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E Rinaldo tornò in scena. Il capolavoro di Handel prima opera al Maggio in forma scenica dopo la chiusura.

Il capo ufficio stampa del Maggio Paolo Antonio Klun: Il Maggio con decisione ma non con imprudenza ha iniziato subito a riprendersi e a voler decisamente guardare avanti.

Finalmente dopo circa sei mesi di lunga astinenza dai palcoscenici riprende l’attività operistica, la prima opera in Italia con scenografia completa in sala ed aperto al pubblico, non poteva che essere del Maggio Musicale Fiorentino, il quale, nei giorni 7, 9, 10 e 13 settembre, rappresenterà il Rinaldo di Georg Friedrich Händel.

Il Rinaldo è la prima opera del compositore tedesco per il pubblico londinese e anche primo melodramma in italiano realizzato per un teatro inglese, è andato in scena per la prima volta il 24 febbraio 1711 al Queen’s Theatre, è un’opera barocca e sicuramente la più bella ed affascinante del primo ‘700 musicale, anche se poco conosciuta dal grande pubblico. L’opera si divide in tre atti ed è ambientata al tempo della prima crociata, ma attraverso il grande filtro letterario della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, a cui si ispira il librettista Giacomo Rossi; Goffredo di Buglione, a capo della spedizione cristiana in Terra Santa contro gli Arabi, per ottenere l’aiuto del giovane Rinaldo, valoroso cavaliere Templare, gli promette in sposa la bella figlia Almirena, una volta conquistata Gerusalemme. I Cristiani, capeggiati da Rinaldo, occupano la Palestina e assediano Gerusalemme, dove regnava da molti anni Argante. La maga Armida, amante del re Saraceno, riesce con i suoi sortilegi ad imprigionare nel suo castello incantato Almirena e quindi ad attirare anche Rinaldo, del quale si invaghisce, tentando invano di sedurlo con l’inganno trasformandosi in Almirena. Al suo debutto l’opera rappresentava un campionario perfetto di meraviglie barocche, era accompagnata da una musica sontuosa e di magistrale fattura ed era caratterizzata  da una continua scansione di recitativi e arie, tipica dell’opera settecentesca ancora prima che fosse compiuta la riforma della “Metastasiana”. Il Maggio la presenta con l’affascinante allestimento scenico di Pier Luigi Pizzi, la direzione affidata a una delle più prestigiose ed esperte bacchette di questo tipo di repertorio, Federico Maria Sardelli, ed una cast di ottimo livello con il celebre controtenore Raffaele Pe nel ruolo di Rinaldo, Leonardo Cortellazzi in quello di Goffredo mentre Armida sarà Carmela Remigio e Almirena Francesca Aspromonte (per il cast completo cfr infra)

La parola a Paolo Antonio Klun, direttore delle comunicazioni del Maggio Musicale Fiorentino che ringraziamo per la consueta, cortesissima disponibilità.

Dopo le splendide prove estive nella cavea, con il Rinaldo l’opera torna finalmente in sala. Quali sono le preoccupazioni e le precauzioni prese per questo evento?

Il Teatro del Maggio riprende per primo la sua attività operistica nella sala grande dopo non solo le due opere Un ballo in maschera e La traviata in forma di concerto tenute nella bellissima e suggestiva Cavea, un luogo dall’acustica sorprendente ma anche dopo l’esecuzione solenne della “Messa da Requiem” diretta dal maestro Zubin Mehta e dedicata ai defunti, vittime della pandemia, e al personale sanitario di tutti i livelli della regione Toscana. Una esecuzione della “Messa”, la seconda a causa del maltempo, si è tenuta anch’essa in sala. E in sala il Maggio è stato di nuovo il primo teatro in Italia a riaprire con il concerto verdiano di Francesco Meli all’inizio di giugno, il 7, o e poi dal 17 giugno scorso con i sei concerti sinfonici diretti da Zubin Mehta e il concerto diretto da Daniele Gatti. Se il concerto di canto è stato trasmesso in streaming e la sala era vuota, quando abbiamo “iniziato” a suonare, i decreti di sicurezza permettevano l’accesso a 200 persone al massimo. Dopo il numero permesso in Toscana è salito fin circa a 600 posti. Così riprenderemo il 7 per il Rinaldo, ultima opera prevista della scorsa stagione e cancellata in marzo e riprogrammata adesso e quindi divenuta la prima opera della stagione 2020/2021. Ciò per dire che riprendiamo forti già di un’esperienza più volte misurata nel periodo in cui la morsa imposta dai decreti ha iniziato a permettere le prime esecuzioni pubbliche degli spettacoli. Precauzioni? Sì molte. Abbiamo adottato un protocollo molto serio. Per quanto riguarda le misure di sicurezza imposte dall’emergenza sanitaria il Teatro del Maggio, farà in modo di effettuare test sierologici con frequenza settimanale a tutti gli artisti “costretti” a non rispettare il distanziamento sul palco per evidenti esigenze di scena. Per chi lavora all’interno della macchina teatrale sono stati organizzati percorsi e spazi dedicati, e procedure che limitano i contatti tra le persone. Comunque il Rinaldo sembra essere stato concepito 35 anni fa da PierLuigi Pizzi in una versione “profetica” L’allestimento del grande regista, si adatta perfettamente alle necessità di questo tempo fatto di distanza sociale e assembramenti vietati: i cantanti si muovono infatti a bordo di carri spostati e posizionati sulla scena da mimi, in modo da ridurre al minimo le occasioni di contatto tra gli artisti. Non c’è il coro e l’orchestra in buca suona distanziata. Preoccupazioni? sì anche ma siamo sicuri che le nostre misure offrano la relativa tranquillità a tutti. E nonostante le misure non lo richiedano espressamente chiediamo al pubblico in sala di mantenere sempre le mascherine indossate.

