È la fredda mattina del 26 novembre 2017, Roma
La mamma del giovane Federico Tedeschi di 19 anni, decide di non svegliare presto il figlio, tenendo conto che la sera prima ha fatto tardi. Nonostante ciò, dopo aver aspettato alcune ore Federico non si è ancora svegliato, e quindi decide di provvedere lei stessa. Cioè che vede in quella camera è qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere: trova il corpo di suo figlio senza vita, con la faccia sfregiata e senza alcuni denti.
La famiglia così chiama subito i soccorsi. Si dà il caso però che, come riportato dal servizio del Le Iene svoltosi recentemente, i carabinieri abbiano contaminato la scena del crimine non prendendo correttamente le prove nella camera del ragazzo. I Tedeschi si sono dunque rivolti al capo dei RIS di Parma (Reparto di Investigazioni Scientifiche) per svolgere un controllo più approfondito, e trovando anche prove precedentemente omesse dai carabinieri.
Nonostante ciò il caso viene archiviato dalla procura romana come un “semplice” caso di morte naturale, per la precisione arresto cardiaco. A distanza di 4 anni però, emergono nuove prove che hanno spinto la famiglia Tedeschi a chiedere di riaprire il caso alla procura capitolina.
Dopo che qualcuno ha trovato il modo di cancellare totalmente l’account Facebook dal telefono del ragazzo, tenuto sotto custodia della madre dopo la morte di Federico, arriva un messaggio da una linea apparentemente sconosciuta e non salvata in rubrica. La signora Tedeschi decide di dare corda a questo anonimo, continuando a scrivere come se lo stesse facendo suo figlio, venendo a scoprire che l’interlocutore pensava di parlare con un certo Valerio Nettiate. Inoltre nei giorni successivi lo stesso anonimo chiedo al presunto “Valerio” un “feetjob”. A questo punto la madre, scopre che il figlio era solito mandare foto di piedi e gambe a questo indirizzo sconosciuto.
Inoltre, indagando nelle chat del ragazzo, trova chat erotiche a sfondo omosessuale, e che quindi, questo Valerio Nettiate, non è altro che lo pseudonimo usato da Federico per questo tipo di chat.
Per quanto si tratti della sfera privata del ragazzo, si puo presumere che la morte dello stesso sia legata alla sua “seconda vita”, cioè a Valerio Nettiate. Forse è questo pseudonimo che ha ucciso Federico? Nel telefono del giovane sono state trovate chat in cui si parla di torture e urine addosso, ma anche di “lotta” e di “schiavi”. Un vero e proprio rapporto “master&slaves“, cioè di padroni e schiavi, che ricadeva in rapporti sessuali sadomasi. Ma la domanda è: può uno di questi da rapporti causare la morte di una ragazzo di 19 anni?
Ovviamente tutto questo materiale è stato messo in mano al pm, che nonostante ciò non ha approfondito più di tanto la vicenda.
Infatti, come dice l’avvocato della famiglia Tedeschi, “nel fascicolo del pm non era contenuta né una verifica dei tabulati, né una verifica puntuale del social del ragazzo” e inoltre sostiene che tutto fa presagire che Federico quella mattina abbia incontrato qualcuno mentre i genitori e la sorella erano fuori casa.
Ancora non sappiamo come andrà a finire, ma sicuramente alcune ombre su questo caso non sono state ancora del tutto svelate.
Solo recentemente sono state trovate nuove prove. Dal telefono del giovane Tedeschi è stata trovata una chat con un tale Luca.
In seguito ad alcune ricerche, sempre svolte dalle Iene, è stato trovato il fratello gemello di questo Luca. Dopo aver parlato con quest’ultimo si viene a conoscenza che Luca sia, come dice il fratello, “una testa calda”, uno che perde facilmente il controllo, e che non si possa parlare con lui perché il tribunale lo ha recluso e starebbe scontando una pena detentiva.
Per di più in passato Luca si sarebbe macchiato di alcuni reati come aver bruciato una macchina dopo averla rubata e aver rubato soldi in un ristorante dove ha lavorato. Ovviamente non possiamo sapere se tutto ciò è vero, ma sicuramente il fatto che Federico sia stato a contatto con un soggetto simile fa preoccupare.
Per ora queste sono le informazioni che abbiamo a riguardo, sperando nel frattempo di parlare al più presto con Luca.
La pericolosità di questo tipo di siti sul web è in questo momento più viva che mai e bisogna fare sempre fare attenzione a cosa stiamo per andare incontro nel momento in cui ci si registra. Forse se Federico fosse stato più attento oggi lui sarebbe ancora qua a raccontarci la sua storia.