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Sipario sui teatri, scure sulla ristorazione, DAD nella scuola. E il peggio deve ancora venire?

Coronavirus, dai locali alle palestre, passando per le scuole, fino ai teatri: ecco tutte le misure presenti nel nuovo Dpcm di ottobre. Già da fine estate, il covid-19, aveva ripreso a circolare in tutta la Penisola, come già preannunciato prima dell’inizio dell’estate da virologi e medici. Durante l’estate il Governo ha preso molte precauzioni per l’inizio del nuovo anno, sia sulla ripresa della scuola che sullo sport e sul mondo del lavoro, ma adesso vi è il bisogno di stringere la morsa. La curva epidemiologica da qualche settimana si sta innalzando giorno dopo giorno e il Governo, con a capo Giuseppe Conte sta pensando a come fermare o per lo meno rallentare la curva dei contagi. Solo dopo 6 giorni dal primo decreto di ottobre, il Presidente del Consiglio dei Ministri Conte ha firmato un ulteriore decreto, il quale prevede aspre decisioni, in alcuni casi…discutibili. Il presidente del Consiglio ha firmato nel corso della notte tra il 24 e il 25 di ottobre il nuovo decreto, in vigore da lunedì 26 ottobre fino a martedì 24 novembre, con le misure restrittive anti-Covid.

AUMENTO ESPONENZIALE DEI CONTAGI

Come ci mostrano le statistiche, la situazione dei contagi in Italia è alquanto preoccupante. Quello che colpisce, oltre all’aver raggiunto la soglia dei 20.000 contagi al giorno è la rapidità con cui è cresciuta la curva. Siamo passati da 1.300 contagi al giorno alla fine di agosto, a 20.000 contagi al giorno alla fine del mese di ottobre, in due mesi i contagi sono aumentati esponenzialmente, e la curva sembra non rallentare. Il 21 marzo 2020, è stato registrato il picco dei contagi durante il lockdown, in Italia vi erano 6557 contagi, un terzo dei contagi registrati attorno al 25 di ottobre. Questo dato se considerato singolarmente può lasciare senza parole, dobbiamo però considerarlo assieme a molti altri fattori, come per esempio la percentuale dei tamponi positivi, la percentuale dei decessi (causa covid-19) e le guarigioni post contagio.

Ecco alcuni dati interessanti, grazie ai quali possiamo fare un attento confronto tra il periodo del lockdown e questa che pare essere una nuova emergenza: il 26 marzo il numero totale di tamponi è di 36.615, mentre il 23 ottobre è di 182.000; il 9 marzo la percentuale dei tamponi positivi era del 46,2%, mentre il 25 di ottobre era del 13,1%; il 4 aprile sono stati registrate 29.000 persone ricoverate con sintomi e 4.000 persone in terapia intensiva, il 25 ottobre invece sono state registrate 12.000 persone ricoverate e 1200 persone in terapia intensiva; il 27 marzo sono decedute 969 persone causa covid-19, il 25 ottobre sono morte 128 persone causa covid-19; il 27 marzo sono state dimesse/guarite 900 persone, il 25 di ottobre 2300 persone.

PROVVEDIMENTI DPCM 25 OTTOBRE

Le nuove restrizioni valgono da lunedì 26 ottobre a martedì 24 novembre. È “fortemente raccomandato” ai cittadini di non spostarsi, se non per motivi di lavoro, di salute o necessità. Stop a palestre, piscine, teatri e cinema. Chiusi locali e ristoranti dopo le 18 (anche domenica e festivi). Nelle scuole superiori didattica a distanza al 75%, sì allo sport professionistico e dilettantistico nazionale (a porte chiuse).

Il nuovo Dpcm firmato dal premier Conte contiene diverse restrizioni che cercheranno di limitare la diffusione del Coronavirus: tra queste, la chiusura di locali e ristoranti alle ore 18 e lo stop a palestre, teatri e cinema.