 Il mondo della cultura e dello spettacolo è stato tra i più colpiti dalla crisi seguita all’epidemia, ma il Maggio ha reagito coraggiosamente e con decisione, proponendo una stagione ricca e articolata. Come sta reagendo il pubblico al botteghino, con la vendita degli abbonamenti e dei biglietti? 

È vero il primo assunto della domanda;  il mondo della cultura  – e cultura musicale e teatrale soprattutto – è tra i più penalizzati; gli artisti e le istituzioni hanno dovuto confrontarsi con limitazioni spesso anche vicine all’assurdo mentre in altre situazioni la rigidità imposta dalle regole di sicurezza sembrava essere più blanda. Tra l’ironia e la serietà proprio pochi giorni fa ho letto un commento sui social di un cantante che aveva preso un aereo strapieno per andare poi a esibirsi in un teatro quasi vuoto. Sembra incredibile, vero? Il Maggio con decisione ma non con imprudenza ha iniziato subito a riprendersi e a voler decisamente guardare avanti. La prossima stagione presentata a luglio è importantissima, di altissimo profilo e con artisti tra i più importanti al mondo. Il pubblico – per ora gli Abbonati – ha risposto bene e sta rispondendo altrettanto bene confermando la sua fiducia al Teatro, tuttavia è comprensibilmente ancora guardingo e in attesa dei prossimi sviluppi. Siamo estremamente grati a chi ha rinnovato i propri abbonamenti mentre la vendita dei singoli biglietti segue un trend comunque atteso così, e meno entusiasmante per il momento ma che certamente migliorerà. È un periodo di comprensibile rodaggio.

Il Rinaldo è un’opera barocca, sicuramente un capolavoro nel suo genere e con un grande cast, ma non proprio un titolo noto al grande pubblico. Scelta dunque coraggiosa e meritoria, ma possiamo sperare che abbia il successo che merita?

Il Rinaldo rispecchia la programmazione successiva, un cast di primissimo livello, una regia  – quella di Pizzi – che è entrata nella storia del teatro musicale, e una direzione d’orchestra di uno dei più raffinati e competenti direttori in questo repertorio Federico Maria Sardelli. Rinaldo è uno dei capisaldi più celebri del barocco e racchiude alcune tra le pagine più conosciute di Händel come “Cara sposa”, cantata dal protagonista nel primo atto o “Lascia ch’io pianga”, intonata da Almirena nel secondo atto. Non è quindi sconosciuta al pubblico anche se non gode della fama popolare di una Traviata, una Bohème, una Carmen e quindi non rappresenta una scelta coraggiosa ma è senza dubbio meritoria. Il pubblico del Maggio è un pubblico preparato, competente (e critico) e sa, e saprà, quindi esprimere e sottolineare il successo di un titolo come questo.

Lei cura, oltre che i rapporti con la stampa, anche quelli con i social. Che cosa può dirci di questa esperienza?  

Di questa mia esperienza posso affermare che con social non si mette mai, mai, un punto.

Artisti

Direttore Federico Maria Sardelli

Regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi

Assistente regista e Lighting designer Massimo Gasparon

 Rinaldo Raffaele Pe

Goffredo Leonardo Cortellazzi

Armida Carmela Remigio

Almirena Francesca Aspromonte

Argante Andrea Patucelli

Mago Cristiano William Corrò

Donna/Due Sirene Marilena Ruta, Valentina Corò

Araldo Shuxin Li

 Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

 Scenografo collaboratore Serena Rocco

Costumista collaboratore Lorena Marin

 Figuranti speciali

Amedeo Angelone, Paolo Arcangeli, Simone Babetto, Andrea Bassi, Gianluca Bozzale, Roberto Capone, Alessio Castrigiano, Cristiano Colangelo, Maria Diletta Della Martira, Maria Novella Della Martira, Egidio Egidi, Giampaolo Gobbi, Marlon Orbi Zighi, Jacopo Piovan, Gino Potente, Pierangelo Preziosa, Nicola Rocchetti, Andrea Saccoman, Tomaso Santinon, Giuseppe Simeoni, Gaetano Tizzano, Giuseppe Visaggi

 Ricostruzione dell’allestimento del Teatro Valli di Reggio Emilia

in coproduzione fra I Teatri di Reggio Emilia, Maggio Musicale Fiorentino e Teatro La Fenice di Venezia

Allestimento I Teatri di Reggio Emilia, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Teatro La Fenice di Venezia

Rifacimento scene Silvano Santinelli Scenografie Srl, Pesaro, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

 Attrezzeria I Teatri di Reggio Emilia, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Teatro La Fenice di Venezia

Costumi Teatro alla Scala di Milano

Parrucche Audello Teatro, Torino

Calzature CTC, Milano

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