Il 20 gennaio 2021 alle ore 18 si è insediato alla Casa Bianca Joe Biden dopo le vicissitudini più che mai sconvolgenti degli ultimi giorni.
Questa elezione che ha visto fronteggiarsi Donald Trump e Biden è stata contrassegnata dall’assalto al Campidoglio statunitense, un evento senza precedenti. Durante il giorno dell’Epifania viene indetta una manifestazione autorizzata a Washington, la “Save America March”, in cui molti sostenitori di Trump si sono riuniti. In tale mattinata vi sono stati diversi interventi tra cui quello dell’ex sindaco di New York Rudy Giuliani e Donald Trump che nelle loro parole hanno detto che secondo loro l’elezione di Joe Biden era stata falsata.
Dalle ore 13:00 (ora locale) il corteo si è mosso verso il Campidoglio e verso le 14:45 sono iniziate le violenze che hanno interrotto il controllo dei voti che avrebbero successivamente decretato la vittoria di Joe Biden. I manifestanti introducendosi dentro l’edificio hanno perpetrato atti di vandalismo e furto come dimostrano le dirette social di alcuni di loro. Sta di fatto che la seduta del Campidoglio si è dovuta interrompere e la vittoria di Joe Biden è stata rimandata al giorno successivo. Donald Trump, all’inizio delle violenze, si è schierato subito dalla parte delle forze dell’ordine con un tweet, nonostante ciò all’ex presidente statunitense sono stati bloccati tutti gli account sui social. Anche per la cerimonia di oggi l’allarme è massimo.
Il 20 gennaio, giorno in cui ogni quattro anni si insedia il presidente degli USA, è una data che ha segnato l’entrata in scena di alcune personalità che hanno avuto un importante ruolo nella storia mondiale, essendo a capo di una potenza mondiale. Uomini come Washington, Lincoln, Roosevelt, Reagan e Bush hanno avuto un impatto non solo sul loro Paese ma anche sulle nostre esistenze.
George Washington sicuramente è stato uno dei protagonisti della storia dell’indipendenza statunitense, nei suoi meriti c’è stato quello di aver devoluto la propria vita al servizio dello Stato, prima da generale poi da presidente. È stato capace di mediare tra le varie tendenze che vi erano all’interno del Paese che era ancora in costruzione. Sua moglie Martha si è imposto come modello di first lady ed è stata l’unica donna a comparire su una banconota.
Abraham Lincoln dovette affrontare una guerra civile scatenata anche dalle sue posizioni sull’uguaglianza dei cittadini, egli riuscì a sconfiggere i secessionisti e a difendere la democrazia americana. Lincoln può essere ricordato sia perché con la sua storia rappresenta il sogno americano: infatti partendo dalla povertà è arrivato ad essere l’uomo politico più influente degli Usa, sia perché ha abolito la schiavitù portando una vera uguaglianza tra i cittadini americani.
Franklin Delano Roosevelt è stato uno dei più grandi presidenti degli Stati Uniti a detta di molti storici poiché oltre ad aver salvato il capitalismo americano con un intervento dello Stato, seppe conservare la democrazia in un periodo in cui i totalitarismi emergevano in tutta Europa. Il suo intervento nella Seconda Guerra Mondiale risultò decisivo per sconfiggere il nazismo e quindi a liberare anche l’Italia. È stato l’unico presidente a restare in carica per 4 mandati, dopo di lui fu introdotta la regola secondo cui la massima durata della presidenza può essere di 2 mandati.
Ronald Reagan ricordato anche per il suo discorso a Gorbachov sulla caduta del muro di Berlino, è stato colui che ha deciso la guerra fredda segnando la fine dell’URSS. Ha attuato riforme fiscali tra cui l’abbassamento delle tasse del 30%. È stato anche un attore, anche se di scarso successo, recitando in diversi film. È un modello per i repubblicani tutt’oggi.
L’elezione di George Herbert Walker Bush fu contraddittoria in quanto il riconteggio dei voti venne definito troppo lungo per essere terminato e fu eletto presidente sconfiggendo il suo rivale Al Gore e tutt’oggi non si ha chiarezza su tale elezione. Affrontò nel suo mandato l’attento dell’11 settembre che si apprestò a vendicare poco dopo mandando truppe in Afghanistan dato che non gli era stato concesso l’arresto di Bin Laden, ritenuto il responsabile dell’attacco terroristico.