Parla Alessandra Benato, cittadina di Vo’. Come affrontare una situazione difficile con calma, dignità e fiducia.

Negli ultimi giorni una delle parole più cercate su Internet è , un piccolo comune di circa 3000 abitanti sui colli Euganei, in provincia di Padova, dove si ipotizza ci sia stato e sia tutt’ora in corso un focolaio di coronavirus; infatti il piccolo paesino veneto fa parte degli 11 comuni messi in quarantena dallo Stato.

Si parla molto di coronavirus e di quello che accade nelle città in isolamento, a volte anche in modo esagerato ed esasperandone i fatti, proprio per evitare questo Alessandra Benato, cittadina di Vò, che ringraziamo per averci concesso l’ intervista, ci parlerà di com’è la situazione realmente nel suo paese natale.

Com’è vivere in quarantena e come impieghi le giornate?

Io sono nata a Vò e ci vivo tutt’ora, fortunatamente ho un’attività lavorativa che posso sospendere senza grossi danni, anche dal punto di vista economico. Le giornate per ora sono state poche e sono passate velocemente, anche se con qualche preoccupazione ed aspettando disposizioni dal Sindaco e dall’ Amministrazione Comunale. A Vò la vita va avanti, per quanto sia possibile, infatti il supermercato, la farmacia e il panificio sono aperti; passo il tempo leggendo libri, studiando o andando a fare delle passeggiate visto che siamo circondati da colline fantastiche. 

Quali sono state le disposizioni del Sindaco? Come sono i servizi, l’ assistenza e l’ approvvigionamento?

Abbiamo un gruppo su Facebook dove sono presenti il Sindaco ed alcuni Assessori Comunali, sono sempre stati tempestivi a darci notizie sull’ evolversi dei fatti e sulle decisioni prese dalla Regione e dal Ministero della Sanità, dicendoci fin da subito che la quarantena durerà per 15 giorni. Essendo aperti i supermercati, gli approvvigionamenti sono come erano prima dell’ isolamento, anche se, ovviamente, chi ci lavora deve portare la mascherina; in teoria tutti dovrebbero averla però sono finite ed alcuni cittadini sono rimasti senza. C’è un buon servizio di assistenza essendo stati messi a disposizione numeri verdi e numeri di medici in caso di bisogno, anche se un po’ di difficoltà ad organizzare i servizi c’è, essendo stata una cosa così repentina ed improvvisa; le raccomandazione che ci sono state fatte sono le stesse in tutte le regioni: mantenere 2 metri di distanza dalle persone, lavarsi ripetutamente le mani e cercare di starnutire sul gomito, non sulla mano. E’ previsto per tutti i cittadini di Vò il tampone, per verificare la presenza del coronavirus all’ interno di una persona, ed è già stato fatto alle persone vicine ai primi contagiati, da stamattina hanno iniziato a farlo anche a tutti gli altri; ci sono stati alcuni problemi perché la gente si è ammassata all’ ospedale per fare il tampone non rispettando i turni stabiliti in base alle frazioni di provenienza. Sicuramente nei prossimi giorni riusciranno ad organizzarsi meglio, io personalmente il tampone non l’ho ancora fatto. Le autorità hanno raccomandato a chi avesse sintomi da coronavirus di precipitarsi in ospedale o comunque di chiamare un’ambulanza, senza esitare un attimo.

Qual è il clima che si respira in città? Sei preoccupata per l’ipotesi che il “paziente zero” venga proprio da Vò?

In città c’è parecchio timore ed agitazione, com’è normale che sia vista la situazione, le Istituzioni stanno cercando di tranquillizzarci fin dal primo giorno, dicendoci che non è un virus letale e che una persona che non ha grossi problemi di altro tipo può guarire, essendo poco più di un’influenza. Nonostante queste rassicurazioni le persone sono preoccupate perché è una malattia nuova alla quale ancora non è stata trovata una cura specifica. Da una parte si cerca di stare calmi, dall’ altra però c’è molta gente che si sta spaventando. Sul presunto “paziente zero” il Sindaco ci ha detto poche ore fa che è un cittadino di Vò, che però qualche giorno fa era a Codogno in provincia di Lodi (altro luogo dove è scoppiato un focolaio di coronavirus), quindi potrebbe essere che il possibile “untore” non sia lui, ma che sia stato infettato a sua volta durante questo viaggio.

Quello che ci viene raccontato è vero? 

Fino a ieri non c’erano posti di blocco e comunque si poteva fare la vita di tutti i giorni senza problemi, da oggi invece hanno posizionato la polizia lungo tutte le strade lasciando così il paese in isolamento totale senza alcun contatto con l’esterno, questo sarà un problema nei prossimi giorni per i rifornimenti. Tutte le persone che hanno frequentato Vò nei giorni scorsi sono state sottoposte ad accertamenti. 

Che tipo di danni porta questo isolamento? Sei favorevole alla quarantena?

Essendo Vò un luogo turistico molto frequentato, questo comporterà molti danni dal punto di vista economico, avendo anche molte aziende vinicole che non potranno ne lavorare ne vendere; un altro dato impressionante è che alcuni ristoranti che per questi giorni avrebbero dovuto avere circa 500 prenotazioni,  in un attimo sono state tutte cancellate. Nonostante questi problemi economici, sicuramente, l’isolamento è una cosa utile affinché il virus non si propaghi in altre parti d’Italia ed i medici possano lavorare per trovare una cura. Questa quarantena ci ha portato a riscoprire alcuni aspetti della vita che spesso trascuriamo, possiamo vivere più lentamente e fermarci a parlare con le persone, sempre a debita distanza, senza essere di fretta e senza essere affannati per rimanere negli orari che la società ci impone.

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