Ebbene sì, ora risulta buffo e quasi surreale pensare a Capodanno 2020. Quando ancora nessuno poteva immaginare niente… Ma a distanza di pochissimo tempo è accaduto qualcosa di imprevisto nella lontana Cina, qualcosa che ha stravolto completamente la normale “routine” di vita quotidiana della pressoché intera umanità. All’inizio, sembrava che tutto dovesse essere l’ennesimo scoop mediatico, incentrato su un virus letale comparso dall’oggi all’indomani nella lontanissima città cinese di Wuhan. Chi si sarebbe mai potuto aspettare che in pochissimo tempo non sarebbe più stato un problema solo “cinese”!!!
Né confini né oceani sono bastati a fermare questo piccolissimo nemico invisibile, le cui dimensioni non risultano sicuramente direttamente proporzionali alla catastrofe globale che sembra iniziare ad evidenziarsi sia da un punto di vista sanitario che economico.
Ma in tutto questo come se la stanno cavando gli studenti?
Abbiamo intervistato, al riguardo, uno studente del liceo scientifico Leonardo Da Vinci, il quale a metà tra il serio e il faceto, ci ha raccontato come trascorre i giorni; ormai 24h su 24h relegato in casa a seguito degli ultimi provvedimenti governativi, che costringono tutti a non lasciare le proprie abitazioni con l’intento di arginare il più possibile la diffusione del virus Covid-19. Iniziamo con l’intervista:
Come inizia la tua giornata? e le lezioni?
Ore 08:15
La mattina comincia apparentemente come quella di una normale giornata scolastica: il sole sale sempre più alto nel cielo, le macchine ed i rumori cittadini (nonostante il blocco della circolazione delle auto e delle persone incrementano gradualmente) e gli uccellini cominciano a cinguettare accompagnati purtroppo dal fastidiosissimo “Bip Bip” della sveglia del cellulare… Il mio cervello impiega qualche minuto prima di realizzare se quel suonino tanto fastidioso sia parte del bellissimo sogno fatto fino a quel momento (tra l’altro interrotto sempre nel momento migliore) oppure la fatidica campanella che rigorosamente detta l’inizio di un’altra pesante giornata scolastica…
Tuttavia la sveglia non sempre suona.
In “quarantena” infatti, le lezioni non sono più presenti tutte le mattine, e in quelle bellissime eccezioni entra inevitabilmente in gioco il risveglio biologico dello studente, facendo sì che la giornata inizi alle 12:30. Gli occhi (dopo aver ricevuto “l’OK” del cervello) iniziano a cercare disperatamente di aprirsi senza però ottenere grandi risultati…Fortunatamente esistono le mamme, e la mia… svegliatasi in orari ancora sconosciuti alla scienza moderna, grazie ad uno scossone di spalle delicato come quello che potrebbe darmi un facocero africano, dà il colpo di grazia che la sveglia non era riuscita a dare, sia a me che a tutto il vicinato (a causa degli urli che escono dalla mia bocca in reazione spontanea).
Ore 09:00
Riuscito finalmente a svegliarmi, inizio tutta quella serie di attività di “routine” mattutine, svolte con il portamento ed eleganza di un Bradipo Pigmeo (al quale inizio anche ad assomigliare fisicamente considerate le poche ore di attività fisica confrontate alla quantità di cibo mangiato in questi giorni). Superata questa fase, la più dura forse, riesco finalmente ad arrivare a quello che definisco il climax della mia giornata: una splendida colazione dalla varietà straordinaria.
Mia mamma, infatti, aveva deciso ultimamente di trasferire tutto il reparto breakfast del supermercato direttamente dentro casa, rendendo così la nostra abitazione, una meravigliosa e fornitissima dispensa culinaria con sicuramente poco da invidiare a quella delle super cucine dei famosi ristoranti stellati. Tutto questo in previsione della prossima apocalisse zombie, oppure forse a causa del Coronavirus… (sempre stata una donna lungimirante)
Purtroppo, a volte, anche la mia bellissima colazione viene momentaneamente interrotta dalla seconda sveglia che usualmente programmo nel mio cellulare, quella che mi avvisa dell’inizio della prima lezione.
Questo non basta però a farmi rinunciare al mio momento d’oro.
Inizio infatti, a fare contemporaneamente entrambe le cose, finendo fin troppo spesso a scrivere appunti con una gocciola Pavesi, oppure a tirare un morso alla penna con cui sto prendendo appunti; rischiando così di scheggiarmi l’incisivo superiore (destinato a restare rovinato per chissà quanto a causa della situazione virus).
Ore 10:00
Le lezioni si svolgono tuttavia in maniera relativamente normale in orari simili a quelli scolastici ed anche se magari a volte noi studenti siamo costretti a rinunciare ai nostri ritmi biologici da ghiro… è davvero molto apprezzabile l’impegno che tutti stanno mettendo in una situazione così straordinaria. La maggior parte dei professori infatti si è subito organizzata per riuscire a continuare a svolgere il proprio lavoro anche da casa, imparando ad utilizzare, chi con più e chi con meno difficoltà, piattaforme digitali completamente nuove anche per loro. Dalle più mirate come Weschool a quelle più famose o come diremmo in gergo “mainstream” quali YouTube, Skype ed ecc. Tutto questo anche in previsione dell’esame di stato, o di quello che ne rimarrà, per gli studenti di quinta come me.
Superata la fase di “simulazione scolastica”, resta invece molto più difficile alla maggior parte degli studenti simulare le altre attività quotidiane che prima erano usuali.
