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Green pass viva e abbasso; lecite tutte le opinioni, ma niente violenze, grazie! Non è proprio ciò di cui abbiamo bisogno.

Ormai da giorni non si fa altro che parlare delle numerose manifestazioni e proteste che sono scoppiate in questi giorni in tutta Italia; una su tutti quella dello scorso 10 ottobre a Roma, nella quale manifestanti nopass hanno assalito la sede della Cgil, arrivando a circa 20 metri dalla sala in cui si era “rifugiato” il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini

Si è parlato tanto delle infiltrazioni di Forza Nuova all’interno delle manifestazioni e le frasi espresse dai loro esponenti, sicuramente sono affermazioni non consone per un partito politico e che minacciano seriamente le leggi della nostra Costituzione. Questo tipo di estremismo è totalmente inammissibile e purtroppo nelle ultime settimane sta crescendo sempre di più il consenso e ciò è inaccettabile. Bisogna evitare ogni tipo di estremismo sia da un lato che da un altro, visti gli enormi danni che hanno provocato al mondo intero, numerose dittature, una guerra mondiale e milioni di morti non sono bastati per rendersi conto a cosa hanno portato questi estremismi?

Fortunatamente negli ultimi giorni sono stati arrestati diversi esponenti di Forza Nuova che avevano partecipato e rivendicato sui social network l’attacco alla sede della Cgil.

Le manifestazioni si sono tramutate in feroci proteste violente, che hanno portato scompiglio all’interno di alcune città. La violenza di ogni tipo è sempre da condannare e gli spettacoli indecenti che sono andati in scena nei giorni scorsi dovrebbero far rabbrividire chiunque. Fortunatamente siamo in democrazia, quindi la libertà di espressione e di dissenso è più che lecita, ognuno di noi può non essere d’accordo con alcuni provvedimenti e può benissimo manifestare contro essi, però queste manifestazioni non devono assolutamente diventare proteste violente, recando danni a persone e non solo: questo va contro la libertà.

CIrca un anno e mezzo fa, più precisamente tra aprile e maggio 2020, eravamo tutti disperati per questo maledettissimo covid: cantavamo sui balconi, ci stringevamo intorno ai nostri cari, pregavamo per le tante vittime senza poterle salutare un’ultima volta ecc. . Imploravamo perché questo flagello finisse, per poter finalmente tornare a vivere e, soprattutto, perché fosse trovata una cura per il covid. La cura è stata trovata e fortunatamente è anche efficace, basti vedere la netta diminuzione dei casi giornalieri e dei decessi qui in Italia; infatti se abbiamo così pochi contagi è grazie ai vaccini, alle restrizioni che il nostro governo ha imposto e al senso di responsabilità degli italiani, se tra le nazioni europee siamo una con il minor numero  di contagi e non ne abbiamo 40/50 mila il giorno, come l’Inghilterra, vuol dire che gli innumerevoli sforzi fatti finora stanno dando i loro frutti. 

Adesso, proprio adesso, che stiamo tornando a vivere ed ad assaporare quella che era la vita, ricominciano le proteste contro il green pass e contro il vaccino. Due anni fa non si vedeva l’ora di tornare alla tanto agognata libertà e adesso che essa sta tornando, viene ripudiata per paura di un vaccino. E’ capibile il fatto che uno non sia contento di vaccinarsi, non fa piacere iniettarsi corpi estranei, però questa è l’unica soluzione che esiste per sconfiggere questa pandemia, per proteggersi e per tutelare soprattutto gli altri: colleghi, amici e parenti. Ma d’altronde che cosa ci possiamo fare? Se analizziamo tutto il percorso fatto in questo anno e mezzo, per qualsiasi decisione presa, sono sempre venuti fuori dei “bastian contrari”. Quando all’inizio eravamo chiusi in casa, alcuni volevano le riaperture immediate, poi, addirittura si è ideata la teoria che il covid fosse una congettura e tutta una finzione, poi sono nati i nomusk, poi i novax e adesso i nopass; questo ci fa capire che se si prendono delle decisione non si possono accontentare tutti, ma significa anche che qualcuno si oppone a priori, senza nemmeno valutare e capire bene di cosa si stia parlando. Protestare violentemente non è mai una buona idea, in particolar modo in un periodo come questo nel quale bisognerebbe ripartire tutti uniti.

Forse l’idea di attaccarsi al green pass, è solo un pretesto, per arrivare a qualcos’altro di più grande, oppure, è semplice paure per nascondere la frustrazione che questa pandemia ha portato, questo è più che comprensibile. Qualunque siano le motivazioni, ora stiamo veramente tornando a quella agognata libertà! Perché protestare?

Oltre alle manifestazioni in piazza si sono aggiunte anche in alcuni porti d’Italia come ad esempio a Trieste ed a Genova, minacciando che “non arriveranno i regali di Natale”. Al contrario, altri siti portuali, uno su tutti quello di Livorno, si sono rifiutati di protestare, affermando che ora come ora la cosa più importante è tornare a lavorare a regime, o quasi, dopo tanto tempo.

Sabato scorso si temevano scontri duri tra i manifestanti e le forza dell’ordine, vista l’entrata in vigore dell’obbligatorietà del green pass, invece tranne qualche inaccettabile ed ignorante insulto antisemita a Bologna, le manifestazione fortunatamente si sono svolte rispettando l’ordine pubblico, anzi a Roma un gruppo di manifestanti ha regalato fiori alle forza dell’ordine in segno di pace; questo deve essere lo spirito: dissentire è un diritto, ricorrere alla violenza è un reato!

Speriamo vivamente che queste proteste violente cessino il prima possibile e che si possa continuare a tornare alla normalità il più rapidamente possibile.

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