The Witcher è la serie televisiva fantasy prodotta da Netflix, uscita il 20 dicembre e d ispirata alla saga di libri (da cui è stata tratta anche una famosa trilogia di videogiochi) del celebre autore polacco Andrzej Sapkowskj.
Creata da Lauren Schmidt Hissrich , viene portata in vita da Henry Cavill, nei panni del protagonista, Geralt di Rivia, Anya Chalotra come Yennefer di Vengerberg e Freya Allan a interpretare la principessa Cirilla, con l’aiuto della colonna sonora di Sonya Belousova e Giona Ostinelli.
In otto episodi questa serie ci porta in un mondo fantastico, abitato da umani, maghi, nani ed elfi ma anche da terribili mostri. Ed è proprio per via di questi mostri che esiste la figura del Witcher. In un continente in cui i re degli uomini lottano l’uno contro l’altro, gli elfi cercano di liberarsi dall’oppressione umana e i maghi mirano al potere assoluto, chi pensa a riportare gli incubi sotto al letto? Questo lavoro sporco tocca a Geralt di Rivia, che di professione è appunto un Witcher, un mutante, dotato di capacità sovrumane che vaga per il mondo con le proprie spade sulla schiena, una d’acciaio, per gli uomini e una d’argento, per i mostri. La sua specie è in estinzione per via dell’alto tasso di mortalità nel processo di mutazione, la pericolosità del mestiere ma soprattutto l’odio delle persone che li reputano privi di emozioni, mutanti schifosi e contro natura, allo stesso pari di un assassino prezzolato, e riversano tutto il loro odio su di essi.
La serie riesce a portare la trama episodica e molto spesso temporalmente disordinata del libro sullo schermo, grazie a l’utilizzo di tre linee narrative e temporali che si incrociano fino a diventarne una sola. In una vediamo i viaggi di Geralt che tra un mostro ed un drago si troverà ad essere per sempre legato dal destino alla principessa Cirilla, bambina dotata di un carattere da maschiaccio ( che nella serie per ora è emerso poco) e di un misterioso ed antico potere. Ciri, nella sua linea narrativa dovrà sfuggire all’impero di Nilfgard, che ha invaso il regno di sua nonna e adesso la sta cercando. L’ultima trama parla della maga Yennefer, che grazie alla magia, da una brutta e deforme ragazza di campagna diventa una bellissima e potentissima signora del Chaos , la forza che tiene viva la magia, ma ad un prezzo troppo grande. Yennefer e Geralt, si incontreranno nei loro viaggi e tra i due si formerà un legame indissolubilmente attraverso una relazione “burrascosa”.
La trama anche se riorganizzata e spesso modificata per essere più scorrevole e cinematografica è nel complesso abbastanza fedele ai libri e molto spesso va a coprire parti non affrontate o semplicemente raccontate nella saga. I temi principali, come la scelta del male minore l’odio degli umani verso ciò che è diverso e l’importanza del destino, vengono introdotti quasi tutti anche se un po’ alterati; ci sarà comunque il tempo per vederli sviluppati nelle seguenti stagioni. Unica critica va al design dei personaggi, estetico ma a volte anche interiore. All’uscita dei primi Trailer, si sono create subito discussioni sul design dei protagonisti, infatti buona parte della Comunity e del Fandom del videogioco sosteneva che i personaggi fossero troppo diversi da quelli dell’opera multimediale. La produzione ha risposto dicendo che le differenze erano dovute alla diretta ispirazione dal libro, non fosse che in buona parte gli attori del videogame sono impeccabili, infatti centrano a pieno ogni dettaglio delle descrizioni dell’autore, con qualche libertà ogni tanto. Ne consegue quindi che, se il design si discosta troppo da quello del videogioco, sarà dissimile anche dal libro (consideriamo anche che, la dove il gioco si prende delle libertà, la serie non va a correggere dimostrando di essere più fedele ma apporta ulteriori modifiche). Sempre parlando dei personaggi, in questa serie potremmo dire che si è verificato il fenomeno contrario del Withewashing (una pratica industriale che consiste nel far interpretare ad attori bianchi personaggi di altre etnie, solitamente orientali, per renderlo più appetibile al grande pubblico): infatti troviamo cavalieri e maghi di colore o orientali il che a livello logico non ha senso. E’ giustissimo cercare di non fare discriminazioni di alcun tipo, ma la saga è ambientata nei fantastici Regni del Nord ispirati ai regni del medioevo feudale europeo, prevalentemente alla Polonia, la Germania e l’Inghilterra (anche alla Scandinavia per le isole Skellige), quindi vedere un cavaliere di colore nella serie sarebbe un po’ come vedere un cavaliere di colore in una corte medievale. sebbene sia vero che l’autore non specifichi il colore della pelle di tutti i personaggi e quindi si accetti pensare che, essendo un mondo magico, la biologia non abbia senso (perché di biologia si parla). In alcuni casi si va addirittura contro le descrizioni dei romanzi, come nel caso di Yennefer, descritta con pelle chiara e interpretata da un’attrice anglo-indiana.
Nel complesso la serie è davvero apprezzabile specialmente per gli amanti del fantasy o chi abbia già avuto esperienza dello spietato mondo di The Witcher attraverso i libri o i videogiochi.