Con la rapida crescita dei contagi di Covid 19 in Italia, che ad oggi ammonta a più di 500 persone (528 secondo il dato delle ore 12 del Ministero della Salute) sembra quasi inevitabile che la popolazione italiana si preoccupi del diffondersi esponenziale del virus. Ciò non giustifica però la disinformazione dell’italiano medio (anziano o giovane che sia), in quanto secondo molti, la diffusione del virus è stata percepita come una pandemia quando in realtà le statistiche dicono che ben quattro casi su cinque di persone contagiate dal Coronavirus presentano sintomi lievi, affatto mortali. La mortalità in Italia infatti è solamente del 2% e, come è successo pure in Cina, la maggior parte dei decessi li ritroviamo fra persone dai 65 anni in su, che purtroppo soffrivano già di altre condizioni mediche disagiate, che sono state solamente aggravate dopo il contagio di Covid 19.
La disinformazione però non è l’unico motivo ad accrescere la paura degli italiani. Responsabili infatti sono anche le fake news, gli inganni. A Piacenza per esempio, sono state riportate alle autorità alcune truffe particolarmente agghiaccianti, di gruppi di persone che si fingevano paramedici disposti a fare tamponi per il coronavirus gratuitamente, ingannando specialmente anziani, invadendo e saccheggiando le loro case. Anche la notizia secondo la quale tutte le scuole italiane sarebbero state chiuse era falsa. Le centinaia di messaggi Whatsapp che affermavano la chiusure delle scuole ordinata dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, e anche un audio vocale che simulava la voce della sindaca di Assisi, erano im realà fake news ben organizzate, apparentemente organizzate dagli studenti stessi. Rapida ovviamente la smentita del Ministero dell’Istruzione, che incoraggia famiglie e studenti a riferirsi ai canali informativi ufficiali di Governo e del Ministero stesso.
Nonostante gli studi dei virologi, e le varie comunicazioni ufficiali che in televisione incoraggiano il popolo italiano a non preoccuparsi, le regioni dove sono stati registrati casi di Coronavirus non appaiono affatto serene. Quella che inizialmente sembrava essere una mania per le mascherine, è presto sfociata in una paura di rimanere sprovvisti dei beni di prima necessità che forse diamo per scontati ogni giorno. Molti supermercati infatti sono stati velocemente svuotati, specialmente nel nord Italia, dove sono presenti la maggior parte degli infettati italiani. La tendenza all’iper-approvvigionamento però, sembra arrivare anche al meridione dove scaffali di prodotti inscatolati e disinfettanti vengono assaltati ossessivamente. La paura di essere contagiati è ora talmente alta, che circolano notizie di persone che pare comprino il disinfettante nel deep web, per timore di rimanere senza. Nonostante questa sia una reazione esagerata ad un problema che, come abbiamo detto, non sembra essere di questa gravità, il Ministero della Salute ha comunque deciso di rilasciare sul proprio sito alcuni importanti consigli di prevenzione. È importante ricordare di:
- Lavare spesso e con cura le mani;
- Mantenere una certa distanza dalle persone, quando tossiscono o starnutiscono o se hanno la febbre;
- Evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani se presenti febbre, tosse o difficoltà respiratorie e hai viaggiato di recente in Cina o se sei stato in stretto contatto con una persona tornata dalla Cina e affetta da malattie respiratorie;
- Se presenti febbre, tosse o difficoltà respiratorie e hai viaggiato di recente in Cina o se sei stato in stretto contatto con una persona tornata dalla Cina segnalalo al numero gratuito 1500, istituito dal Ministero della salute.
- Starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani.
In momenti come questi, sono importanti quindi gli interventi pensati, per combattere le fake news e la paura delle masse. E’ per questo che Domenico Squillace, Preside del Liceo Volta di Milano, decide di scrivere una lettera riguardo al contagio alle famiglie e agli allievi facendo riferimento ad un capitolo importante de I Promessi Sposi, ovvero quando la peste arrivò a Milano causando lo stesso scalpore che vediamo oggi (sebbene le conseguenze dell’epidemia siano ovviamente state ben peggiori). Il Preside si rivolge direttamente ai suoi studenti dicendogli di mantenere il sangue freddo, di non lasciarsi trascinare dal delirio collettivo, di continuare (con le dovute precauzioni) a fare una vita normale. Infine, riferendosi alla medicina moderna e al grande aiuto che rappresenta rispetto ai tempi di Renzo e Lucia, conclude dicendo:
“Usiamo il pensiero razionale di cui è figlia per preservare il bene più prezioso che possediamo, il nostro tessuto sociale, la nostra umanità. Se non riusciremo a farlo la peste avrà vinto davvero”.