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ANDREA IANNONE AI “BOX” PER 4 ANNI

La sentenza del Tas sul caso Iannone è arrivata: il pilota abruzzese è stato squalificato per 4 anni. La sanzione decorre dal 17 dicembre 2019, in quanto nella prima sentenza la pena sarebbe dovuta durare 18 mesi, fino al 16 giugno 2021, malgrado la Federazione avesse confermato la presenza di una sostanza dopante che però sarebbe stata dovuta ad una contaminazione alimentare a causa di carne che Iannone mangiò il giorno prima del gran premio di Malesia. Il 15 ottobre scorso, si è tenuto al Tas di Losanna il ricorso di Iannone contro la prima sentenza di 18 mesi, ma il CAS (Court of Arbitration for Sport) non solo ha respinto il ricorso del pilota, ma ha anche accolto la richiesta fatta dall’ Agenzia mondiale antidoping che prevedeva una pena di ben 4 anni, a partire dal dicembre 2019. A questo punto la carriera di Andrea Iannone è a serio rischio, infatti non solo si è visto revocare i premi vinti a partire dal 1 novembre 2019, ma tornerà in pista alla “veneranda” età di 34 anni.


Sul proprio profilo instagram Iannone, ha espresso il proprio dissenso verso la decisione presa dal Cas affermando “Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere. Mi hanno strappato il cuore…di certo non mi arrendo”. L’ Aprilia, la divisione sportiva per cui corre Iannone, ha dichiarato: “Aprilia Racing prende atto della decisione del Tas di Losanna e della sanzione di quattro anni ad Andrea Iannone. I valori etici e sportivi ai quali Aprilia Racing da sempre si ispira non consentono alcuna tolleranza verso pratiche vietate dai regolamenti e impongono l’accettazione e il rispetto delle sentenze anche se, questa volta, si tratta una decisione dura, che pare andare oltre quello che le carte, le evidenze scientifiche e persino la precedente sentenza emessa dalla Federazione Internazionale lasciavano presagire. Aprilia Racing ha scelto, fin dall’inizio di questa vicenda, di rimanere accanto al suo pilota e per coerenza anche in questo momento gli è solidale, avendo creduto e continuando a credere nella sua buona fede”.

Anche Massimo Rivola, l’ amministratore delegato di Aprilia Racing, ha dichiarato il massimo rispetto verso la sentenza, malgrado ci siano degli elementi che destano perplessità. Comunque rimarrà vicino al proprio pilota, e che occorre trovare velocemente una soluzione di alto livello.

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