E’ uscito recentemente nelle sale cinematografiche statunitensi una pellicola biografica di un genio della letteratura inglese, J.R.R. Tolkien, autore dallo status leggendario e padre del genere fantasy che ha meravigliato generazioni di lettori e amanti dei racconti della Terra di Mezzo; interesse che si è manifestato anche nel grande successo della prima trilogia del “Signore degli Anelli” uscita nei primi anni 2000, vincitrice di 17 oscar con Il Ritorno del Re che detiene il record di 11, e con la più recente trilogia del’”Lo Hobbit” (2012 – 14), che anche se non ha avuto un successo grande come i primi 3 film già citati ha avuto un buon esito commerciale. La vita dello scrittore, nato alla fine del 19esimo secolo, è certamente molto interessante, data la sua partecipazione alla prima guerra mondiale sul fronte britannico e i suoi studi sui testi medievali inglesi all’università di Oxford. Il film abbraccia il periodo della vita dell’autore, interpretato da Nicholas Hoult, dalla nascita fino all’inizio della scrittura della sua prima opera sulla Terra di Mezzo.
Queste esperienze hanno permesso all’autore di scrivere Il Signore degli Anelli e il suo fantastico mondo con migliaia di pagine di storie e racconti come il Silmarillion.
Il successo della saga cinematografica del Signore degli Anelli e dello Hobbit farebbero pensare ad una produzione senza difficoltà, ma evidentemente non è stato così dato che la fondazione Tolkien e la famiglia dello scrittore non approvano nè condividono la realizzazione di questo film; nonostante questo i produttori hanno dichiarato che anche senza l’aiuto della fondazione il gruppo che ha lavorato al film ha cercato di essere il più rispettoso possibile; nondimeno le prime recensioni della pellicola di Dome Karukoski definiscono l’opera come troppo banale e non originale, cosa che un autore come Tolkien non avrebbe di certo approvato. Il film, uscito a maggio, arriverà a settembre nelle sale italiane e solo allora potremmo giudicare il film veramente; per il momentodovremmo fidarci delle critiche oltreoceano, non troppo lusinghiere.