Con l’arrivo della bella stagione la mente di tutti gli italiani si è proiettata automaticamente verso il tema vacanze, e come gestirsi in correlazione con le regole anti-Covid. La preoccupazione ha però già da tempo interessato il governo, che ha ritenuto, essendo l’economia italiana basata in gran parte anche sul settore turistico, di non poter attendere il pass Europeo, previsto per metà giugno, per la riapertura nazionale ai visitatori e lo spostamento fra tutte le regioni.
Il piano d’azione nazionale si basa fondamentalmente su una ripresa e revisione delle regole previste dal decreto riaperture del 26 aprile che verranno estese anche per i cittadini europei che intendono visitare l’Italia. Dunque dal 15 maggio, giorno in cui scadrà l’ordinanza del ministro speranza che impone tampone e quarantena di 5 giorni per i cittadini europei e 14 per gli extra-europei, entrerà in azione il così detto Green Pass.
La certificazione è costituita da tre moduli di base che devono attestare l’avvenuta vaccinazione, necessariamente con uno dei vaccini approvati dall’Ema, il certificato di guarigione da covid-19 avvenuta da non oltre sei mesi, o il risultato negativo ad un tampone effettuato nell’arco delle 48 ore precedenti. Il Green Pass sarà formulato in versione digitale, ma fino al momento in cui la piattaforma non sarà ultimata, sarà sufficiente utilizzare la versione cartacea dei documenti richiesti; inoltre con l’attivazione del Pass viene abolito l’obbligo di quarantena per i cittadini italiani in rientro dall’estero e i turisti stranieri provenienti da paesi UE o da paesi molto avanti sul piano vaccinale, come Israele, Usa e Inghilterra.
Direttamente legata all’uso del Green Pass, vi è la questione delle vaccinazioni; le varie regioni stanno infatti lavorando per dare la possibilità a coloro che hanno ricevuto la prima dose del vaccino, di ricevere la seconda durante le vacanze, anche nel caso in cui non si trovino nella propria regione. La proposta è in via di elaborazione, ma ancora non ci sono risposte certe sulla questione.
Per quanto riguarda infine il Pass Europeo che dovrebbe entrare in azione verso la metà di giugno 2021. Le questioni principali discusse dal Parlamento Europeo vi è la tutela della privacy, e la richiesta di test gratuiti in modo tale da estendere il pass anche a paesi extra-europei come Svizzera o Israele. È importante ricordare però che i singoli paesi, a propria discrezione, potranno istituire comunque un periodo di quarantena per chi decida di recarvisi. Proprio a riguardo l’applicazione di queste misure, l’unica richiesta mossa dall’UE è stata di applicare misure proporzionate e non discriminatorie. Il meccanismo, cartaceo inizialmente, verrà anche questo tradotto in digitale su una applicazione scaricabile anche su smartphone, e contenente tutti i dati richiesti, la cui sperimentazione partirà già da lunedì 10 maggio.