Ore 14:00
Dopo pranzo inizio solitamente a subire i primi effetti dell’abbiocco post abbuffata, che finalmente posso soddisfare dopo tanto tempo con una sana dormita pomeridiana. Al termine della quale, Ahimè… mi sembra di sentirmi ancora più stanco di prima. Non sono mai stato contrario al consolarsi con il cibo (da rinomato degustatore) ma se i pasti restano questi… alla fine di questi giorni chiusi in casa, una “quarantena” non sarà soltanto il numero dei giorni trascorsi chiusi a casa, ma anche il numero dei chili in più sulla bilancia.
Risulta sempre più conveniente fare una sola e grande spesa settimanale, che purtroppo nella noia, finisce per non bastare mai e contribuire anch’essa ai 40 kg in più.
Ore 16:00
Svegliatomi dal riposino pomeridiano, ancora assonnato ed essendomi dimenticato della situazione, chiamo subito il mio gruppo di amici nella speranza di un’uscita di gruppo. Peccato che la cruda realtà mi ripiomba addosso inevitabilmente con la leggerezza di una balenottera azzurra, nella risposta sempre di conforto del mio caro amico che inizia con: “Ohh Bischerooo” e dopo una serie di altre parole di amicizia vera “*****************” conclude con “Ma che sei rincoglionito?!!“.
Fortunatamente ho degli amici davvero stupendi e grazie alla tecnologia posso comunque continuare a parlarci del più e del meno in chiamata e videochiamata. Oltre a ritrovarmici quotidianamente anche per giocare ai più svariati videogame online.
Come affronti il problema della libertà e del non poter uscire senza valido motivo?
Il problema dell’aria fresca per me e per la mia famiglia, che siamo sempre stati tutti degli “spiriti liberi”, doveva essere risolto a qualunque costo. Ebbene la soluzione arrivò su quattro piccole zampette nere che necessitano proprio di quello che serviva a tutti: passeggiatine! Proprio lui… il mio barboncino dal pelo nero, diventato ormai rasta per le tolettature che non riceveva più, ci stava venendo in soccorso come un nobile destriero con la vescica piena. Lui aveva bisogno di uscire per fare i suoi bisogni e noi per non impazzire sempre chiusi in casa. Sono bastati però pochi giorni per stremare il mio cagnolino, che dopo una vasta serie uscite ininterrotte e continue, si ritrovava completamente spaesato non avendo più davvero nulla da “urinare”.
Dopo esserci divisi la giornata in turni per portare fuori il nostro piccolo salvatore, restava ancora da stabilire la modalità per restare al sicuro. La preparazione è la fase più importante: Il tutto inizia con dei semplici guanti in lattice dal confortante colore verde chirurgo e poco più resistenti di un profilattico del 2001 restato in macchina al sole. Si prosegue così con il turno dei doppi, tripli, quadrupli calzini… che insieme ad un’estremamente ampia gamma di altri strati di vestiti di protezione (che a confronto un giubbotto antiproiettile sembrerebbe una canottiera) andavano a fare da sfondo alla parte più importante di tutte… La Mascherina!
Dopo aver assunto sembianze paragonabili ad un medico della peste del 700, inizio finalmente la mia passeggiatina in ambiente potenzialmente contaminato.
Il percorso lo scelgo sempre in modo da ottenere l’itinerario più lungo possibile ma comunque a norma con le nuove regole. Camminare fa sempre pensare molto, e nonostante gli auricolari nelle orecchie con un po’ di musica per farmi compagnia, mi soffermo spesso ad ascoltare il suono della città. E’ quasi inquietante il silenzio che mi circonda in quei momenti. Mai avevo sentito la mia Firenze così silenziosa e visto le sue strade così vuote… come se anche lei, ammalata, avesse bisogno di prendersi un momento di riposo e meditazione.
Come si conclude la tua giornata?
Ore 19:30
Dopo aver passato il tempo tra studio, serie tv e passatempo di ogni genere tra cui un po’ di ginnastica a cui di ginnico ha ben poco, inizio a prepararmi alla cena. Il momento in cui mia mamma si cimenta sperimentando le più assurde combinazioni di cibi e spezie (da lei ritenuti naturalmente disinfettanti) come limone, cipolla, aglio, asparagi, curcuma e altre cose strane… (ho sempre pensato che non ci credesse nemmeno lei, ma le utilizzasse semplicemente come una sorta di modo per esorcizzare la paura)
La cena è comunque anche il momento di riunione della mia famiglia, che prosegue sempre con la visione di un film diverso ogni sera e il successivo commento. Il film viene scelto a turno da tutti i membri della famiglia, e anche se la scelta tende per lo più tende verso film leggeri e spensierati (forse per evitare ogni tipo di stress in questo periodo), non mancano comunque le occasioni per film più seri.
Ore 00:00
Prima di tornare nel letto dopo una giornata passata quasi interamente in pigiama e rimettermi a dormire, mi prendo sempre un momento per pensare alla situazione attuale.
E’ davvero buffo ritrovarmi così dal nulla, mai mi sarei immaginato nella mia vita di ritrovarmi in un periodo storico che probabilmente verrà ricordato ancora per molto. Per avere una versione più completa e meno limitata dei fatti, devo però, anche considerare quelli che sono tutti gli aspetti positivi della situazione: Le famiglie sono più unite e trovano il tempo che magari non hanno mai avuto, i ritmi biologici tornano alla normalità e lo stress cala, il tempo per dormire aumenta e anche la Natura beneficia di un minor inquinamento.
In un periodo così squinternato… rasserena davvero sapere che anche i delfini tornano in un porto come quello di Ancona.
Forse… anche questa medaglia, come tutte le medaglie ha anche un’altra faccia, quella più positiva; speriamo però che siano invece ben presto negativi tutti i tamponi del Coronavirus!
Ex ginnasta ed ex studente del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, attualmente studente di management engineering e imprenditore digitale.