Era il 4 marzo 1997 quando a Venezia nasceva Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio, una delle schermitrici paralimpiche più forti al mondo. Dall’età di 5 anni, Beatrice, nota a tutti come Bebe, inizia a praticare la scherma, sport che diventerà per lei una vera e propria passione nel giro di poco tempo.
Nel novembre del 2008, dopo una serie di giorni in cui Bebe accusa febbre e forti cefalee, viene ricoverata presso la terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Padova con la diagnosi di meningite fulminante da meningococco di gruppo C.
Questa forma di meningite si manifesta sin da subito molto grave ed è per questo motivo che già nei primi giorni dopo il ricovero Bebe si trova in bilico tra la vita e la morte; la malattia le causa un’estesa infezione e l’unica soluzione per riuscire a salvarle la vita è l’amputazione di tutti e quattro gli arti.
Dopo un lungo percorso che la vede combattere per più di sei mesi tra terapia intensiva, chirurgia plastica e rianimazione, Beatrice viene dimessa dall’ospedale; la meningite, oltre ad averle fatto perdere sia le gambe che gli avambracci, lascia molteplici cicatrici distribuite su tutto il suo corpo, compreso il volto.
Nonostante sia definitivamente guarita dalla malattia, questo è l’inizio del suo periodo più buio durante il quale lei stessa ammette di aver pensato al suicidio; fortunatamente, grazie alla sua grinta e al sostegno della sua famiglia, inizia la sua “nuova” vita avendo in mente ora un solo obiettivo: la scherma in carrozzina, grazie alla progettazione di una speciale protesi che le consente di sostenere il fioretto.
La sua carriera sportiva inizia nei primi mesi del 2010: allenata dalle sue maestre di sempre, Federica Berton e Alice Esposito, e da due degli allenatori più famosi nel mondo della scherma, Fabio Giovannini e Ryszard Zub, Bebe disputa la sua prima gara ufficiale a Bologna e nel giro di un paio di anni diventa campionessa italiana assoluta. A questo punto la giovane ragazza è ufficialmente la prima atleta a gareggiare con protesi a tutti e quattro gli arti.
Nel giugno del 2014 a Strasburgo si aggiudica il titolo di campionessa europea assoluta paralimpica nel fioretto di categoria “B” e nel settembre dello stesso anno vince il campionato mondiale paralimpico di scherma Under-17 a Varsavia.
Questo anno pieno di successi viene meritatamente concluso – circa un mese dopo il mondiale in Polonia – con l’assegnazione del titolo di Italian Paralympic Award dal Comitato Italiano Paralimpico.
Il vero sogno però si realizza solo nel 2016 alle paralimpiadi di Rio De Janeiro: Bebe Vio, a soli 19 anni, annienta sin dai turni preliminari le sue avversarie lasciandole tutte a 0. Nei quarti di finale si incontra con le lame della polacca Marta Makowska, superata con il punteggio di 15-6, mentre in semifinale batte nuovamente la cinese Yao, travolta con uno straordinario 15-1.
Nella finalissima Bebe incontra un’altra cinese, Jing Jing Zhou; senza paura e con tanta determinazione riesce a battere l’avversaria conquistando il gradino più alto del podio paralimpico. Ma Bebe Vio non è conosciuta soltanto per la scherma: nel 2009, insieme ai suoi genitori, dà vita all’Art4sport ONLUS, un’associazione che aiuta a livello pratico, organizzativo ed economico le famiglie di bambini che hanno bisogno di protesi, permettendogli di divertirsi quotidianamente attraverso l’attività sportiva.
Nel settembre del 2016 viene scelta dalla fotografa Anne Geddes per posare per la Win For Meningitis, una campagna che mira a ricordare l’assoluta importanza delle vaccinazioni contro la meningite. I neonati raffigurati nelle foto di questa campagna saranno ritratti in braccio agli atleti di tutto il mondo che hanno dovuto subire le conseguenze della meningite.
Nel 2017 è già autrice di tre libri: In guardia! Diario di una ragazza che non sa cosa vuol dire arrendersi (2011), Mi hanno regalato un sogno (2015), Se sembra impossibile allora si può fare (2017); e per non farsi mancare nulla ha anche recitato nel 2018 come doppiatrice nel film “Gli Incredibili 2”.
Questa è la storia di una donna che non si è mai arresa, una donna forte che grazie alla sua positività, la sua grinta e la sua grande determinazione è riuscita a superare qualsiasi tipo di difficoltà che la vita le abbia messo davanti; in questo giorno speciale le facciamo gli auguri per i suoi 24 anni e le auguriamo che tutti i suoi sogni continuino ad avverarsi.