Grazia Severino, trovata morta il 29 aprile, avrebbe compiuto 24 anni l’indomani. I sanitari del 118, avvertiti da un passante nel tardo pomeriggio, si sono ritrovati davanti agli occhi una scena raccapricciante. La ragazza è stata trovata in fin di vita, agonizzante di dolore, accanto al box di un condominio a Pompei, in provincia di Napoli, in via Carlo Alberto I Traversa. Trasportata immediatamente all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, è morta mezz’ora dopo il suo arrivo.
La polizia sta ancora indagando sulle cause del decesso, anche se le ipotesi conducono o al suicidio o ad un omicidio. Sul corpo della giovane sono state rinvenute tre ferite da taglio poco sopra l’ombelico, tagli alle braccia, bacino e caviglie rotte.
In un primo momento i carabinieri avevano ipotizzato la violenza sessuale. Ad aumentare i sospetti sono le abrasioni nelle parti intime e il liquido seminale riscontrati a prima vista dal personale sanitario. Secondo questa teoria la ragazza sarebbe stata aggredita nel garage e si sarebbe trascinata dal box fino al cortile del condominio. Forse aveva le caviglie spezzate e ferite sugli arti superiori e all’addome nel tentativo di scappare dall’aggressore oppure come conseguenza di torture o segregazione.
Nessuno purtroppo ha sentito nulla o visto qualcuno scappare e con l’ascolto dei familiari si comincia a delineare un quadro diverso: “Combatteva contro l’anoressia, era un periodo buio”. Grazia non aveva mai accettato il suo corpo e soffriva di anoressia, malattia caratterizzata dal terrore di ingrassare e la necessità di controllare l’alimentazione alla ricerca della magrezza. Certe volte le cause del disturbo possono essere condizioni presenti nei familiari oppure bassa autostima, perfezionismo, depressione e disturbi d’ansia. Frequentava uno specialista, che la aveva visitata quella mattina e la aveva trovata molto turbata. I genitori sono disperati: “Era in cura da uno psichiatra da due anni, ma rifiutava di prendere le medicine”. Secondo l’ipotesi del suicidio la ragazza nel pomeriggio avrebbe comprato delle forbici e si sarebbe autoinflitta gravi lesioni all’addome. In seguito avrebbe trovato il portone di un condominio aperto, sarebbe salita fino al quarto piano e si sarebbe gettata giù dalla finestra, prima di essere ritrovata da un passante. Il bacino e le gambe rotte sarebbero state causate dalla caduta e la morte sarebbe sopraggiunta per emorragia. Il quadro è suffragato dal ritrovamento della sua borsa al quarto piano dell’edificio, con un paio di forbici all’interno. Si aggiunge poi il racconto di una testimone, che la ha vista percorrere le scale piena di sangue.
Non avendo ancora nessuna certezza e in attesa dell’autopsia, le indagini continuano nella speranza di far luce sulla verità e, nel caso si trattasse di un omicidio, fare giustizia.