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2020: un anno memorabile? Di sicuro, ma non certo in positivo; e non siamo neanche a metà!

Il 31 Dicembre allo scadere delle 24:00 eravamo tutti pronti ad augurarci un buon e felice anno nuovo ignari del fatto che il 2020 non sarebbe stato ricordato semplicemente per aver dato inizio al terzo decennio del secondo millennio. Ma andiamo per gradi.

Nella notte tra il 2 e il 3 Gennaio un raid aereo americano ha colpito un convoglio di auto vicino all’aeroporto di Baghdad. A bordo vi erano Abu Mahdi al-Muhandis, leader di un gruppo paramilitare iracheno e Qasem Solemai capo delle guardie della rivoluzione iraniana. Qualche giorno prima il Times aveva inserito Solemai nella lista di persone che avrebbero potuto cambiare il mondo nel 2020; e mentre su Twitter spopolava l‘#WWIII (World War III cioè terza guerra mondiale) un nemico invisibile stava operando nell’ombra e in silenzio pronto ad avviare una guerra che non si sarebbe combattuta con armi e soldati ma con medici negli ospedali.

Nel frattempo in Inghilterra succede qualcosa che i tabloid britannici avevano ipotizzato da un po’ di tempo e che non succedeva dal 1936. Due membri molto rilevanti della Royal Family hanno deciso di fare un passo indietro e ritirarsi dalla vita di palazzo. Il principe Harry e Meghan Markle, i duchi di Sussex, fanno questo annuncio l’8 Gennaio. Prima di loro solo un Royal aveva preso questa decisione. Edoardo VIII, che nel 1936 era re, abdicò in nome dell’amore per l’attrice pluri-divorziata Wallis Simpson. Ad Harry e Meghan probabilmente la vita da reali iniziava a stare stretta, anche a causa delle continue critiche che i media britannici riservavano alla duchessa, abbandonando così una vita che dall’esterno potrebbe sembrare rosa e fiori, ma che forse dall’interno è tutto il contrario.

Ma l’evento che sarà ricordato da ora e negli anni a venire non sarà un hashtag che ha ipotizzato un terzo conflitto mondiale o la Meghexit come viene chiamata dai britannici l’uscita di Meghan Markle dalla famiglia reale, bensì un virus che ha stravolto la vita e le abitudini degli abitanti del pianeta Terra.

Tutto ha inizio in Cina a Wuhan, una città di 11 milioni di abitanti, in cui, verso la fine di Dicembre, erano stai segnalati numerosi casi di polmonite atipica. Questo virus avrebbe avuto origine in un mercato del pesce in cui erano presente animali selvatici come pipistrelli e serpenti. Nonostante la chiusura del mercato il virus era ormai a piede libero. Ma se adesso Wuhan sta tornando a vivere dopo più di 2 mesi di quarantena non è possibile dire lo stesso del resto del mondo.

In pochi giorni gli Stati Uniti sono diventati il paese con maggior numero di contagi, circa 380.743. L’Italia è stata ed è tutt’ora uno dei paesi più colpiti. Il 21 Febbraio erano stati segnalati due focolai, uno in Lombardia e uno in Veneto.

Il 4 Marzo sono state chiuse tutte le scuole di ordine e grado comprese le Università. Ed è proprio di scuola che si sta parlando in questi giorni. Noi studenti siamo a casa da circa un mese e anche se il problema delle lezioni è stato bene o male risolto con la didattica online rimangono ancora alcuni interrogativi abbastanza rilevanti: gli esami di terza media e di maturità e le valutazioni finali. Secondo le ultime notizie tutti gli studenti saranno promossi e la Commissione dell’esame di Stato per la maturità sarà interna con Presidente esterno. Inoltre se le scuole non dovessero riaprire entro il 18 Maggio non ci sarà l’esame di terza media e quello della maturità sarà soltanto orale.

L’11 Marzo è stato emanato il decreto “Io resto a casa”, tutti i cittadini con lavori non essenziali devono rimanere in casa. Tutte le competizioni sportive sono state interrotte e gli eventi più attesi dell’estate ovvero gli Europei di calcio 2020 e le Olimpiadi di Tokyo sono state rimandate al prossimo anno. E’ iniziata così la quarantena dell’Italia.

Anche in Europa i casi cominciano a crescere e molte nazioni hanno iniziato ad adottare il “metodo Italia” che prevede appunto la quarantena per tutti i cittadini. L’unico paese che sembrava andare in una direzione completamente diversa era l’Inghilterra. Sì, perché Sir Patrick Vallance, una delle massime autorità mediche del governo del primo ministro Boris Johnson a Sky News aveva rivelato: ” Sì il coronavirus è una brutta malattia, ma nella maggioranza dei casi ha soltanto sintomi lievi, il virus sarà stagionale e tornerebbe anche il prossimo inverno. Per questo è importante sviluppare un ‘immunità di gregge, circa il 60% dei britannici dovrà contrarre il coronavirus”. Parole alquanto discutibili e che hanno fatto discutere quelle di Sir Patrick, che alla fine è stato costretto a fare marcia indietro.

Questo che stiamo vivendo è un periodo buio, il virus spaventa e costringe l’essere umano, che è abituato a stringere mani, abbracciare e stare in gruppo, all’isolamento ed al distanziamento sociale, ma lo sforza della popolazione italiana sta iniziando a dare i suoi frutti, infatti i contagi anche se lentamente stanno diminuendo. Nessuno conosce cosa ci sarà dopo, ma le cose non potranno sicuramente tornare come prima. Ne usciremo consapevoli del fatto che, in situazioni del genere le azioni del singolo sono determinanti. Avremo sicuramente un po’ di timore e saremo attenti a cose alle quali prima non facevamo caso.

In un momento del genere rimanere lucidi non è una banalità. Dover essere rinchiusi in quattro mura senza poter uscire non è semplice per nessuno, ma è l’unica soluzione per far sì che se ne esca nel minor tempo possibile. Riabbracceremo i nostri cari, rideremo e piangeremo, d’altronde dopo una salita c’è sempre una discesa.

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