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CINA, IL VIRUS CHE SPAVENTO’ IL MONDO E’ PRONTO A FARE IL SUO RITORNO.

Ormai non ci sono più dubbi : in Cina, nella provincia di Hubei (Cina Centrale), e non solo, si sta espandendo un’ infezione da coronavirus (2019-nCoV) che si propaga con il contatto da uomo a uomo tramite la saliva.

Questo batterio ha già provocato 25 morti e infettato circa 620 persone in Cina, Giappone, Corea del Sud, Thailandia, Hong Kong e Macao; il dato preoccupante è che la malattia potrebbe diventare globale in tempi rapidissimi visto che sono già stati accertati tre casi in Australia, nelle Filippine, negli Stati Uniti, nazioni ben distanti dalla provincia dell’ Hubei, e altri casi sospetti in Scozia, Francia e anche a Bari in Italia.

Questo virus fa parte della “famiglia” di batteri dei coronavirus, caratterizzati da una forma tondeggiante e che causano malattie di varia pericolosità, partendo da un semplice raffreddore e arrivando a malattie respiratorie, spesso letali. E’ certo che questa nuova epidemia abbia avuto origine al mercato del pesce di Wuhan (città cinese situata nella provincia dell’ Hubei), dove viene venduto anche bestiame vivo, poiché i batteri dei coronavirus si propagano velocemente tra gli animali. Nonostante l’ approssimarsi del Capodanno Cinese, il sindaco della città di Wuhan ha vietato i festeggiamenti ed ha intimato alla popolazione di non arrivare e di non partire per cercare di non propagare il virus, in pratica si tratta di un vero e proprio isolamento di circa 11 milioni di persone; la stessa decisione è stata presa dai sindaci di altre 3 città della stessa regione di Hubei.

 Negli ultimi vent’ anni si registrano ben due casi di coronavirus che hanno provocato molte vittime: tra il 2002 e il 2003 si sviluppò, partendo dalla Cina e poi diffusa in circa 30 paesi, soprattutto in Canada, la SARS che provocò più di 800 vittime su 8000 casi accertati; dieci anni dopo la MERS, nel medio-oriente, principalmente in Arabia Saudita, causò la perdita della vita a circa 850 persone su 2500 contagiate.

I Ministeri della Salute di molti paesi mondiali stanno provvedendo ad evitare che il contagio si espanda, limitando, controllando con misure precauzionali i voli provenienti dai luoghi colpiti, rafforzando la sorveglianza e segnalando immediatamente eventuali casi sospetti. Infatti, il pericolo principale per la diffusione di questo virus sono i viaggiatori, proprio per questo l’ Italia ha consigliato di cancellare il viaggio verso le regioni infettate, a meno che non sia strettamente necessario. In Veneto sono state sequestrate 10 tonnellate di carne suina cinese non regolamentari a bordo di un tir ed immediatamente arse per motivi di sicurezza.

  I sintomi sono simili a quelli della polmonite, provocando nei primi giorni forte tosse e qualche linea di febbre; con il passare del tempo la tosse aumenterà fino a portare il malato ad avere difficoltà a respirare, dopo una piccola fase di stallo l’ infettato penserà che stia guarendo e che sia stata una semplice polmonite, invece si sbaglia perché questo virus scaturirà un’ insufficienza renale e la successiva morte.

Sfortunatamente non esistono ancora terapie o cure contro il coronavirus (2019-nCov), anche se le case farmaceutiche hanno già iniziato l’ iter per la creazione di un vaccino. D’ altro canto però, fortunatamente, c’è una piccola probabilità che questo virus arrivi in Europa e in Italia.

Sicuramente questa malattia non è da sottovalutare, ma anzi bisogna cercare di arginarla e “abbatterla” il più velocemente possibile per scongiurare l’ idea che possa diventare una pandemia, però bisogna evitare l’ eccesso opposto con allarmismi eccessivi, come accadde nel 2002 con la SARS, quando gli stati occidentali preoccupati per questa possibile pandemia spesero miliardi di euro per sviluppare ed acquistare i vaccini, rimasti poi inutilizzati, visto che da noi arrivò in forma lieve.

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