Avevo, incautamente, pensato che niente sarebbe stato piu’ brutto della primavera scorsa.
Il virus subdolo e infingardo, venuto da lontano, si era insinuato nella nostra quotidianita’ facendo saltare ogni equilibrio.
L’Italia intera si e’ fermata per alcuni mesi, consapevoli che il sacrifico di tutti ci avrebbe salvato dalla catastrofe totale.
Parole come smart working e didattica a distanza sono entrate nel vocabolario collettivo e tutti abbiamo sperato che la situazione sarebbe presto migliorata.
Le vacanze estive e quel “tutti liberi” troppo superficiale, ci hanno fatto illudere che il peggio fosse alle spalle, che in fondo le bandiere con gli arcobaleni e la scritta “andra’ tutto bene” appesi ai balconi, avevano portato fortuna.
Oggi quelle stesse bandiere, sono sbiadite dalle intemperie, o strappate dal vento e l’illusione che andra’ tutto bene e’ presto svanita.
Siamo in piena seconda ondata e se possibile e’ ancora peggio di qualche mese fa.
Il virus non si e’ affatto indebolito con l’estate, come molti incauti virologi ci avevano fatto credere, ma ha continuato a diffondersi in maniera ancora piu’ capillare tanto che oggi praticamente ognuno di noi conosce una persona risultata positiva al Covid o ha amici e parenti in quarantena.
Non siamo piu’ il popolo dei balconi, che sia affacciava per salutare il vicino o cantare l’inno nazionale.
A marzo, nella paura, ci eravamo scoperti coesi avevamo pensato che ne saremmo usciti migliori ma ci sbagliavamo di grosso.
Oggi le persone scendono in piazza per sfogare la rabbia dovuta alla crisi economica, e in molti casi queste manifestazioni sono diventate delle vere e proprie guerriglie. Ne abbiamo avuto un esempio nella città di Firenze dove le proteste hanno raggiunto livelli tali da vedere gente lanciare delle molotov verso la forze dell’ordine.
Siamo improvvisamente diventati nemici, ostili ed arrabbiati.
Siamo talmente disorientati e impauriti che persone come i complottisti ed i no-mask, che in un altro momento storico avremmo relegato al ruolo di scemi del villaggio, possono non solo dire la loro, ma addirittura scendere in piazza e manifestare le loro idee strampalate al grido di “ci vogliono chiudere la bocca” oppure “e’ il virus portato dal 5G”.
I medici e gli infermieri che a marzo avevamo osannato come degli eroi ora si trovano a doversi difendere dall’assurda accusa di essere dei fannulloni e “non e’ vero che i Pronto Soccorso sono affollati ma sono solo i medici che vogliono metterci paura”.
Questa seconda ondata e’ peggio perche’ abbiamo visto gli stessi errori e la stessa impreparazione di marzo.
Abbiamo sperato che la politica mettesse in campo ogni sforzo possibile per gestire al meglio il problema dei trasporti, della scuola e della medicina del territorio ma a parte i tanto decantati banchi con le rotelle poco o nulla é stato fatto.
Treni regionali ed autobus sono rimasti sovraffollati nelle ore di punta ed i medici di base, capaci di occuparsi dei malati meno gravi a casa, continuano a scarseggiare.
L’Italia adesso è pure suddivisa in vari colori in base alla mole dei contagiati in ogni singola regione ( giallo, arancione, rosso), la Toscana è da poco diventata zona rossa (anche se lo è sempre stata), i dati ufficiali infatti parlano di questa regione come una di quelle col maggior numero di contagi giornalieri (+2400).
In questa seconda ondata tutto sembra peggio di prima perché non sappiamo dove andremo a finire, non si vede un futuro e per questo la prossima bandiera da appendere al balcone sarà “Io speriamo che me la cavo”.