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Al teatro del Maggio arriva Don Pasquale, l’opera che portò la commedia nella modernità.

Il capolavoro buffo di Donizetti debutta venerdì 21 alle ore 20, repliche domenica 23 (15.30), mercoledì 26, sabato 29 febbraio e mercoledì 4 marzo

Teatro del Maggio Musicale, Firenze, 17 febbraio 2020.

A mezzogiorno è iniziata la conferenza stampa che ha avuto come argomento centrale la presentazione dello spettacolo Don Pasquale di Gaetano Donizetti , il quale ritorna il 21 febbraio dopo molto tempo sul palcoscenico del Maggio Fiorentino, affiancato dall’annuncio del calendario degli eventi dei giorni successivi.

La direzione dell’Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino è affidata ad Antonino Fogliani; mentre alla regia troviamo Andrea Bernard, regista molto giovane che ha voluto “modernizzare” l’ambientazione collocando le vicende all’interno di un casinò degli anni 70 di cui il protagonista è il proprietario. Il luogo scelto dal regista non è casuale, infatti, l’intuizione di Bernard è quella di ambientare il subdolo raggiro ai danni dell’avaro Don Pasquale nel luogo di perdizione per eccellenza. Il regista contestualizza la diversa collocazione dell’opera, cercando di “alleggerirla”, infatti sostiene che proporre opere come Tristano che sono molto lunghe tendono ad allontanare il pubblico giovane; mentre il suo intento è quello di catturare l’interesse giovanile e fare in modo che apprezzino la bellezza del teatro.

“Un casinò come luogo dove si perde la concezione del tempo ‒ spiega il regista ‒, dove le persone danno il meglio e il peggio di sé e si trasformano in bestie serve dei loro istinti. Un casinò come luogo perfetto per la truffa perfetta dove si può giocare tutto e si gioca con le vite proprie e degli altri. Questo è il nostro Don Pasquale, un gioco di inganni e travestimenti, di sentimenti e relazioni umane”.

In scena troviamo un cast di interpreti esperti, con il basso Nicola Ulivieri nel ruolo di Don Pasquale, il soprano spagnolo Marina Monzò a vestire i panni di Norina, il tenore russo Maxine Minorov a interpretare Ernesto e il baritono Davide Luciano che sarà il Dottor Malatesta. Francesco Samuele Venuti, dell’Accademia del Teatro del Maggio, impersonerà il notaio. Scene di Alberto Beltrame, costumi di Elena Beccaro, luci di Marco Alba.

L’opera originale si svolge a Roma nel XIX secolo e narra le vicende di un vecchio avaro molto ricco che è infuriato con suo nipote Ernesto, futuro erede delle ricchezze delle sue ricchezze , perché quest’ultimo si rifiuta di sposare una ricca e nobile zitella come vorrebbe lo zio. Ernesto è infatti innamorato di Norina, una giovane ragazza, ma di modeste condizioni economiche. Lo zio decide di diseredarlo e di sposarsi lui stesso, così da non dover lasciare le sue fortune a Ernesto e dunque chiede al dottor Malatesta di trovargli una moglie. Il dottor Malatesta, essendo amico di Ernesto, ha intenzione di aiutarlo e quindi escogita un piano per sposare il suo amico e Norina: propone a Don Pasquale di sposare sua sorella Sofronia. Sapendo che Don Pasquale avrebbe accettato decide di inscenare un finto matrimonio, chiedendo a Norina di travestirsi da Sofronia. Ernesto che nel frattempo è stato cacciato di casa dallo zio non viene messo a conoscenza del piano.

Appena Ernesto viene a sapere della notizia delle nozze decide di partire. Intanto Don Pasquale incontra Sofronia (Norina travestita) e ne rimane subito attratto tanto da voler concordare subito il matrimonio. Il finto notaio Carlo, nonché cugino di Malatesta, convalida il contratto di nozze, con il quale Don Pasquale cede la metà dei suoi beni alla moglie, ma subito dopo la firma del contratto il comportamento di Norina (travestita da Sofronia) cambia e comincia a spendere denaro e a imporre la propria autorità in casa, rifiutando le attenzioni del marito.

Le spese incontrollate di Norina portano Don Pasquale allo sconforto. Malatesta richiama Ernesto e lo mette al corrente del piano escogitato, chiedendogli di fare la parte dell’amante misterioso di Sofronia, allora Ernesto si fa trovare nel giardino di casa intento a cantare una serenata alla sua amata. Contemporaneamente la scena viene vista da Malatesta e Don Pasquale. Dopo che Ernesto finisce la serenata si nasconde nel boschetto del giardino e Malatesta e Don Pasquale escono allo scoperto e accusano l’amante di tradimento, Ernesto, che nel frattempo si era nascosto rientra a casa dello zio, che lo accoglie e per fare un dispetto alla moglie è disposto a riaccettare il nipote in casa e fargli sposare Norina. A questo punto gli viene svelato l’inganno e Don Pasquale decide di perdonare tutti e benedice il matrimonio tra Norina e Ernesto.

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