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Bambini soldato, un mondo di sofferenza. Medici senza frontiere: “giocano a sparare e a uccidere”

Al giorno d’oggi è difficile trovare un adolescente che non abbia un cellulare a portata di mano come è difficile trovare un bambino che non impari ad usarlo in un lasso di tempo molto breve. Il mondo si muove e si evolve ogni giorno, o per lo meno la nostra parte di mondo. Mentre noi insegniamo ai nostri bambini le tabelline, a circa 5mila km da qui viene insegnato tutt’altro. Parliamo di 18 paesi tra cui Afghanistan, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan, Iraq, Mali, Myanmar, Siria, Yemen, Filippine. 18 paesi nei quali è documentato l’uso dei bambini soldato e la frequenza di questo fenomeno non fa altro che aumentare giorno dopo giorno. Il 40% dei minorenni sono bambine e ragazzine che vengono spesso usate per scopi sessuali che lasceranno un segno nel corpo per il resto della loro vita tra cui il rischio dell’AIDS.
Sono molte le cause della nascita di questo fenomeno. Alcune volte vengono scelti i bambini perché è molto più semplice fare il lavaggio del cervello a questi ultimi che a un adulto mentre altre volte i bambini sono spinti dalla povertà quindi si offrono volontari non sapendo a cosa vanno incontro. Bambini e ragazzi di età inferiore ai 18 che vengono inseriti all’interno delle forze armate, usati come spie, messaggeri e/o sguatteri. I bambini sono incapaci di ragionare con il proprio cervello, come se quest’ultimo venisse controllato da un ente esterno, dimenticando di essere persone e non cose;
bambini che invece di andare a scuola e imparare a leggere e a scrivere gli viene insegnato come tenere in mano un’arma e la prima mossa, per dimostrare l’annullamento dei sentimenti, è quello di puntarlo in fronte a chi amano.
Lo sguardo vuoto, il sorriso strappato, la vita che passa loro davanti agli occhi. Così si ritrovano migliaia di bambini e ragazzini che anzi che sorridere ogni giorno sono costretti a stare alle regole di qualcuno che non è un loro genitore.
Incapaci di distinguere il bene dal male come se nulla fosse bene e nulla fosse male ma tutto è nullo. Secondo una stima di Sos villaggi dei bambini, almeno 250 milioni di bambini vive per strada e tali poveri esseri disperati ed esclusi costituiscono un’enorme riserva per l’economia illegale, il crimine organizzato e conflitti armati: tanto per fare un esempio, le Nazioni Unite stimano che nella guerra in Liberia abbiano combattuto approssimativamente 20.000 bambini, circa il 70 % dei soldati attivi nelle varie fazioni. 1)
Viene spontaneo porsi quindi una domanda. Dopo una visione così terrificante della realtà, ovvero la guerra, quali sono le conseguenze che dovranno subire i singoli individui e soprattutto possono uscirne in qualche modo? Per noi è quasi impossibile immaginare i traumi da affrontare dopo una tale visione e sicuramente non sono pochi, da quelli fisici a quelli psicologici. I ragazzi che sopravvivono, dopo le atrocità vissute, vanno incontro a gravi condizioni di salute come difficoltà respiratorie e ferite da guerra spesso incurabili; per quanto riguarda lo stato psicologico i bambini sono soggetti a incubi, attacchi di panico, ansia, stress e molto altro senza dimenticare che i bambini vengono drogati affinché non sentano alcun tipo di dolore. Molto spesso per loro è complicato anche reinserirsi nella società e riprendere in mano la vita di prima soprattutto con l’assenza di entrambi i genitori. Tali bambini/ ragazzini vengono spesso aiutati da volontari i quali offrono loro la possibilità di raggiungere uno stato fisico e mentale equilibrato anche se con enorme difficoltà. Ormai il numero di bambini soldato è solo in aumento e il grande rischio è quello di abituarsi a sentir parlare di certi argomenti e non sbalordirci più, come se tutto ciò fosse normale perché il mondo è vario.
Abbiamo molte testimonianze di bambini soldato e uno di loro è Abubakr di Gwoza (Nigeria) il quale all’età di 5 anni è stato rapito da un gruppo di soldati e rimase con loro per 5 anni fino a quando nella città ci fu un periodo di pace e la guerra cessò. Terminato tale incubo le sue ferite vennero curate all’ospedale di Medici Senza Frontiere e il suo peso cominciò ad aumentare. Purtroppo però era soggetto a stress psicologico rendendo sempre più complicata la comunicazione con lui. Non voleva essere aiutato da nessuno e preferiva stare solo in disparte e patire la fame proprio com’è stato abituato per 5 lunghi anni. Ora segue sessioni di supporto psicologico e le sue condizione stanno migliorando ma sarà difficile per lui dimenticare ciò che ha vissuto. ” In migliaia hanno traumi come lui, giocano a sparare e a uccidere” – dichiarano i medici. 2)
Al giorno d’oggi le mentalità dell’uomo cambiano da un estremo all’altro e spesso sono gli innocenti e i meno informati a subirne le conseguenze. Il nostro mondo passa da un bambino dipendente dalla tecnologia a uno disposto a rischiare la vita per un pezzo di pane e ciò che fa riflettere è che entrambi sono bambini.

  1. https://www.sositalia.it/news/bambini-soldato-numeri-e-luoghi

2) Fonte: https://www.newslocker.com/it-it/notizie/generale/nigeria-abubakr-bambino-soldato-a-5-anni-medici-senza-frontiere-in-migliaia-hanno-traumi-come-lui-giocano-a-sparare-e-uccidere/view/. La notizia risale al settembre 2020.

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