Ci lascia molto perplessi – e anche un po’ preoccupati – sentir definire il rientro a scuola il sette gennaio come un’ipotesi. Vorremo che fosse una certezza, e per questo siamo anche disponibili ad accantonare – anche se a malincuore – l’idea di rivedere i nostri banchi per qualche giorno a dicembre: non vorremmo infatti che aprire il 14 o giù di lì diventasse poi l’alibi per tener chiuso il 7 gennaio. Sarebbe davvero uno scherzo da … befana.

Sulla didattica a distanza abbiamo preso da subito una posizione molto chiara, che ribadiremo nei prossimi giorni con un articolo e con un video. Ma oggi siamo molto lieti di ospitare una lettera della nostra dirigente scolastica – nonché editore del LeoMagazine – prof. Donatella Frilli, che si rivolge alle autorità competenti – locali e nazionali – dando un suggerimento sensato per una riapertura che possa essere davvero duratura e non l’ennesimo fuoco di paglia; un suggerimento di chi nella scuola opera e vive con amore, dedizione, esperienza e competenza. Speriamo davvero che questi consigli siano accolti, o almeno presi in considerazione.

Certo, non nascondiamo che più di 50% di lezioni in presenza preferiremmo sentir parlare di totalità: siamo profondamente stanchi – in tutti i sensi – di lezioni dietro il pc. Ma d’altra parte bisogna anche essere realistici, e se l’alternativa deve essere la situazione attuale o anche il miserabile 25% degli ultimi giorni in presenza, meglio allora partire su basi solide con la metà, per arrivare il prima possibile a ripopolare ogni giorno le nostre aule; sempre con le debite precauzioni, ma senza “alternanze”.

Al Sindaco di Firenze Dario Nardella

Al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani

Al Direttore dell’Ufficio scolastico della Toscana Ernesto Pellecchia

Alla Ministra Azzolina

Oggetto: ripresa della didattica in presenza per le scuole secondarie di secondo grado.

Egregi,

questa è la mia proposta per la riapertura delle scuole secondarie di secondo grado dal 7 gennaio 2021:

  1. Gli studenti rientrano a scuola in presenza al 50% delle classi di ciascun istituto. In una articolazione su 6 giorni (dal lunedì al sabato, come in quasi tutti gli istituti di secondo grado del territorio fiorentino) questo consente la presenza a scuola di una classe un giorno sì e un giorno no e nel giro di due settimane ogni classe viene a scuola tutti i giorni della settimana, dando così una stabilità organizzativa rispetto agli orari e alla logistica.
  2. Metà degli Istituti entra alle 8, l’altra metà alle 9, con una turnazione bisettimanale che rispetta quanto detto al punto 1. Occorre quindi seguire una mappatura del territorio in modo che le scuole vicine si alternino a scacchiera per una riduzione dell’uso dei mezzi di trasporto pubblico.
  3. Le corse degli autobus (più che della tranvia) devono essere potenziate negli orari critici intorno alle 8, alle 9, alle 13 e alle 14, magari con il coinvolgimento delle agenzie turistiche, inevitabilmente ferme in questo periodo. Si potrebbe in questo modo anche dare lavoro agli autisti, che sicuramente soffrono la crisi.
  4. Si mantiene l’organizzazione scelta almeno fino alla fine di marzo. Studenti, docenti, famiglie e tutto il mondo che ruota attorno alla scuola hanno bisogno di riferimenti e stabilità per provare a tener viva la funzione educativa e formativa della stessa istituzione, che ha sofferto profondamente dei continui cambiamenti della programmazione didattica al fine di adattarsi alle continue variazioni dell’assetto orario e logistico.

Ritengo che riaprire la scuola secondaria di secondo grado per soli 14 giorni prima delle vacanze di Natale abbia poco senso rispetto ai percorsi didattici in atto, mi sembra più una manovra demagogica, un illusorio “andrà tutto bene” tanto che ci possiamo godere le feste natalizie e gli auguri spumeggianti. Il momento mi sembra ancora critico, la curva dei contagi fa ben sperare, ma non ne siamo fuori e non possiamo permetterci di rischiare. Gli errori che fin qui sono stati fatti, inevitabili sicuramente data la nostra impreparazione ad affrontare questa pandemia, ci devono insegnare ad affrontare periodi ancora difficili, forti di esperienze ed espedienti che ci possono guidare.

Con osservanza,

Donatella Frilli

Dirigente scolastica del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Firenze

La prof. Donatella Frilli
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