Sabato 18 settembre si è concluso il G20 dell’agricoltura tenutosi a Firenze a partire dal giorno giovedì 16. Ci sono stati summit, riunioni ed eventi aperti alla popolazione nel capoluogo Toscano, città scelta dalla presidenza del G20 perché capoluogo di una delle regioni più virtuose nella produzione agricola. Parata di big della politica, dunque, che sono stati accolti dal padrone di casa, il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, e che hanno seguito un serrato calendario di eventi.

Sostenibilità, è stata la parola che è risuonata di più fra le sale di Palazzo Vecchio.

Il tutto è iniziato alle 14:30 del giorno 16 con l’Open Forum sull’Agricoltura Sostenibile, al teatro della Pergola. Al forum – che  è stato aperto e presieduto dal ministro Patuanelli – hanno partecipato i ministri dell’agricoltura e i delegati dei Paesi del G20. Questo primo confronto è stato diviso in quattro sessioni con l’obbiettivo di stipulare la Carta di Firenze, un documento di indirizzo per il settore.                                                             La prima sessione si è focalizzata sull’aumento della produttività, dell’occupazione e del valore aggiunto dell’innovazione  nei sistemi agricoli. La seconda è stata dedicata alla necessità di migliorare i mezzi di sussistenza e la crescita economica inclusiva delle comunità rurali. La terza sessione ha trattato la sostenibilità ambientale.  La sessione finale , invece, si è incentrata sulla cooperazione internazionale, con un focus sulla crescente domanda di cibo in Africa e sul ruolo dell’agricoltura sostenibile.

“Corriamo il rischio in un continuo e costante abbandono dell’attività agricola che avrà conseguenze globali, in termini di capacità di produrre e di assicurare cibo a tutti i cittadini “: questo è stato l’allarme, del ministro Patuanelli, che ha aperto l’open Forum. Dal Commissario europeo all’agricoltura Janusz Wojciechowski è arrivato l’apprezzamento per la filiera corta italiana, capace di garantire basse emissioni di gas serra, per l’utilizzo di concimi e fertilizzanti e per la sicurezza alimentare in tempo di crisi (quella pandemica).

“…Ma non è tutto oro ciò che luccica” ricordano Cia e Coldiretti: in piazza Duomo e Santa Croce, tra prodotti tipici e ricerche del passato, si scopre che il +13% nelle esportazioni nel Made in Italy alimentare – un record da 50 miliardi di euro (anche grazie ai prodotti Toscani) – produce però redditi insufficienti per gli agricoltori e si traduce anche in consumo di suolo (2mq al secondo in Italia)

Proprio per questo, la Carta di Firenze diventa un punto di svolta, come convengono alla Pergola. Obbiettivo: fare del PAC – il Piano Alimentare dell’Unione Europea – lo strumento per cambiare l’agricoltura nei prossimi 40 anni, senza però togliere alle regioni – conclude il ministro Wojciechowski –  quell’autonomia necessaria per rispondere alle esigenze dei territori.

Il forum si è poi concluso con una esibizione musicale eseguita dal Conservatorio di musica “Luigi Cherubini” di Firenze.

Venerdì e sabato sono state le giornate legate alle riunioni istituzionali. La Presidenza italiana del G20 ha voluto, ancora una volta, puntare l’attenzione sui cinque temi: la sostenibilità nei sistemi alimentari, l’agricoltura sostenibile in tempo di emergenza sanitaria globale, la ricerca, l’obiettivo fame zero; infine ha evidenziato il contributo che il G20 saprà dare all’imminente Vertice delle Nazioni Unite sul sistema Alimentare.

Come scritto nel programma istituzionale, venerdì 17 c’è stata anche una visita “sul campo” a vigneti e olivicolture – vanto dell’eccellenza Toscana – e una immancabile visita alla Galleria degli Uffizi.

I lavori del G20 Agricoltura si sono così chiusi con l’approvazione della Carta della sostenibilità dei sistemi alimentari di Firenze: cinque pagine e ventuno punti per definire le direttrici di azioni sul fronte dell’agricoltura e dell’alimentazione da parte delle grandi economie mondiali.

Alcuni punti fermi sono presenti nel documento conclusivo.

La lotta allo spreco di cibo è definita dai 20 big del mondo una “sfida globale che richiede azioni urgenti e collettive”.                                                                                                                                                                              I Paesi hanno ribadito che un ruolo fondamentale lo gioca l’innovazione, come strumento per “fare crescere la resilienza e la sostenibilità dei sistemi agricoli e alimentari”. Un tema che, ha ricordato Patuanelli, dev’essere messo in campo e implementato in tutte le dimensioni agricole. Sullo sfondo i Paesi del G20 ricordano come il pianeta debba confrontarsi anche con le sfide del cambiamento climatico che “minacciano i sistemi alimentari causando carenze di cibo e aggravando la volatilità dei prezzi”. Un tema, questo dei prezzi, su cui è intervenuto anche il ministro Patuanelli in particolare in riferimento al prezzo del grano, evidenziando la necessità di un intervento a livello mondiale. Altro tema centrale del summit, ha rilevato Patuanelli, è stato quello del reddito.  Parla chiaro su questo punto il documento conclusivo del vertice: “Non c’è alcuna crescita sostenibile senza un’agricoltura che si regga economicamente, in grado di generare un reddito stabile e sufficiente e in grado di creare un lavoro dignitoso”.

In conclusione questo è il messaggio di Firenze e della Toscana ai grandi della terra: per evitare di lasciare sabbia e siccità alle generazioni future bisogna puntare sulla sostenibilità e compatibilità ambientale, su una agricoltura sempre più attenta all’ambiente.

In concomitanza con il G20 il programma per cittadini, visitatori, famiglie e bambini prevedeva una ricca serie di eventi gratuiti: mostre mercato, incontri, conferenze, aperture straordinarie, visite di musei e luoghi della città.