Terre bruciate e cielo ricoperto da fumo, tutto su uno sfondo rosso fuoco. Questo è ciò che riportano le immagini che ci stanno arrivando dall’Australia. Da settembre il sud-est del paese, circa 5,5 milioni di ettari, sta bruciando e ad aggravare la situazione sono i forti venti. In questo momento si contano 18 vittime, 17 dispersi nell’ultima settimana, centinaia di feriti, migliaia di persone che stanno trascorrendo le notti sulla spiaggia, circa 1400 case distrutte e 480 milioni di animali morti dall’inizio degli incendi.
La causa principale di questi incendi è stata la primavera più secca di sempre che ha provocato un’ondata di caldo, portando alla distruzione di un’area sei volte più grande della superficie bruciata nel 2018 in California.
Per sabato sono previsti 46 gradi e le autorità hanno dato due giorni di tempo ai turisti per abbandonare le zone dalla città di Batemans Bay allo Stato di Vittoria. Questo è stato definito lo “sgombero più grande della storia della regione” che vede lunghe file di macchine sulle autostrade che portano alle città di Sydney e Canberra. Stanno inoltre iniziando a scarseggiare cibo, acqua ed elettricità nelle zone colpite e alcuni supermercati hanno finito le scorte.
La Nuova Zelanda si è risvegliata nel nuovo anno col cielo arancione a causa del fumo arrivato fino a queste zone e i ghiacciai marroni; impressionanti anche le immagini provenienti da questo paese.
A combattere questo disastro ambientale ci sono decine di migliaia di vigili del fuoco, soprattutto volontari, ai quali il governo australiano ha deciso di dare un premio di 4 mila dollari. Un aiuto è arrivato anche da altri paesi, come Canada e Stati Uniti, tramite l’invio di canadair.
L’augurio e la speranza sono che questa situazione, che al momento sembra irrisolvibile, termini al più presto e che le fiamme cessino di provocare danni alle persone, agli animali e all’ambiente.
(Fonti: Rai News, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Il Post)