Per il reparto ristorazione, dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, mentre è consentita la consegna a domicilio. È consentita fino alle 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Vengono chiusi teatri e sale cinematrografiche, si legge nel documento, oltre ai parchi tematici e di divertimento. Chiusi anche palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali. Si potrà però fare sport all’aperto, in modo individuale e sempre rispettando il distanziamento sociale di almeno due metri. Vengono sospese le attività sportive di squadra, svolti sia all’aperto che al chiuso. Restano invece consentiti gli eventi e le competizione di interesse nazionale, nei settori professionistici e dilettantistici, ma a porte chiuse. Le scuole secondarie di primo grado, le primarie e l’infanzia rimangono in presenza, mentre per le scuole secondarie di secondo grado dovranno adottare la didattica a distanza per il 75% delle lezioni. Le università devono organizzare lezioni sia in presenza che a distanza, in base all’andamento del quadro epidemiologico del Paese. Viene “fortemente raccomandato” a tutti i cittadini di non spostarsi, con mezzi privati o pubblici, se non per motivi di lavoro o di salute. Strade o piazze dove c’è pericolo di assembramenti possono essere chiuse alle ore 21, salvo fatto l’accesso e il deflusso di commercianti e residenti. Chiusi anche gli impianti sciistici, che possono essere utilizzati solo dai professionisti per gli allenamenti e dagli amatori, solo se seguiranno le linee guida di Regioni e Cts per evitare assembramenti. Vengono fermate anche le fiere, i congressi, i convegni in presenza, che si possono tenere solo a distanza. Le crimonie pubbliche si devono svolgere senza la presenza di pubblico. Rimangono aperti i musei e luoghi di cultura, che devono seguire le norme di sicurezza e con flussi di visitatori contingentati. Per quanto riguarda le funzioni religiose, si possono svolgere consentendo la distanza di un metro tra i fedeli ed evitando assembramenti, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi. Le visite nelle Rsa o nelle strutture riabilitative sono limitate ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura. Le attività commerciali al dettaglio possono rimanere aperte ma devono assicurare la distanza di almeno un metro tra i clienti, ingressi dilazionati e la permanenza all’interno solo per il tempo dell’acquisto. Nel dpcm viene “fortemente consigliato” lo smart working come modalità di lavoro, sia per le aziende private che per il pubblico. Vengono chiuse anche le sale bingo, sale giochi, sale scommesse e casinò. Per quanto riguarda le feste, sono vietate sia al chiuso che all’aperto, sia per cerimonie civili che religiose. Anche per le abitazioni private è fortemente sconsigliato accogliere persone diverse dai conviventi, se non per motivi lavorativi o di urgenza.

LA CHIUSURA DEI TEATRI …NON SI POTEVA EVITARE?

Altro provvedimento presente nel nuovo Dpcm di ieri, è la chiusura totale di teatri e sale cinematografiche. Tale provvedimento è risultato molto inaspettato e allo stesso tempo per molti insensato in quanto come riportato dalle statistiche la sicurezza nei teatri è stata tale che solo una persona è risultata positiva in relazione a circa 3.000 spettacoli teatrali. Quindi dopo la prima chiusura di marzo scorso, i teatri richiudono le loro porte al pubblico. Sicuramente è indispensabile che anche nelle sale si rispetti il distanziamento, ma una volta garantito questo perchè calare il sipario?

IL GOVERNO RICORRE NUOVAMENTE ALLA DIDATTICA A DISTANZA … SIAMO SICURI CHE SIA LA DECISIONE GIUSTA?

La Ministra Azzolina durante le conferenze stampa e durante le molte interviste rilasciate nelle ultime settimane, è stata molto chiara, la sua volontà primaria è quella di non interrompere la didattica in presenza, e che la scuola dovrà essere l’ultima cosa a fermarsi. Durante le settimane, dopo varie lamentele dei presidenti delle regioni e dopo vari confronti tra il Presidente Conte e i ministri, con il nuovo decreto è stato deciso lo stop dell’attività in presenza per le scuole secondarie di secondo grado, vale a dire licei, istituti tecnici e istituti professionali. Per precisione come riportato nel decreto “Le scuole primarie, dell’infanzia e delle medie rimangono in presenza, mentre per le scuole secondarie di secondo grado dovranno adottare la didattica a distanza per il 75% delle lezioni”. Principalmente la decisione di lasciare a casa la fascia di età tra i 14 e 19 anni riguarda il problema dei trasporti. Questa è la fascia di età di ragazzi che in teoria dovrebbe usufruire maggiormente dei trasporti pubblici, lasciando a casa tutti questi studenti bus, autobus, tramvie e metropolitane si dovrebbero alleggerire. Non sarebbe stato più semplice incrementare i mezzi di trasporto pubblici ed incentivare il trasporto privato, invece di lasciare a casa migliaia di studenti? Ma soprattutto siamo sicuri che la maggior parte dei contagi avvengano all’interno delle scuole? Tutte queste considerazioni appaiono alquanto insensate, in quanto all’interno degli istituti scolastici le precauzioni sono molte e vi è un rispetto massimo delle regole, non possiamo dire lo stesso però del mondo esterno. Senza considerare che una buona porzione degli studenti delle superiori usufruisce del mezzo proprio per gli spostamenti, da e per la scuola.

Come testimoniano i telegiornali, lungo tutto lo stivale, in ogni regione dalla Val D’Aosta alla Sicilia, ci sono molte persone che non approvano le restrizioni ed in molte città ci sono manifestazioni contro questo nuovo decreto.

In molti come chi scrive, costretti di nuovo alla DAD si stanno chiedendo: cosa o chi impedisce la riforma dei trasporti in questo periodo di pandemia?

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