Niente viaggio di quinta superiore, niente cento giorni all’esame, niente ultimo giorno di scuola e addirittura niente viaggio di maturità…
Aver perso la maggior parte dei momenti più memorabili dell’ultimo anno di scuola superiore sembrerebbe già abbastanza, eppure le matricole universitarie 2020-21 hanno dovuto anche approcciarsi al completamente nuovo mondo universitario in maniera altrettanto anticonvenzionale. Per fare un paragone, potremmo dire che se quest’anno universitario fosse stato un film, allora il titolo sarebbe ironicamente potuto essere “Covid 19-20, speriamo non 21, e il ritorno della Dad”; perché sì la Dad (Didattica a distanza) non è morta e colpisce ancora.
Tuttavia, prima di entrare in zona rossa, le lezioni erano in Dad solo al 50%, ed era infatti possibile recarsi in sede universitaria per seguire le restanti lezioni (rigorosamente con la mascherina e a distanza di almeno due posti da tutti gli altri studenti, inoltre tutti gli spostamenti erano tracciati ed era possibile spostarsi dentro l’edificio solo per uscire ed entrare dalle aule), questo problema ora non si pone più e la didattica è tornata al 100% online.
La gioventù è sicuramente uno dei periodi più belli della vita di tutti, ma presenta spesso anche molte difficoltà legate all’essere studenti. Inoltre quest’anno non è difficile accorgersi che un problema completamente nuovo ha colpito tutte le matricole e più in generale tutti i ragazzi e ragazze: la mancanza di socialità.
Nonostante da un punto di vista puramente didattico e curricolare le nuove tecnologie con le lezioni online abbiano permesso di proseguire i vari corsi in maniera dignitosa, la mancanza di interazioni tra studenti e professori ha mutilato sicuramente uno degli aspetti forse più importanti dell’ambiente universitario, ovvero la possibilità di conoscere persone nuove e socializzare. Viviamo in un’era in cui è diventato fortunatamente possibile imparare praticamente qualsiasi materia direttamente da casa e in molti casi anche gratis a patto di avere una buona connessione; è possibile studiare a Cambridge, ad Harvard o in qualsiasi altra università si voglia da qualsiasi parte del mondo, e questo è un grandissimo passo in avanti per il mondo dell’istruzione. Ma proprio per questo motivo, il valore principale che offrono gli ambienti universitari, non è più il semplice scambio di informazioni, ma bensì il networking e quindi la possibilità di crearsi una rete di persone fondamentale per tutta la nostra vita, persone molto più simili a noi, che alle superiori e in moltissimi altri posti non sarebbe stato possibile trovare. Potenzialmente è proprio all’università che uno studente potrebbe incontrare i suoi futuri colleghi, co-founder o addirittura sua moglie o marito.
In conclusione, da un punto di vista statistico, le difficoltà maggiori della Dad incontrate dalle nuove matricole universitarie non sono dovute tanto ad una didattica non efficace (salvo le dovute eccezioni), ma ad un’esposizione troppo duratura allo schermo che alla lunga può provocare stanchezza e problemi alla postura oltre che agli occhi, inoltre la socialità ridotta pressoché a zero, unita alla mancanza di feedback da parte di coetanei e professori, incrementa ulteriormente lo stress e la salute psicofisica degli studenti. Ovviamente anche in questo caso non tutti gli studenti vedono così di buon occhio l’apprendimento curricolare online, e oltre ai problemi appena citati, faticano ad adattarsi a queste nuove modalità di apprendimento ed a mantenere l’attenzione davanti ad uno schermo. Sicuramente ai fini di un migliore insegnamento anche a distanza, è dovere in primis del governo e poi di tutti gli istituti, fornire ai professori tutta la formazione e i mezzi necessari al corretto svolgimento del loro lavoro anche in aule virtuali, e agli studenti con difficoltà economiche o di altro genere, tutta la fornitura di apparecchiature necessarie e una connessione a banda larga. Nell’impossibilità di quest’ultima, sarebbe comunque una buona alternativa un’aula computer tutelata dalle norme Covid dove potersi connettere alle lezioni online senza problemi di alcun tipo e allo stesso tempo restare al sicuro (una sorta di biblioteca per le lezioni online).
È vero, ci troviamo in una situazione quasi surreale che ormai sta andando avanti da fin troppo, ma è buffo vedere la discrepanza che si crea tra i vari provvedimenti anti-Covid presi in settori diversi: da una parte gente che si aggrega nei parchi e all’aperto senza problemi oppure crea code infinite all’entrata delle università e negozi, dall’altra, appena dentro gli istituti ed edifici scatta la quarantena più assoluta. Proprio per questo motivo resta doveroso ricordare al governo (che giustamente cerca di trovare un compromesso per salvaguardare anche la nostra economia), che l’istruzione non è affatto un settore da trascurare e che saranno proprio coloro che in questo momento sono a seguire tutte queste lezioni a distanza che un giorno terranno le redini non solo del nostro paese, ma di tutta l’umanità.
Ex ginnasta ed ex studente del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, attualmente studente di management engineering e imprenditore digitale.