Nella giornata del 16 agosto la città di Kabul, capitale dell’Afghanistan, è caduta nelle mani dei talebani, che hanno potuto riportare alla vita l‘Emirato islamico dopo 20 anni dalla sua caduta.
Era infatti il lontano 2001, quando le truppe della NATO sotto ordine del presidente americano Bush rimossero il governo del mullah Mohammad Omar con la forza, in seguito agli attacchi terroristici dell’11 settembre ad opera di Al Quaeda, la cui base operativa era di fatto in Afghanistan, sotto la protezione del regime locale.
Dopo la dispersione delle truppe jihadiste era stato instaurato, con l’aiuto delle truppe americane che si erano stabilite sul suolo Afghano, un nuovo governo a libere elezioni (primo della storia di questo paese): la democratica Repubblica Islamica dell’Afghanistan.
La drammatica verità è però una sola, i talebani sono stati si dispersi, ma mai del tutto sconfitti. Per questo le truppe americane e quelle dell’alleanza NATO hanno prestato stabilmente il loro aiuto al governo locale, combattendo le continue incursioni dei nemici.
La guerra contro l’Afghanistan è stata la più lunga e la più costosa mai combattuta dagli Stati Uniti, e dopo due logoranti decenni di violenza, e 2.26 tilioni di dollari spesi l’America ha definitivamente ritirato le sue truppe sotto ordine del presidente Biden nell’agosto di questo anno, con la fine della missione d’evacuazione prevista per la data simbolica dell’11 settembre.
Ovviamente la resa delle forze occidentali non è nata dal nulla, ma è stata provocata da trattative dirette tra i talebani e il blocco occidentale stesso. Trattative che sono culminate con l’ accordo di Doha dello scorso anno, firmati dal ex presidente Trump e dal mullah Abdul Ghani Baradar. L’accordo prevedeva che gli americani si ritirassero definitivamente dal suolo Afghano e dall’altra parte i talebani avrebbero dovuto promettere di non usare più l’Afghanistan come base per il terrorismo internazionale. Oltre a questo i talebani si sarebbero dovuti impegnare nelle trattative con l’ormai ex governo locale, affinché il potere fosse diviso equamente e senza spargimenti di sangue.
Ovviamente una volta che Joe Biden ha ritirato le truppe questo accordo non è stato nemmeno preso in considerazione: la fuga dell’ex presidente Ashraf Ghani ha regalato la totalità dello stato ai suoi vecchi aguzzini, che se lo sono infatti ripreso con una marcia trionfale quasi senza combattere.
Chi sono però realmente i talebani? si tratta di un movimento nato verso la fine degli anni 90′ che ha come scopo ultimo quello della diffusione della forma più estremista ed intransigente dell’Islam sunnita, con un’applicazione spietata e ferrea della Shaira (la legge islamica). La diffusione forzata del loro pensiero prevede anche l’utilizzo di incredibile violenza ed esecuzioni pubbliche, per non parlare poi della figura della donna vista come poco più che un oggetto. Saranno proprio le donne a fare la spesa più grande del governo jihadista: “quelle con un’età compresa tra i 12 e i 45 anni” è stato dichiarato “saranno bottino di guerra delle nostre milizie.” A sentire queste parole non può non prendere al mondo intero un profondo malessere, pensando anche a tutte le conquiste e tutti i traguardi raggiunti da queste guerriere nel corso degli ultimi 20 anni, che ora rischiano di essere spazzati via.
I portavoce dei talebani hanno parlato dal palazzo presidenziale la sera del 15 agosto promettendo moderazione e apertura mentale, una sorta di Emirato islamico completamente rinnovato nelle sue idee. La capitale Kabul è però in preda al caos più puro, per la paura dei cittadini ad un ritorno a quella feroce teocrazia che ormai sembrava solo un incubo lontano.
Ad aggravare ulteriormente la situazione c’è ovviamente il congelamento di quasi tutti i voli da e per Kabul, eccezion fatta per i voli militari, destinati all’evacuazione del personale diplomatico. Voli che sono stati infatti presi d’assedio dalla folla impazzita e desiderosa di fuga, che è stata contenuta dalle truppe americane con colpi d’arma da fuoco sparati in aria. Ci sono stati comunque 5 morti e 13 feriti per colpa della calca.
La confusione nel mondo per la situazione orientale è totale, e se da una parte ci sono Stati impauriti da una possibile ripresa del terrorismo in occidente, dall’altra ci sono paesi come Cina e Russia che hanno già incontrato i nuovi padroni.
Cosa succederà adesso è difficile prevederlo con certezza, ma a farne le spese più grandi, come sempre succede nella storia, saranno gli innocenti, coloro che non chiedevano nient’altro se non la libertà di poter scegliere liberamente il proprio destino.