese Timeout, che ha collocato la Galleria degli Uffizi al primo posto tra i “migliori musei al mondo”.

La giornalista Sophie Dickinson, nell’articolo di “Timeout” spiega che “nel Museo ci sono così tante opere classiche abbaglianti che alcuni visitatori sono stati portati in ospedale a causa della sensazione travolgente che provocano (Firenze è la culla della sindrome di Stendhal, dopotutto)”.

L’articolo sottolinea che <<non importa se hai già visto mille volte la ‘Nascita di Venere’ di Botticelli, niente ti prepara all’impatto con il capolavoro reale. E ci sono molti altri spettacolari dipinti rinascimentali da ammirare, come la ‘Medusa’ di Caravaggio e ‘Giuditta che uccide Oloferne’ di Artemisia Gentileschi >>.

Gli Uffizi sono diventati calamita di interesse anche per un nuovo pubblico più variegato e che comprende anche i più giovani. E anche se la modalità scelta per attrarre gli under 25, invitando Chiara Ferragni e altri influencer famosi tra i ragazzi, è stato poco apprezzato dai soloni della cultura, il risultato è arrivato: lo scorso anno un terzo dei visitatori sono stati proprio i ventenni. Schmidt senza alcun timore nei confronti dell’arte, ha portato il museo su Instagram con un profilo ufficiale che vede ben 666mila followers.

Un grande progetto attuato già da diversi mesi dal museo fiorentino è quello degli “Uffizi diffusi”.

L’obiettivo principale del progetto Uffizi diffusi è di “spalmare” le opere d’arte che oggi sono esposte alla Galleria degli Uffizi in diverse sedi all’interno del territorio toscano, trasportando cioè pezzi conservati a Firenze in altri palazzi e sale regionali.

Secondo Eike Schmidt l’arte non può più vivere solo di grandi spazi e centri espositivi, occorre quindi avvicinarla ai cittadini e al territorio. Questo ha permesso da una parte di diluire il pubblico, e dall’altra anche di dare giusta attenzione ai singoli pezzi esposti che non sarebbero più “oscurati” dalle collezioni più famose del maggiore museo fiorentino. Non solo: nell’iniziativa Uffizi diffusi sono state anche prese in considerazione tutte quelle opere che sono state conservate per anni nei depositi.

Appena tre mesi fa proprio questa iniziativa è valsa alle Gallerie fiorentine l’accesso nella prestigiosa classifica “The World’s 100 Greatest Places of 2021“, pubblicata annualmente dal Time Magazine.

Questa classifica assegna un altro punto alla popolarità e al prestigio dell’Italia in quest’anno ricco di successi.

Al secondo posto della lista, “Timeout” colloca il Louvre di Parigi, al terzo il Moma di New York; al quarto c’è il National Museum of Modern and Contemporary Art di Seoul, mentre al quinto il National Museum of African American History and Culture, Washington DC. Il museo dell’Acropoli di Atene ottiene il sesto, la Cina si piazza al settimo con il Museo dei guerrieri e dei cavalli di terracotta di Xi’an, la Russia all’ottavo con l’Hermitage di San Pietroburgo. Nono posto al Rijksmuseum di Amsterdam, decimo alla Tate Modern di Londra.

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