Coronavirus, l’Italia resta a casa. Il 9 marzo 2020 a causa dell’emergenza nazionale Coronavirus, è stato approvato dal Premier Giuseppe Conte il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il quale prevede la sospensione delle attività didattiche in tutto il Paese fino al 3 Aprile. Tutte le scuole di ogni ordine e grado hanno sospeso le attività, così anche quelle di formazione superiore, come le Università, lasciando a casa circa 7,5 milioni di studenti. È necessario sottolineare che tale sospensione didattica comporta soltanto l’interruzione delle lezioni, per tanto le scuole e gli uffici di segreteria rimarranno aperti.
<<Quest’esperienza non lascerà la scuola uguale a prima>>. Queste sono le parole di Giovanni Biondi, Presidente di INDIRE, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (il più antico ente di ricerca del Ministero dell’Istruzione). Infatti una volta che i ragazzi saranno tornati tra i banchi le lezioni non potranno sicuramente riprendere il via come erano solite fare, ma i professori e gli studenti, oltre che dover andare avanti con il programma in vista della fine dell’anno scolastico, saranno in dovere di impegnarsi a recuperare il programma che avrebbero dovuto svolgere nei giorni di quarantena. In questo periodo critico in cui le scuole sono state costrette a sospendere le attività, il sistema scolastico nazionale perderà un numero non indifferente di ore di lezione. Per far fronte a ciò è stata adottata la didattica digitale, un sistema con cui i professori possono interagire con gli studenti e non lasciandoli soli nell’apprendimento, tentando così di recuperare alcune delle ore che andranno perse. Al momento non ci sono rischi per la validità dell’anno scolastico, ma la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha escluso la possibilità del “sei politico”. Una delle conseguenze più imminenti della chiusura delle scuole per gli studenti è il rischio di non riuscire a raggiungere i 200 giorni di lezione necessari per la validità dell’anno scolastico. Per recuperare i giorni persi ci sono diverse ipotesi, tra queste l’idea meno plausibile sembra essere quella di prolungare l’anno scolastico, più probabile invece l’idea di ridurre i giorni delle vacanze pasquali. Inoltre continuano ad essere annullate le gite di istruzione in Italia e all’estero fino al 3 Aprile.
Mentre le lezioni continuano ad essere sospese, il pensiero va agli appuntamenti importanti dell’anno scolastico, come per esempio quello della Maturità 2020, le cui prove scritte dovrebbero essere svolte tra il 17 e il 18 giugno. Il Presidente dell’Associazione Nazionale Presidi afferma che: <<Sicuramente la maturità potrà essere più snella. Le commissioni sono fatte di docenti che sono persone di buon senso e non andrebbero a chiedere gli argomenti che non si sono potuti affrontare per questa emergenza>>. Quindi le commissioni dovranno tener conto delle difficoltà dell’anno scolastico attuale. I problemi che riguardano l’ammissione agli esami di stato sono le prove invalsi e l’alternanza scuola lavoro; per quanto riguarda le prove invalsi si possono posticipare, mentre sarà fatta eccezione per quanto riguarda il problema più incombente dell’alternanza scuola lavoro.
Il Coronavirus ha messo in pausa la vita degli italiani, ma noi continueremo a reagire e a cercare un modo per affrontare a testa alta questo periodo di emergenza.