A luglio partiranno i lavori per la realizzazione del nuovo supermercato Esselunga nell’area dell’ex Panificio Militare di Rifredi.
Una struttura dismessa, abbandonata da quasi cinquanta anni, così grande da occupare un intero isolato del Quartiere 5, tra via del Ponte di Mezzo, via Mariti, via da Empoli e via dei Marignolli.
“Finalmente l’area troverà la sua nuova vocazione di servizio e apertura ai cittadini con un progetto di rinascita improntato alla sostenibilità ambientale e a misura di quartiere, dando risposte su verde, mobilità ciclabile e soluzioni di parcheggio”- ha detto l’assessore all’Urbanistica del Comune di Firenze Cecilia Del Re.
L’ex Panificio, è un complesso imponente, risalente agli anni Venti e composto di numerosi edifici. Fu usato come panificio militare fino a metà anni Trenta, per fornire generi di prima necessità alle strutture militari della città, poi divenne magazzino e deposito. E’ stato dismesso alla fine degli anni ’70 e quindi definitivamente abbandonato, finché il Piano di Recupero approvato nel 2019 dal Comune di Firenze ha previsto che al suo posto venisse costruito un supermercato Esselunga con giardini aperti alla cittadinanza e parcheggi, riqualificando così l’intero quartiere.
Le strutture originarie verranno abbattute e non ne resterà praticamente traccia. La superficie da ricostruire passerà dai 10.000 metri quadri, attualmente ‘recintati’ dal muro perimetrale (che sarà demolito), a circa 8.000 metri quadri, di cui 5.000 saranno ceduti al Comune di Firenze.
Oltre al supermercato Esselunga, previsto sul lato sud lungo Via Giovanni da Empoli con superficie di vendita totale di 2.500 metri quadri, infatti sorgerà un giardino pubblico di oltre 3.100 metri quadri sul lato nord (all’angolo fra via Ponte di Mezzo e via Mariti) e un parcheggio alberato a raso di oltre 2.100 metri quadri (con accesso e uscita da via Mariti) sempre ad uso pubblico aperto 24 ore su 24, che sarà collocato tra il giardino e la struttura commerciale.
Il progetto prevede anche un parcheggio su due livelli interrati da circa 530 posti auto, di servizio alla struttura commerciale e opere di urbanizzazione per il quartiere, come rifacimento di illuminazione, strade, marciapiedi e aiuole verdi lungo il perimetro dell’isolato, oltre alla creazione di viali pedonali lungo via del Ponte di Mezzo e via Mariti.
Esselunga si è infatti assunta, in aggiunta alla realizzazione a proprie spese sia dell’area verde che del parcheggio, l’ impegno di finanziare, per oltre 4milioni di euro, opere di riqualificazione della zona, tra cui: la realizzazione di un nuovo percorso ciclabile lungo via Mariti da piazza Dalmazia a viale Redi; la realizzazione di una rotatoria tra via del Ponte di Mezzo e via dei Marignolli, nonché tra via Mariti e via Giovanni da Empoli; la sistemazione delle alberature di via Mariti; l’estensione del parterre centrale alberato nel tratto di via Mariti tra via del Ponte di Mezzo e piazza Dalmazia; la riqualificazione dell’area verde adiacente al bar Strizzi Garden ed il finanziamento del ponte che il Comune realizzerà per l’attraversamento ciclo-pedonale del torrente Mugnone.
Non tutti però sono d’accordo sulla bontà dell’operazione, come ad esempio Italia Nostra Firenze, associazione di residenti del quartiere, che da tempo ha intrapreso una battaglia per fermare il progetto, perché contraria al fatto che il patrimonio architettonico storico di Firenze venga distrutto per far posto all’ennesimo supermercato.
Tra i commercianti poi non manca la preoccupazione che piccoli negozi e botteghe del quartiere siano costretti a chiudere non essendo in grado di resistere alla concorrenza della grande distribuzione, in una zona peraltro già ben fornita di centri commerciali.
“Perché non si è pensato a qualcosa di simile ad un nuovo ‘Mercato Centrale’ dove riunire le attività del rione? Senza contare che la grande distribuzione ha un impatto negativo, tra imballaggi e altro, sull’ambiente”, commenta la titolare di un forno in via Ponte di Mezzo.
Al contrario la barista del negozio all’angolo di via G. da Empoli, è ottimista e spiega: “Dopo tanto tempo di abbandono una riqualificazione ci vuole. Anzi, sono sicura che porterà più gente e il lavoro aumenterà anche per noi”.
Difficile prevedere il futuro e stabilire chi avrà ragione… come si dice in questi casi: “Chi vivrà, vedrà!”