All’età di soli 25 anni, la velocista e modella russa Margarita Plavunova è stata trovata, il 22 Agosto, senza vita al bordo di una pista di atletica, in un villaggio del distretto di Morshansky, nella Russia Occidentale.
La giovane atleta, poco conosciuta all’opinione pubblica, era una specialista della corsa e della corsa ad ostacoli nei 100 e nei 400 metri piani; aveva vinto il titolo nazionale Juniores della corsa dei 60 metri e si era laureata in discipline sportive.
Si stava allenando in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020, quando è stata colpita da un attacco cardiaco che l’ha portata rapidamente alla morte. Chi ha visto l’accaduto ha subito chiamato l’ambulanza ma i tentativi dei medici sono stati inutili.
Alcuni sostengono che la causa dell’attacco cardiaco sia dovuta ad un notevole stress fisico e psichico dovuto agli eccessivi allenamenti.
Margarita, come tanti atleti, si allenava nell’ anonimato, era diventata campionessa giovanile nazionale nella corsa dei 60 metri, ma lei voleva di più… infatti, aumentava i suoi allenamenti facendoli diventare probabilmente troppo pesanti per il suo corpo, ignara delle conseguenze, per esaudire il suo sogno: partecipare alle olimpiadi e entrare nella storia dell’atletica.
Una situazione analoga è successa ad una donna bielorussa di 33 anni, che è morta mentre scalava il Monte Cervino: la notte del 20 agosto Katsiaryna Klimanskaya si trovava insieme ad un suo amico all’altitudine di circa 4000 metri quando ha cominciato a sentirsi male, priva di forze. Invano il ragazzo ha cercato aiuto, ha provato ad inviare messaggi SOS via radio ma i soccorsi sono arrivati troppo tardi, il mattino successivo, a causa del maltempo, quando la giovane era già morta …
Si tratta di due condizioni analoghe dove due giovani atlete in apparente buona salute, sottoposte a un lungo e pesante allenamento, muoiono improvvisamente.
La morte improvvisa da sport ha un incidenza da 9 a 23 casi per milioni in base allo sport praticato e alla tipologia dell’atleta. E’ più frequente nelle competizioni ufficiali, piuttosto che negli allenamenti. Generalmente la morte improvvisa è causata dal blocco della funzionalità cardiaca. Alla base possono esserci della cause genetiche, ereditarie o legate a malformazioni cardiache. Nonostante i controlli medici a cui sono sottoposti gli atleti che praticano agonismo, la morte improvvisa rimane sempre un evento, seppur raro, possibile e nella maggior parte delle volte inspiegabile.
Ma sicuramente tali eventi fanno scaturire una domanda che rimane irrisolta: la questione sul confine fra il “giusto” allenamento e “l’eccessivo” allenamento nello sport agonistico. O meglio fino a quando un atleta debba spingersi per raggiungere i suoi ambiti risultati …