Dopo anni di attesa, il 29 marzo è uscito finalmente When we all fall asleep, where do we go? , il primo album in studio di Billie Eilish, il fenomeno musicale che sta coinvolgendo sempre più giovani (e non solo) di tutto il mondo è che ha già raggiunto il primo posto nella classifica ITunes americana.
Se non avete idea di chi sia, immaginatevi una diciassettenne con la voce da angelo, uno stile molto contemporaneo e un talento unico nello scrivere canzoni fuori dagli schemi, aiutata dal fratello Finneas O’Connell.
Diventata famosa nel 2016 con il singolo Ocean Eyes, ha rapidamente guadagnato un posto nella scena musicale grazie a brani pop sperimentali, che oscillano tra il lo-fi, l’R&B e la musica elettronica con atmosfere prevalentemente dark o malinconiche.
Il nuovo album era atteso da molti fan come una raccolta delle hit già pubblicate più l’aggiunta di alcune tracce inedite, per un totale di 14 brani in puro stile Billie.
Considerata già la lunga attesa e il rischio di deludere le aspettative la reazione del pubblico è stata molto positiva, anche se forse è stata spinta più dalle canzoni già conosciute che dalle nuove tracce.
In ogni caso gli inediti, come bad guy, i love you e all the good girls go to hell, hanno colpito per l’attitudine pop senza però uscire dai parametri alternativi dell’autrice e grazie alle sue stupende doti vocali.
Un enorme successo che ne segue altri come Lovely (with Khalid), idontwannabeyouanimore, Bellyache, wish you were gay e tanti ancora, alcuni dei quali inseriti nel nuovo album dopo la loro uscita come singoli.
L’atmosfera dark e quasi horror dell’album risale a brani come you should see me in a crown, uno dei più iconici sia per le liriche stralunate che per il video musicale che ha scioccato 74 milioni di persone con la ripetuta immagine di ragni e corone accompagnati da una base intensa e la voce delicata di Billie.
L’album è stato annunciato circa un mese fa dall’uscita di bury a friend e del relativo video musicale da circa 98 milioni di visualizzazioni.
Il suo talento l’ha portata a collaborare con personaggi importanti anche al di fuori del mondo della musica, come il pittore e scultore Takashi Murakami che ha realizzato la sua copertina su Garage Magazine e un ulteriore video musicale animato che riprende lo stile contemporaneo e psichedelico di entrambi gli artisti.
In generale, Billie piace per i temi che spaziano da riflessioni sull’immagine pubblica e sul prezzo del successo a problemi come fragilità sociali o le paure di un adolescente.
L’immagine che presenta è quella di una ragazza determinata che crede nel suo talento e che non ha paura di confrontarsi con l’industria musicale e i suoi rischi.
I social l’hanno aiutata a farsi notare ma l’impressione generale rimane quella di una ragazza molto pura che mette in mostra tutti i lati del suo essere, specialmente quelli scomodi.
Questo le è valso 32 milioni di ascoltatori mensili su Spotify (27esima in classifica mondiale), cinque canzoni certificate RIAA e molti tour mondiali.
Nell’attesa di vederla a Milano il 31 agosto dopo il sold out del 21 febbraio non è il caso di dormirci sopra.