Il 29 agosto è stata una giornata catastrofica per la città di Milano infatti, durante il pomeriggio (intorno alle 17:45) è bruciata la Torre dei Moro, un palazzo di lusso di 15 piani in via Antonini 33. L’incendio è scoppiato da un appartamento situato al quindicesimo piano e in pochi minuti un piccolo fuoco ha reso il palazzo una vera e propria torcia causando il panico nella città. All’interno del condominio alloggiava anche Mahmood, il vincitore di Sanremo 2019, che ha deciso, tramite una storia Instagram, di condividere il suo pensiero riguardo tale situazione e soprattutto quella degli sfollati. L’artista sostiene infatti: “Molte persone e molte famiglie hanno necessità di aiuto. Spero veramente che questa situazione non venga dimenticata in pochi giorni e che si faccia quanto possibile per aiutare tutti coloro che ne hanno bisogno” nonostante però le commoventi dichiarazioni dell’artista a sostegno dei più sfortunati, gli haters non si sono fatti aspettare ironizzando sull’incendio e prendendo in giro il cantante accusandolo di essere sceso vestito male e senza soldi. Questo fa capire ancora una volta all’Italia come i social possano essere crudeli anche con le persone migliori.
L’incendio è stato spento nelle ore successive dai vigili del fuoco, che si sono anche accertati che non ci fosse più nessuno all’interno del palazzo; Nonostante la tristezza per le famiglie che hanno perso la propria abitazione, possiamo fortunatamente affermare che ci sono state 0 vittime nell’incendio, e che solamente 20 persone hanno dovuto ricevere cure mediche di vario genere. Ciò è stato reso possibile anche grazie alla chat condominiale, che infatti nell’ora dell’incendio è “esplosa” con messaggi del tipo “Va tutto a fuoco, scappate”. Nell’incendio sono state coinvolte anche una ventina di autovetture poste nell’area circostante alla torre.
Sulle cause dell’incendio ha subito indagato la procura di Mialno con i pm Pasquale Addesso e il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano. Successivamente è arrivata anche la dichiarazione di Alberto Nobili, pm dell’Antiterrorismo di Milano, che ha messo a tacere le ipotesi su un attentato terroristico.
Al giorno d’oggi, grazie a indagini serrate, sappiamo qual è la probabile causa dell’incendio e soprattutto quella della sua diffusione in un tempo molto ristretto: i pannelli di rivestimento.
Questi pannelli infatti avrebbero agito come un “conduttore” per l’incendio che è diventato in appena 7 minuti un rogo incontrollabile. Grazie alle scoperte degli inquirenti sappiamo che i pannelli sono di materiale plastico altamente infiammabile che ad alte temperature si scioglie come è testimoniato dalle grandi pozze che si sono formate ai piedi della torre durante l’incendio.
Nonostante la vera causa dell’incendio non sia ancora nota dal momento che il proprietario dell’appartamento andato a fuoco per primo non è stato ancora rintracciato, le indagini hanno confermato che il rivestimento esterno a forma di vela non era ignifugo.
Con queste informazioni l’inchiesta punta a far luce sugli errori del sistema antincendio che aveva collaudato e certificato il palazzo nel 2010, in più vuole anche accertarsi che i pannelli fossero a norma; quest’ultimi infatti oltre ad essersi sciolti sono diventati veri e propri tizzoni che hanno causato diversi focolai all’interno del palazzo.
Mentre le indagini continuano le famiglie sfollate proseguono con il recupero dei loro oggetti.
Luciana Lamorgese, il ministro dell’Interno ha voluto esprimere il suo “ringraziamento” a tutti i Vigili del Fuoco che sono intervenuti durante l’incendio, ella ha dichiarato: “l’immediata attivazione della macchina di soccorso, che ha visto impegnati 60 uomini e 17 mezzi, abbia consentito di evitare danni alle persone”, ha continuato affermando “l’efficienza e la tempestività con cui si è fatto fronte alla situazione emergenziale, la capillarità delle verifiche effettuate al fine di scongiurare la presenza di eventuali dispersi e la consueta dedizione del personale dei Vigili del Fuoco che ha continuato ad operare fino all’alba per domare gli ultimi focolai. Il delicato intervento è l’ennesima testimonianza della professionalità e dell’elevata capacità tecnica del nostro Corpo Nazionale, che non a caso e’ una delle istituzioni più amate dai cittadini italiani”, ha concluso il ministro.