Negli ultimi anni il problema della salvaguardia del nostro pianeta si sta facendo sempre più reale e concreto di quanto lo fosse mai stato prima, fortunatamente però vi sono anche cervelli provenienti da tutte le parti del mondo che stanno elaborando soluzioni innovative sempre più efficaci e sostenibili.
Importante ricordarsi che salvaguardare la terra non significa soltanto curare il suo ambiente, ma anche salvaguardare tutti i suoi abitanti, senza dimenticare che noi esseri umani non siamo gli unici. Mosa Meat, start-up dell’Università di Maastricht in Olanda, a questo proposito sembra aver dato una svolta decisiva verso un mondo di reale convivenza con i nostri coinquilini animali.
Il progetto di ricerca iniziato nel 2013 dal quale è nata questa start-up, ha portato il team del professor Mark Post a presentare al pubblico il primo hamburger creato in laboratorio, da coltura cellulare.
Grazie alle sue ricerche sarà possibile produrre 175 milioni di hamburger di vera carne, identica in tutto e per tutto a quella naturale (compreso nel sapore), dalle cellule di una sola mucca. Non solo risulta essere una scelta più ragionevole e rispettosa per l’ambiente che permetterà di produrre la stessa quantità di carne da una sola mucca invece che da 440mila allevate intensivamente e poi macellate, ma la produzione su larga scala di carne artificiale porterebbe a una riduzione degli antibiotici e degli ormoni usati negli allevamenti, delle spese energetiche e delle emissioni. La produzione di carne oggi è infatti una fonte importante di emissioni di gas serra, e sostituirla con carne creata in laboratorio potrebbe ridurre questo impatto sull’ambiente, senza considerare che per la produzione non è necessario utilizzo di suolo .
Altro vantaggio della carne creata in laboratorio potrebbe essere quello di una piena consapevolezza del contenuto alimentare, la carne potrà essere in futuro personalizzata, ed a seconda delle esigenze del cliente, i fornitori potranno modificare le varie percentuali di proteine, grassi ed ecc…
Mosa Meat ha già raccolto investimenti per 7,5 milioni di euro e punta a portare sul mercato i primi prodotti nel 2021. Non è possibile però parlare di date certe, racconta all’ANSA la direttrice operativa di Mosa Meat, Sarah Lucas: “ci sono alcune incognite a livello scientifico e i tempi per l’autorizzazione per l’immissione in commercio non dipendono solo da noi“. Tra gli obbiettivi principali di Mosa Meat c’è quello di ridurre i costi di produzione: la realizzazione del primo hamburger del Prof. Post è costata oltre 300mila euro, ma secondo alcune stime oggi siamo sui 20 euro al chilo.(ANSA).
Se le previsioni fossero azzeccate dovremmo comunque esserci quasi. Tra poco sarà possibile veder apparire negli scaffali dei supermercati e nei ristoranti hamburger artificiali e non solo: lo sviluppo di cellule animali create in laboratorio sarà estendibile a qualsiasi tipo di carne, compresi tacchini, pollo e pesce.
Ex ginnasta ed ex studente del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, attualmente studente di management engineering e imprenditore digitale.