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Alexander Pereira un po’ come Ribery alla Fiorentina? Il sindaco Nardella presenta il nuovo sovrintendente del Maggio.

Proprio così il sindaco di Firenze Dario Nardella ha descritto l’arrivo del nuovo sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, durante la conferenza stampa di giovedì 19 settembre svolta in Palazzo Vecchio. Alexander Pereira, sovrintendente uscente del teatro La Scala di Milano, a detta del sindaco inizierà il suo mandato della durata di 5 anni il prossimo 15 dicembre, anche se il mandato della Scala avrebbe dovuto terminare a febbraio del 2020. Nardella inoltre descrive il nuovo mandato come una vera e propria sfida per Pereira e seguendo i precedenti paragoni calcistici lo descrive il Batistuta della situazione e parla si sé stesso un po’come se fosse Commisso. Essendo inoltre molto entusiasta della nuova collaborazione, il sindaco ha parlato di un contratto adeguato alle caratteristiche ed esigenze del nuovo sovrintendente, che dopo lunghe trattative e accordi ha deciso di accettarlo. Nardella ha concluso il suo intervento pubblicizzando la nuova e vantaggiosa campagna di abbonamenti del teatro che rende i teatro ancora più accessibile e ringraziando calorosamente tutti i membri dello staff del Maggio, tra i quali Paolo Antonio Klun (capo dell’ufficio stampa) e Pierangelo Conte (direttore artistico), che ogni giorno rendono possibile portare avanti il teatro.

La parola passa quindi al nuovo direttore Alexander Pereira:

“ Questi cinque anni al teatro del maggio musicale fiorentino rappresentano una grande sfida, sono molto commosso da questa possibilità che mi è stata data”. Tra gli obiettivi che Pereira si è prefissato uno dei principali è sicuramente quello di aumentare il pubblico internazionale: “Dovremo far concorrenza agli altri grandi festival di fama mondiale, quello del Maggio Fiorentino sarà incentrato sì su Firenze, ma anche su tutto il resto della toscana attraverso piccoli festival in tutte le grandi città della regione”. Una difficoltà che da sempre il maggio si trova a fronteggiare è però quella della “raccolta fondi”, tematica che però non dovrebbe rappresentare un problema per la stagione 2020. Sicuramente un’affermazione molto rassicurante, ma riguarda solo la parte della produzione, per la risoluzione dell’enorme debito detenuto dal teatro la questione si complica. Molte sono le speranze riposte nella sinergia tra il ministero, il maggio e il sindaco Nardella: “ Sono convinto che il ministero aiuterà molto il teatro nella realizzazione di questo progetto”. “Se sarò in grado di coinvolgere a fondo la città e gli sponsor internazionali, allora non c’è dubbio: il festival porterà sicuramente il teatro a un livello molto più alto”. La fiducia che il direttore ripone negli sponsor è alta, ma si sa: quando si parla di soldi, nulla va dato per scontato.

Con la premessa di conservare ancora qualche sorpresa i Pereira passa così la parola ai giornalisti presenti:

il pubblico si è mostrato, oltre che molto accogliente e bendisposto (almeno in alcuni dei casi), un po’ preoccupato per quanto riguarda la questione sponsor e il debito che il teatro ha. Sia il sindaco che il nuovo sovrintendente hanno risposto di non preoccuparsi, perché stanno organizzando insieme a tutta la fondazione un’operazione di ricapitalizzazione che porterebbe molti fondi al teatro; inoltre Pereira dice di aver già uno sponsor sicuro, ma del quale, almeno per ora, preferisce non rivelare l’identità. Oltre a domande di carattere economico-finanziario, ci sono state anche domande di carattere musicale e organizzativo, viene chiesto infatti se “Otello” aprirà la nuova stagione, chi sarà il direttore e se ci sono sorprese o arrivi inaspettati per quanto riguarda opere ed artisti. Pereira ha risposto che “Otello” non aprirà la stagione, ma che sarà comunque valorizzato al massimo visto che sarà diretto da Zubin Mehta. Continua, concludendo anche l’incontro che di sorprese e artisti di fama internazionale cene saranno veramente tanti, ma dei quali preferisce non pronunciarsi, o quasi, infatti annuncia il grande ritorno del grande Riccardo Muti, enfatizzando che oltre ad essere Firenze ad aver bisogno di Muti, è anche Muti ad aver bisogno di Firenze.

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