“Le Temps Revient, il tempo ritorna: il primo Gennaio è la data che segna l’inizio del nuovo anno, portando con sé speranza e voglia di innovazione per il futuro, ma se facciamo un passo indietro ci accorgiamo che in questa data, precisamente nel 1449, nacque a Firenze l’Uomo che è stato ricordato nei secoli come il Magnifico e come simbolo della sua stessa città: Lorenzo de’ Medici. Le temps revient era il proprio il suo motto, dal sapore virgiliano; curioso, da parte della stessa persona che scrisse poiché il tempo fugge e inganna , in quel capolavoro di poesia che è Il trionfo di Bacco e Arianna.
Lorenzo è senza dubbio un personaggio straordinario, proveniente da una famiglia che rispecchia in pieno le caratteristiche del Rinascimento; i Medici non erano infatti originariamente nobili, ma, grazie all’abilità di singole personalità eccellenti come Giovanni “di Bicci” e Cosimo il Vecchio, sono riusciti ad ottenere un ruolo sempre più egemone nella politica cittadina, diventando il simbolo degli homines novi rinascimentali.
Questo suscitò la rivalità delle famiglie nobiliari fiorentine che nel corso degli anni si opposero con tutti i propri mezzi ai Medici, culminando con la famosissima Congiura dei Pazzi, avvenuta il 26 aprile 1478 nella quale sicari armati, ingaggiati dalla famiglia Pazzi, con l’appoggio del papato, tentarono di uccidere i due fratelli Medici durante la messa di Pasqua in Santa Maria del Fiore, per rovesciare il loro potere egemone, riuscendo però solamente ad uccidere Giuliano de Medici, fratello di Lorenzo, che si vendicò facendo sterminare l’intera famiglia Pazzi e ogni singolo uomo che fosse coinvolto nella congiura.
Lorenzo prese il potere alla giovane età di venti anni, potere che però, come inizialmente aveva fatto nell’antica Roma il princeps Ottaviano Augusto, era informale: le strutture comunali rimanevano infatti inalterate e Lorenzo sembrava apparentemente un “semplice cittadino”, controllando però di fatto queste istituzioni dall’interno tramite amici o clienti del Banco Medici, la prestigiosa banca di famiglia.
Lorenzo non viene solamente ricordato come un politico eccellente capace di unire magnanimità e risolutezza, mostrandosi “golpe e lione” comedirebbe Machiavelli, ma anche e soprattutto come uno dei maggiori, se non il maggiore in assoluto, mecenate di tutti i tempi, contribuendo in modo ineguagliabile alla creazione di opere d’arte e culturali che hanno fatto di Firenze una delle città più belle del mondo.
Sotto Lorenzo, anche esso scrittore, filosofo e poeta, grazie alla sua formazione giovanile negli studi neoplatonici, si formarono alcuni tra gli artisti più importanti e talentuosi della storia: primi fra tutti Michelangelo Buonarroti e Leonardo da Vinci, ma anche Sandro Botticelli, Poliziano e tanti altri.
Lorenzo, proprio come il Rinascimento artistico, prese come modello fondamentale la classicità greca e romana e, basandosi sull’arte di quest’ultime e su ingenti finanziamenti, aprì i Giardini di San Marco: una sorta di “scuola” dove gli artisti più promettenti, come lo stesso Michelangelo, poterono formarsi studiando ed esercitandosi sulla base delle opere d’arte acquistate dalla famiglia Medici.
Lo splendore di Firenze diventò una vera e propria ossessione per Lorenzo, che voleva fare di quest’ultima il centro politico e culturale d’ Europa, come lo era stato Atene nell’antica Grecia, splendore che la fece diventare una preda ambita anche da altri Signori italiani.
Lorenzo era convinto che solo la pace tra gli Stati avrebbe regalato prosperità e benessere al popolo, infatti, grazie a lui l’Italia visse quasi un ventennio di pace, facendogli guadagnare l’appellativo di “ago della bilancia italiana”.
Negli ultimi anni della sua vita Lorenzo si ammalò di gotta che lo portò alla morte l’ 8 Aprile 1492, e sembrava che la città, devastata dai moti rivoluzionari di Girolamo Savonarola, stesse morendo insieme a colui che aveva contribuito a fare di essa il simbolo del bello per eccellenza, e che aveva rischiato più volte la vita per difenderla; città che si riprese solo sei anni dopo la morte di Lorenzo con la rivolta del popolo contro il frate e con la conseguente salvaguardia delle opere d’arte sopravvissute alla devastazione.
In conclusione la magnificenza di Lorenzo si concretizza nella capacità di aver saputo fondere l’abilità politica all’interno di una cornice culturale unica.
Quindi oltre a festeggiare l’arrivo di un Nuovo Anno ricordiamo anche di onorare l’anniversario della nascita dell’Uomo che ha illuminato Firenze con il suo mecenatismo e la sua passione per l’arte e per il Bello.