“L’estate sta finendo” cantavano i Righeira a metà degli anni ‘80. Con il passare di Ferragosto nell’aria i ragazzi cominciano a percepire lo sfiorire dell’estate, tra un tuffo in mare e un falò in spiaggia ritirano fuori sbuffando i libri di scuola per svolgere un po’ di fretta tutti quei compiti che avrebbero dovuto fare in mesi di tempo, ma che hanno volontariamente deciso di relegare alla memoria volatile del proprio cervello appena suonata l’ultima campanella. Il sipario di questa strana estate del 2020 si è alzato senza l’assordante rumore di alcuna campanella, ma salutando i professori attraverso uno schermo, mentre qualcuno nel frattempo ha preferito farsi un panino o scorrere la bacheca di Instagram. Nonostante un periodo segnato dalla paura di un prepotente ritorno del Covid, per gli italiani in estate non c’è pandemia che tenga e come recita il detto in chiave moderna: Ferragosto Covid non ti conosco!
Durante quello che pareva essere un’opprimente prigione come il lockdown l’Italia ha tirato fuori il meglio di sé: nonostante qualche scivolone qua e là, di fronte ad una minaccia comune come la pandemia, il nostro paese assieme ai suoi cittadini ha preso di petto l’emergenza e i risultati si sono fatti vedere col passare del tempo, puntando sull’Italia i riflettori per mettere alla luce le sue innegabili virtù, alla faccia di tutti quegli scomodi stereotipi con i quali il mondo intero ci ha sempre etichettato durante gli ultimi decenni. Dopo tanta sofferenza, testimoniata da carri che trasportano decine di morti per le vie dei comuni lombardi proprio come narrato nei Promessi Sposi del Manzoni e fotografie di medici e infermiere con le lacrime agli occhi gonfi e affaticati, era imperativo continuare a stringere i denti per lasciarsi alle spalle, un giorno, quest’orribile incubo. Eppure con lo scoppio dell’estate gli italiani sembra che abbiano cancellato improvvisamente quei brutti ricordi per darsi alla pazza gioia estiva tanto desiderata con bramosia qualche mese prima arroccati nelle proprie strette case.
In uno sfogo in forma di rimprovero per la disciplina estiva degli italiani, lo scrittore Antonio Scurati ci porta a riflettere con quella che è a tutti gli effetti un’amara verità: “Il nostro rischio non è l’eccezione, ma la normalità”. L’effetto di questa pigra e menefreghista normalità non ha tardato a presentarsi: a pochi giorni da Ferragosto si parla di circa 481 casi positivi registrati in sole 24 ore e il 50% di essi ha un’età compresa tra i 20 e i 50 anni, per non parlare di un numero di contagi tra gli under 19 aumentato di dieci volte rispetto alla norma. Ebbene sì, stavolta i protagonisti del racconto sono proprio i giovani. E alla vigilia del 15, i contagi hanno sfondato quota 500.
Tra appassionanti serate in discoteca condite con baci qua e là all’estero, i contagiati di ritorno da paesi meno attenti del nostro come Grecia, Croazia, Spagna e Malta si sono sicuramente pentiti di non aver scelto le spiagge italiane per trascorrere le vacanze, ma anche di essersi dimenticati la mascherina chissà dove: qualcuno se la cava con un tampone obbligatorio, ma in regioni come Puglia e Campania la “pena” consiste in un isolamento obbligatorio di due settimane. Per quanto riguarda la movida italiana, invece, il fardello viene propinato ad ogni governatore e in caso di negligenza e conseguente aumento dei casi positivi verranno presi provvedimenti direttamente da Roma, dove per adesso Giuseppe Conte si è limitato a firmare il nuovo Dpcm anti-Covid per prorogare fino al 7 settembre le misure precauzionali minime.
Tra tutte la questione discoteche è sicuramente la più scottante e infatti, durante l’incontro straordinario con le Regioni, il Governo ha richiesto una stretta sulle misure anti-Covid sulle suddette, per paura che possano trasformarsi in un agevole tappeto rosso per la diffusione del virus. Nonostante ciò, più della metà dei governatori ha osteggiato un maggiore accanimento su questo tipo di attività, essendo forse uno dei settori uscito più danneggiato dal disastro economico che il Covid ha portato con sé. Da qui ogni regione a modo suo: abbiamo da una parte la Sardegna che consultandosi con il comitato scientifico ha deciso di optare per tana libera tutti, riaprendo le discoteche e affidando i controlli delle norme anti-Covid alla Forestale. Dall’altra parte abbiamo regioni come Toscana e Puglia che, nonostante abbiano un numero di contagi piuttosto basso, hanno optato per un approccio più deciso; se il distanziamento sociale di 2 metri non può essere rispettato, allora è obbligatorio indossare la mascherina anche all’aperto, inoltre ogni attività ha l’obbligo di misurare la temperatura all’ingresso e, Toscana in particolare, di registrare e conservare i nomi di chi ha frequentato il locale per un periodo di 14 giorni.
Ferragosto è il picco del divertimento estivo, e quanto se ne sentiva il bisogno durante questo 2020! Ricordiamoci, però, di non trasformare l’estate tipicamente italiana in un limbo di indifferenza e noncuranza, di festeggiare tenendo sempre a mente e rispettando chi un’estate, a causa del Coronavirus, non la trascorrerà più.