È stata una battaglia. Uno scontro tra due squadre con un solo obiettivo: vincere. L’Italia ha sofferto tantissimo. Al gol di Arnautovic, annullato per fuorigioco, sono venuti fuori i fantasmi che non si vedevano dal 13 Novembre 2017, quando l’Italia non si qualificò al mondiale russo a causa del pareggio con la Svezia. Gli azzurri hanno resistito fino al 90’, poi, dopo aver ricaricato le energie, è partita la controffensiva che ha portato il risultato sul 2-0. Ma come una vera battaglia bisogna patire fino alla fine. Il gol di Kalajdzic ha spaventato, ma alla fine è stata l’Italia a conquistare la vittoria e a regalarsi l’accesso ai quarti di finale dell’Europeo.
Nei giorni precedenti alla partita ci sono state tante polemiche sulla questione inginocchiamento, il gesto con il quale i giocatori esprimono il loro appoggio al movimento BLM (Black lives matter). Dopo la brutta figura di Italia-Galles, quando solo cinque azzurri si sono inginocchiati, i social sono stati invasi da opinioni contrastanti, tra chi voleva che tutti si inginocchiassero, chi voleva il contrario e chi una via di mezzo. Nella maggior parte dei casi però il gesto è stato strumentalizzato e la discussione è caduta su altri argomenti poco legati al mondo del pallone. Prima del fischio di inizio né gli italiani né gli austriaci si sono inginocchiati. Significa che sono razzisti? Certo che no. Si tratta di una decisione condivisibile o meno ma da rispettare.
L’Italia si schiera con il classico 4-3-3, uniche differenze rispetto all’ultimo match sono Acerbi al posto dell’infortunato Chiellini e Verratti al posto di Locatelli. L’Austria scende in campo con un 4-1-4-1, grande densità a centrocampo dietro all’unica punta Arnautovic.
Teatro della sfida è lo stadio Wembley di Londra. Entrata consentita a circa 22 mila tifosi, gran parte dei quali italiani residenti in Inghilterra.
I ritmi sono alti fin da subito. L’Austria, contrariamente alle squadre affrontate nel girone dagli azzurri, non si chiude in difesa ma gioca a testa alta ed effettua un pressing aggressivo in tutte le zone del campo. La prima grande occasione è sui piedi di Barella, il suo tiro viene deviato con i piedi da Bachmann, portiere avversario. L’Italia fa la partita, soprattutto sulla corsia di sinistra grazie alle discese di Spinazzola (premiato come uomo partita), meno ispirato Berardi sulla destra. Gli austriaci si difendono bene e ripartono pericolosamente. Al 32’ Immobile sfiora il gol da fuori area, il suo destro colpisce il palo. Dopo la grande occasione l’Italia abbassa i ritmi e si rende pericolosa solo con un colpo di testa di Di Lorenzo su sviluppo di calcio d’angolo.
Il secondo tempo inizia in maniera diversa, gli azzurri appaiono nervosi e non riescono a creare occasioni da gol. Due conclusioni austriache, prima Arnautovic, poi Alaba su punizione, fanno tremare i tifosi azzurri di Wembley e quelli a casa. Al 64’Arnautovic segna di testa il gol del vantaggio austriaco. Il centravanti esulta in modo polemico contro i 20000 tifosi azzurri allo stadio, ma il VAR cancella il gol per fuorigioco, il risultato torna sullo 0-0. Mancini opta per un doppio cambio: fuori Verratti e Barella, dentro Pessina e Locatelli. I due nuovi entrati si creano un’occasione al 71’: Pessina si libera di due avversari e serve Locatelli, il suo tiro finisce a lato della porta austriaca. Gli azzurri soffrono come non accadeva da diverso tempo. A mano a mano che la partita avanza, aumenta l’ansia dei tifosi che non riconoscono la propria nazionale e si chiedono come sia possibile che l’Italia sia la seconda favorita per la vittoria finale (secondo i bookmakers). All’ 82’ Berardi spreca una grande chance tentando il gol in semirovesciata dopo un cross di Spinazzola, il pallone termina in curva e Berardi viene sostituito da Chiesa. Il secondo tempo termina sullo 0-0 con l’Italia che sembra aver tirato fuori la testa.
La sensazione viene confermata al 5’ del primo tempo supplementare, Chiesa raccoglie il cross di Spinazzola, si libera di un avversario e trafigge il portiere austriaco con un potente sinistro, 1-0. La Chiesa al centro del villaggio. L’Austria si rigetta in avanti ma è ancora l’Italia a rendersi pericolosa con una punizione di Insigne salvata da Bachmann. Al 105’ l’Italia raddoppia con Pessina che, servito da Acerbi, non sbaglia con un potente diagonale.
Il secondo tempo supplementare si apre con un’incredibile parata di Donnarumma su Gregoritsch che tiene al sicuro il risultato. L’Austria inizia a cercare gi attaccanti con lanci lunghi che fanno preoccupare la difesa azzurra. Gli sforzi degli austriaci vengono ripagati al 114’, Kalajdzic anticipa di testa Locatelli su corner battuto da Schaub e mette la palla in rete, 2-1. Alaba e compagni si buttano in attacco alla ricerca del pareggio ma senza riuscirci.
L’Italia batte l’Austria per 2-1 e stacca il biglietto per i quarti di finale dell’Europeo. Il 2 Luglio alle 21 gli azzurri affronteranno all’Allianz Arena di Monaco la vincente tra Belgio e Portogallo, due delle pretendenti al titolo. Qualunque sia l’avversario, l’Italia dovrà rimboccarsi le maniche per affrontarlo.
Il sogno azzurro continua.