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Il 17 maggio 1510 moriva Sandro Botticelli, il genio delle opere senza tempo

E questo tal pittore fece tristissimi paesi diceva Leonardo da Vinci riferendosi a colui che, per sua opinione, non indagava abbastanza sul paesaggio ma si concentrava fin troppo sulla figura, sull’emblema del dipinto. Parlava proprio di Sandro Mariano di Vanni Filipepi, meglio conosciuto da tutti come Il Botticelli, allievo di Filippo Lippi e del Verrocchio, dal cui pennello sono fiorite opere come La Primavera (titolo che risale ad un’espressione di Vasari) e La Nascita di Venere.

Pittore che ci ha donato anche dipinti come Il compianto sul Cristo morto o La Natività mistica che non sembrano essere di sua mano, segno della crisi interiore che lo stava attraversando, dovuta soprattutto alla predicazione di Giacomo Savonarola alla fine del ‘400.

Venerdì 17 maggio 2020 è la data che segna i 510 anni dalla morte del genio fiorentino. Le sue opere sono di una dolcezza e leggerezza uniche, incantano e non stancano mai. Non si fermano ad essere semplici dipinti, ma diventano interi racconti da approfondire.

La Primavera non è solo un capolavoro della pittura, ma racchiude in sé una storia; il dipinto infatti va letto: non da sinistra verso destra bensì da destra verso sinistra. Da Zefiro che rincorre la sua amata Clori a Mercurio che allontana le nubi con il suo caduceo.

È incredibile, infatti, l’attualità del modo con cui Botticelli rappresenta le sue scene. Ed è proprio a questa sua attualità che è stato dedicato il progetto lanciato dal Dipartimento di Comunicazione Digitale delle Gallerie degli Uffizi, nato nel 2018: #BotticelliSpringMarathon. Maratona digitale durata una settimana che ha dato vita ad una mostra virtuale tuttora presente sul sito del museo fiorentino. Follower da tutto il mondo, ma soprattutto musei come il Louvre di Parigi o il Prado di Madrid hanno twittato opere e spunti che rimandassero alla Primavera. Molto curiose sono alcune immagini create con programmi di grafica dove elementi e personaggi del famoso dipinto vengono catapultati in una nuova realtà e… si adattano a pennello!

Continuando il nostro viaggio tra le mostre virtuali del museo troviamo Gioielli agli Uffizi, un percorso alla scoperta di tutte le gemme e le pietre “incastonate” nei dipinti del XV e XVI secolo.

Passando da opere di Filippo Lippi, Piero della Francesca, troviamo anche La Fortezza, dipinta dal Botticelli intorno al 1470. La fortezza è una delle sette virtù umane; le altre sei furono rappresentate da Piero del Pollaiolo. Nella corazza della donna si notano delle punte di diamante, materiale che non si spezza, proprio come la virtù.

Un rubino e uno smeraldo fanno capolino nel Ritratto d’uomo con medaglia di Cosimo il Vecchio, che ritrae un personaggio a noi sconosciuto (l’ipotesi più plausibile è che si tratti del fratello del pittore, Antonio Filipepi) che tiene tra le mani una medaglia del fondatore della potenza medicea. Le due gemme sull’anello hanno un valore simbolico: lo smeraldo è un rimando alla bellezza e il rubino è sinonimo della generosità e della carità del personaggio.

Non poteva mancare la Primavera, con il pendente di Venere e i pendenti delle Grazie; quello della Dea, che riconduce alla fertilità, rappresenta la Luna crescente.

Le opere del Botticelli continuano a vivere e a nascondere enigmi, segreti. Di due anni fa è la scoperta del messaggio contenuto nella Nascita di Venere; il mantello, con la sua forma, i suoi dettagli e il suo colore rappresenterebbe il polmone destro umano, simbolo del respiro divino, che genera il ciclo della vita.

Herbert Percy Horne, storico e collezionista inglese, nel suo Alessandro Filipepi commonly called Sandro Botticelli, descrive così il grande pittore: Il Ruskin chiama il Botticelli un “greco resuscitato”, e possiamo riprendere l’espressione conferendole un senso di cui egli stesso forse non era consapevole nel modo così suo di esprimere il contorno, almeno per la parte della tecnica pittorica, il Botticelli fu vicino più di qualunque altro artista del tempo alla compiuta attuazione degli ideali del Rinascimento, intesi come ripristino dell’arte antica.

Fonti:

Museo degli Uffizi https://www.uffizi.it/

FrammentiArte https://www.frammentiarte.it/

Wikipedia https://www.wikipedia.org/

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