Siamo riusciti a raccogliere alcune testimonianze di quanto accaduto nel rogo di piazza Davanzati, sia dalla parte dei ragazzi che anche di un membro delle forze dell’ordine. Trattandosi di minorenni e di una persona che deve rimanere riservata non possiamo ovviamente fare nomi, sia per motivi legali che – soprattutto – per etica professionale. DDN
Il 27 settembre 2020 si è innalzata un’enorme nuvola di fumo nero nel pieno centro di Firenze visibile persino dalle colline. I colpevoli sono stati quasi subito individuati grazie alle telecamere, alle testimonianze dei presenti e alla denuncia della mamma di uno di loro. Quel sabato pomeriggio una banda di ragazzini ha deciso di giocare con il fuoco, ma per loro non è finita affatto bene. Tutto è partito da piazza Davanzati dove erano parcheggiati dei motorini, un gruppo di ragazzini minorenni ha deciso di rompere il serbatoio di almeno un veicolo, facendo versare tutto il liquido infiammabile lungo tutta la strada fino all’interno di un portone. A quel punto hanno dato fuoco alla pozza, che ha incendiato non solo i motorini, ma ha danneggiato anche due auto e il retro del palazzo che ospita “Yab” e “Odeon”. Inoltre il carburante, passato sotto il portone, ha dato fuoco ad una parte degli apparati elettronici presenti, che si sono in parte salvati grazie all’intervento dei pompieri. Sulla parte opposta della piazza c’è Casa Davanzati, dalla quale i turisti hanno assistito alle fiamme, insieme a quelli presenti sul posto che hanno ripreso il tutto con telecamere e telefonini, pronti per condividere tutto sui social e far esplodere il web. Dopo soltanto due giorni dall’accaduto, ad aumentare la pressione sulle forze dell’ordine, sono arrivate le prime denunce da parte dei proprietari dei veicoli. I video virali hanno mostrato, insieme alle telecamere presenti sul posto, che ad appiccare l’incendio è stato un ragazzo 13enne (che compirà 14 anni proprio il prossimo mese) insieme ad un altro 17enne denunciato da dei testimoni oculari. E’ ipotizzata anche la presenza di un terzo minore, ma al momento i responsabili sono soltanto due.
Abbiamo raccolto la testimonianza di un membro delle forze dell’ordine che si è occupato di questo caso e che ha affermato:
“Mi sono trovato davanti a una situazione difficile che coinvolgeva più minorenni, tra cui uno “under 14“, e non è mai facile gestire delle situazioni così delicate quanto catastrofiche. Siamo riusciti ad individuare i responsabili dell’incendio grazie alle telecamere e grazie ai video sui social, ma abbiamo apprezzato enormemente il coraggio e lo spirito di giustizia della mamma di uno dei due colpevoli, che è venuta in questura a denunciare suo figlio. Questo ha reso l’indagine molto più facile e veloce anche se le ricerche per individuare i precisi colpevoli non sono finite, in quanto i presenti sul posto hanno confermato che c’erano più ragazzini intorno a quelle spaventose fiamme ed i colpevoli potrebbero essere anche più di due”.
Ecco qui la testimonianza di una conoscente di uno dei ragazzi, presente al momento dell’incendio:
“Eravamo tutti davanti a palazzo Davanzati, un motorino si è rotto ed è uscito il carburante. Egli è stato incoraggiato a dare fuoco alla benzina dai suoi amici e inizialmente abbiamo visto scoppiare un motorino. In seguito c’è stata una vampata enorme, ci siamo tutti spaventati e abbiamo cominciato a scappare. Dopo abbiamo sentito le sirene dei pompieri e capito la gravità della situazione. E’ sempre stato un ragazzo iperattivo e molto impulsivo, a tratti anche immaturo, ma non mi sarei mai aspettata che potesse fare una cosa del genere”.
Abbiamo raccolto la testimonianza di un’altra sua amica che ha affermato:
“Era un ragazzo molto generoso e altruista, per questo ero molto legata a lui, ma la cosa orribile che ha fatto mi ha sconvolto. Purtroppo io penso che anche i suoi amici abbiano avuto un ruolo fondamentale. Egli era un ragazzo facilmente influenzabile e non cattivo che è stato una pedina dei suoi amici. Inoltre una settimana prima, lui e il suo gruppo hanno imbrattato il palazzo Strozzi vicino al luogo dell’incendio rendendosi già noti alle forze dell’ordine”.
Le indagini non sono ancora concluse, ma è certo che il più giovane tra i colpevoli non è perseguibile dal punto di vista penale essendo un “under 14”, il che non risparmierà alla famiglia ingenti risarcimenti per i danni causati ai mezzi e alle strutture.