Facebook, Instagram, Netflix, YouTube sono solo alcune delle ramificazioni di internet e della tecnologia del 21esimo secolo e non sempre giudicate positivamente. Come tutti gli strumenti potenti infatti, internet e più in generale le nuove tecnologie possono diventare davvero molto pericolose se utilizzate nel modo sbagliato. Tuttavia sarebbe riduttivo pensare alla tecnologia soltanto guardandola da questa prospettiva vivendo in un secolo dove l’uomo si sta avvicinando ad un futuro sempre più in simbiosi con essa. Sono infatti diventate quasi scontate oggi tutte quelle comodità e vantaggi dei quali possiamo godere soltanto grazie ad ai nostri amati prodotti tecnologici. Moltissime startup infatti propongono migliaia di soluzioni e agevolazioni interessantissime per quanto riguarda i problemi di tutti i giorni. Come abbiamo potuto constatare noi del Leomagazine durante la terza edizione di Didacta, tra le numerosissime innovazioni di quest’anno ce ne sono state anche moltissime riguardanti il settore dell’istruzione e con esso tutta una serie di nuovi strumenti creati appositamente per facilitare la comprensione, lo studio e la condivisione delle materie scolastiche più varie: dalla più comune come la matematica a quella magari più tecnica ad esempio robotica. Questo ultimo aspetto riguardante la robotica potrebbe far pensare… Non è difficile infatti rendersi conto di come la tecnologia stia sempre di più aiutando la produzione di tecnologia. Quasi ironico e paradossale ma possiamo iniziare a pensare davvero ad un sorta auto sviluppo. Tra queste startup abbiamo avuto la possibilità di intervistarne due:
C&C – Apple Solution Expert Education – Apple Premium Reseller e Centro di Assistenza Autorizzato. Con un progetto educativo marcato Apple.
Secondo voi per l’educazione è utile fornire questi iPad?
Diciamo che l’iPad, cioè la soluzione Apple, si pone molto disponibile come soluzione scolastica sia per tutta quella parte che è la parte nativa del prodotto sia per le applicazioni di terze parti presenti e disponibili, inoltre anche per l’accessibilità, che non è un discorso da tenere da parte.
Perché scegliere Apple rispetto ad esempio ad altre società competitive come magari samsung o altre marche?
Avete un rapporto di competitività o comunque riuscite anche a collaborare in ambito scolastico?
Sicuramente quando si parla dell’arrivo di questi prodotti all’interno delle scuole e delle classi si cerca di dare una soluzione unica. Quindi la classe andrà a utilizzare un prodotto apple piuttosto che un altro prodotto per l’appunto. Questo garantisce la gestione di tutti i dispositivi anche da parte della scuola dei loro server e degli stessi docenti in maniera uniforme tramite applicazioni dedicate tipo Classroom e la gestione proprio delle attività, che magari di solito in altri casi non avviene proprio allo stesso modo. Inoltre è tutto all’interno di quello che è un ecosistema sicuro per privacy.
Sanno un po’ tutti che i prodotti apple sono molto costosi, come farebbero poi le scuole a comprare questo prodotto?
Chiaramente apple mette sempre a disposizione delle scontistiche sia per gli studenti che per i docenti, quindi per le scuole e gli istituti. Noi come azienda offriamo sempre le soluzioni ottimizzate, si va a parlare con l’istituto e si creano delle soluzioni ad hoc ritagliate sulle esigenze.
A proposito di educazione e di scuole, abbiamo esplorato il settore digital Education, in particolare ci siamo soffermati sullo stand di Google Classroom. Qui Daniele Biancardi, creatore di una nuova startup in collaborazione con Google Suite, ci ha spiegato come funziona l’innovazione digitale nelle scuole e molto altro:
Chi sei e di cosa ti occupi qui?
Ciao mi chiamo Daniele Biancardi, la mia start up è Kedea e si occupa di innovazione digitale nelle scuole.
Di cosa tratta Google for Education e GSuite?
GSuite è un prodotto inventato e proprio per gestire la Google for education all’interno delle scuole. Google educational è un pacchetto che offre Google alle scuole in modalità gratuita e serve proprio per iniziare a utilizzare e gestire la scuola in modalità 2.0, quindi collaborazione, condivisione proprio… In maniera molto figa e molto smart. Quello che abbiamo fatto noi è stato cercare di semplificare un processo, quindi dare la possibilità a chi si occupa di gestire la GSuite all’interno della scuola, di avere una visione, una lingua che parlasse la sua, quindi quella della scuola.
Quanto può essere fattibile in una scuola dato che ora siamo un po’ “arretrati” nelle nostre scuole italiane? Come dovrebbe essere?
Si è vero, la scuola a livello digitale è ancora un pochino indietro, però ci sono supereroi come noi che cercano di portare la digitalizzazione e quindi di portare il verbo digital nelle scuole e quindi di iniziare a sfondare qualche parete o qualche resistenza della maggior parte dei docenti secondo me che non ha ancora capito che possiamo arrivare veramente molto lontano utilizzando il digital; il digitale non è soltanto social network o una perdita di tempo, ,ma può essere veramente un forte alleato per quella che è l’innovazione, la nuova tipologia di strumentazione e quant’altro.
Quali sono i vostri principali obbiettivi per il futuro? Avete dei target ben precisi o state andando dove vi porta il vento?
No no, il nostro obbiettivo è molto chiaro anche perché chi fa un lavoro come il nostro per forza di cose si deve porre degli obbiettivi. Il nostro obbiettivo è quello di portare sempre di più l’innovazione digitale nella scuola quindi come dicevo prima per noi deve essere proprio un traguardo e un punto di partenza per poi iniziare a parlare di nuove tecnologie, che non possono essere solo banchi smussati, arrotondati dove si parla di classe 3.0, ma di iniziare a far capire ai docenti ma soprattutto agli studenti che questa tecnologia, questo digitale li avvicinerà sempre di più al mondo del lavoro. Questo perché in questo momento scuola e mondo del lavoro sono 2 ecosfere totalmente distanti tra di loro, quindi il nostro obbiettivo avvicinare la scuola al mondo del lavoro con il digitale perché le richieste stanno diventando totalmente differenti.
Queste sono solo due delle tante testimonianze che abbiamo trovato a Didacta di quello che sarà (o che potrà diventare) il futuro della scuola, dominato dal Digital e dall’avvento delle classi virtuali. Infatti non sono mancate stampanti 3D in grado di riprodurre sempre più tipi di oggetti, visori virtuali che permettono di osservare oggetti, organi del corpo o paesaggi, tutto tridimensionalmente. Sebbene ancora molte scuole in italia non siano tecnologicamente “attrezzate”, il futuro dell’insegnamento ha una strada ben delineata verso l’innovazione e Didacta ne è stata una prova assoluta.