Centoquarantacinque anni fa nasceva colui che ha dato vita a uno dei marchi automobilistici più famosi al mondo: Ferdinand Porsche non solo ha creato l’omonima casa automobilistica, ma è noto anche per aver creato macchine da combattimento durante la Seconda Guerra Mondiale e per il celebre modello Volkswagen, dal quale poi nascerà la famosa casa automobilistica.
Ferdinand Porsche fu un ingegnere e imprenditore austriaco che nacque il 3 settembre 1875 a Maffersdorf e che morì a Stoccarda il 30 gennaio 1951. Proveniente da una famiglia di umili origini, Porsche già da piccolo aveva iniziato a mostrare interesse per l’elettricità e la meccanica. Iniziò a lavorare durante la belle époque: periodo importante dato che l’Europa si trovava in un momento di modernizzazione che avrebbe visto il boom delle automobili come oggetto di uso quotidiano. Nel 1898 Porsche si trasferì a Vienna dove lavorò presso la Béla Egger Electrical Company e dopo si unì alla Jakob Lohner & Company, che produceva carrozze per i monarchi europei. Jakob Lohner costruiva automobili già dal 1896, Porsche insieme a lui brevettò il suo primo progetto: la macchina Egger-Lohner C.2 Phaeton basata su un progetto di Porsche, il quale fece incidere su alcuni pezzi meccanici dell’auto la sigla “P1” (Porsche numero 1), dando così non ufficialmente il suo nome al veicolo. Nel 1899 la Egger-Lohner debutta al Salone Internazionale dei veicoli a motore a Berlino e nello stesso mese prende parte a una corsa per veicoli elettrici vincendo con un vantaggio di ben 18 minuti sul secondo veicolo. Nell’aprile del 1900 alla Esposizione Universale di Parigi viene presentato il nuovo modello di Egger-Lohner Semper Vivus Lohner Porsche: questo prototipo si tratta del primo veicolo ibrido nella storia automobilistica, con il quale Porsche partecipa a un’altra gara, arrivando nuovamente primo. Porsche continuò a progettare e costruire automobili, ognuna delle quali fu un successo dopo l’altro.
Durante la Prima Guerra Mondiale cominciò a produrre auto da competizione (come la Sascha, che corse alla Targa Florio e ottenne le prime 2 posizioni nella sua classe), e una volta finita la guerra, Porsche si rese conto che con i danni economici causati da questa solo pochi facoltosi potevano permettersi un automobile: decise così di intraprendere uno dei suoi progetti più ambiziosi, ovvero quello di costruire una macchina economica alla portata di tutti. Porsche, essendosi già fatto un nome dopo aver lavorato come direttore tecnico all’Austro-Daimler (l’odierna Mercedes), per realizzare il suo progetto decise di fondare uno studio privato di progettazione che portava il suo nome e di cercare collaborazione con altre fabbriche. Purtroppo ogni prototipo realizzato con queste non andò in porto; ma già qualcun altro aveva in mente il suo stesso progetto. Mentre Porsche affannava a realizzare la sua idea, si scatenò la Seconda Guerra Mondiale, e in quel periodo gli venne commissionato proprio dalle alte cariche naziste di costruire una macchina del popolo: nacque così la celebre Volkswagen. Nel periodo nazista Porsche ha dato vita al famoso Maggiolino, del quale utilizzò la base per dare vita alla prima vettura a portare il suo nome: la Porsche Type 64. Nei successivi anni il genio di Porsche venne sfruttato a scopi bellici, e una volta terminata la guerra venne messo sotto indagine per collaborazionismo, per il quale scontò all’ incirca 20 mesi di prigionia, finché Piero Dusio non pagò la cauzione in cambio del progetto della nuova Cisitalia da Formula 1. Nel 1948 poté finalmente fondare una fabbrica di automobili che portava il suo nome, i primi veicoli furono le Porsche 356, passate alla storia: è l’inizio dell’era industriale del marchio Porsche. Purtroppo però pochi anni dopo, nel 1951, Ferdinand Porsche morì improvvisamente di infarto.
“Non riuscivo a trovare l’auto sportiva dei miei sogni, così l’ho costruita da solo” – Ferdinand Porsche
A prendere le redini dell’azienda fu il figlio Ferdinand Porsche jr., soprannominato “Ferry”, che aveva già lavorato con il padre in passato e che fu molto importante per il futuro dell’azienda. Grazie alla sua prolifica attività come ingegnere e designer, nel 1987 Ferdinand Porsche è stato inserito nella Automotive Hall Of Fame.