Leonardo Da Vinci, artista tra i piu’ famosi al mondo, è stato definito “un genio francese” dal giornalista Julien Burgier di France 2 che poi su Twitter se l’è cavata con un ironico mea culpa.

Un genio francese? Ma siamo proprio sicuri? Va bene essere europeisti ma qui su esagera. Leonardo in effetti muore il 2 maggio di 500 anni fa in Francia, più precisamente ad Amboise, ma era nato ed aveva vissuto gran parte della sua vita in Italia.

Leonardo si era formato prima a Firenze, negli anni del suo apprendistato presso la bottega del Verrocchio,  poi aveva vissuto quasi trent’anni alla corte degli Sforza di Milano.

Solo negli ultimi tre anni delle sua vita il genio toscano visse in Francia e qui, nella cappella che si trova davanti al castello di Amboise, c’e’ la sua tomba – o almeno presunta tale – meta di pellegrinaggio di migliaia di turisti ogni anno.

Purtroppo però in Francia ci sono anche due delle sue opere piu’ importanti, la Gioconda e San Giovanni Battista, che egli aveva portato con sè nel viaggio verso il paese d’oltralpe ed oggi questi due capolavori sono esposti al Louvre. Ma puo’ bastare questo per definire Leonardo francese? Certamente no, ma la grandeur francese è nota al mondo. I francesi non si sentono secondi a nessuno e certamente i 500 anni della morte di Leonardo Da Vinci, celebrati tra l’altro da un’imponente mostra al Louvre, erano un’occasione troppo ghiotta per non ribadire al mondo che tanti artisti stranieri hanno scelto la Francia come loro paese d’adozione.

Che non corra buon sangue con i nostri cugini d’oltralpe è cosa nota, siamo capaci di litigare con loro su tutto dal calcio alla cucina ma se possiamo concedere a questi mangia lumache ( sans vouloir offenser, les escargot sono magnifiche!) che le loro bollicine imbottigliate non sono niente male certamente non potremo mai far passare il messaggio che Leonardo è francese.

Egli è il simbolo indiscusso della nostra genialità, della capacità tutta italiana d’inventare soluzioni non convenzionali per ogni tipo di situazione o problema e questo i francesi non potranno mai eguagliarlo. Purtroppo rimane comunque il rammarico di vedere patrimoni della nostra penisola come la Gioconda esposti in un museo parigino, sperando che un giorno possano far ritorno a casa , nel frattempo dovremo metterci il cuore in pace e vedere i nostri tesori ancora nella capitale francese , sperando che almeno quelli non prendano fuoco .

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