Nonostante il terribile periodo che la nostra nazione e buona parte del mondo stia passando, occorre anche gioire degli spettacoli che la natura ci offre, soprattutto durante l’inizio della primavera. E questo è ciò che in Giappone sta accadendo, poiché ci troviamo nel bel mezzo del momento della fioritura dei ciliegi,chiamati in lingua giapponese “sakura”. Questa tradizione, detta Hanami (dal giapponese “guardare i fiori”) porta ogni anno, nel periodo di primavera, la migrazione di moltissimi giapponesi verso le località più famose riconosciute per la festività. Alcune di queste sono ad esempio il Parco Maruyama di Kyoto, che offre 80 km quadrati di puro splendore naturale, con uno sfondo proiettato sul monte Higashiyama. Per quanto riguarda la capitale Tokyo, il parco di Sumida si mostra come uno dei posti più spettacolari per godersi la fioritura durante una rilassante passeggiata lungo le sponde del fiume omonimo. Solitamente è consuetudine, durante questa festività, consumare picnic all’ombra dei ciliegi, mangiando piatti preparati apposta in onore della tradizione, come i Sakura-Mochi, dolci composti da una torta di riso avvolti in foglie di ciliegio in salamoia. Durante la notte invece, l’Hanami cambia il suo nome in Yozakura (“ciligio di notte”) e i picnic diventano cene sostanziose sotto i ciliegi illuminati con apposite luci e decorazioni.
Ma la città d’origine dell’Hanami non è altro che un piccolo distretto nella prefettura di Nara, chiamata Yoshino ,situata sulle colline e con pochissimi abitanti. Nonostante la scarsa popolarità, non ci si deve fermare alle semplici apparenze; infatti nel periodo primaverile la cittadina si tinge di rosa pallido lungo tutta la collina grazie ai suoi ciliegi in fiori, che le conferiscono un velo di misticità. La leggenda narra che proprio qui furono piantati i primi ciliegi da un sacerdote, che scagliò una maledizione su chiunque avesse cercato di abbatterli.
Ma nonostante questa usanza appartenga al Giappone da ormai più di un millennio, la fioritura è un evento che fa il giro del mondo: un esempio ne è il Cherry Blossom Festival di Washington, in America, o ancora il Sakura Festival a Copenaghen, in Danimarca. Anche l’Italia fa la sua parte, permettendoci di ammirare la fioritura in tutto il suo splendore senza per forza doverci recare in Giappone. I posti più belli per ammirare la fioritura sono la valle del Panaro, presso Modena, dove ogni anno viene organizzata una festa in onore della ricorrenza, e Roma ,che si tinge di rosa grazie al Parco del Laghetto dell’Eur, simbolo di unione tra la capitale e Tokyo, la quale donò i ciliegi, tramite il primo ministro Nobusuke Kishi, nel 1959.
La figura del fiori di ciliegio,nonostante le numerose discrepanze tra oriente e occidente, riesce comunque ad unificare tutti i paesi che in questo momento stanno vivendo momenti difficili sotto un unico concetto : la fragilità nella sua bellezza più pura, dalla quale può derivare la rinascita stessa, che può diventare una bellissima metafora per tutti noi.