Un palco, un ring, una battaglia: si parla della Mic Tyson Battle, in collaborazione con the division 2, svoltasi nei Magazzini Generali di Milano e trasmessa in streaming sulla piattaforma online Twitch domenica 17 Marzo che, quest’anno più che mai, ha portato alle stelle un’arte così da strada come quella del freestyle. In cosa consiste insomma questa Mic Tyson battle? Semplice, è una competizione ideata e realizzata dall’ormai conosciutissimo MC vicentino Nitro e dal suo concittadino djms (nel ruolo appunto di disk jokey come ci suggerisce il nome).
L’obiettivo dell’evento è quello di far gareggiare in un torneo un certo numero di MCs, più o meno famosi (16 nell’edizione di quest’anno), in una sfida “all’ultima barra” per decretare il campione nazionale del freestyle Italiano dell’annata. Quella di quest’anno non è stata la prima edizione, ne abbiamo avute infatti altre due ( 2016 e 2017). La prima ha visto come vincitore l’MC Morbo originario di Bergamo, mentre la seconda l’ha vinta Shekkero (artista della città di Cassino) entrambi partecipanti tra l’altro dell’edizione 2019. Quest’anno fra i sedici partecipanti troviamo otto “teste di serie”, rispettivamente gli MCs: Nerone, Blnkay, Drimer, Shekkero, Frenk, Debbit, Reiven e Morbo. Oltre a questi abbiamo otto “rookies”, sei dei quali selezionati dal team dell’evento e due dai fan tramite dei sondaggi sulla pagina Instagram dell’evento. La giuria della Mic Tyson Battle vanta di quattro grandissimi rappresentanti della cultura Hip-hop Italiana: “Il king del freestyle italiano” Ensi, l’ormai famosissimo Salmo, lo scrittore a tema hip-hop Antonio Dikele e una delle leggende del rap Italiano, Tormento. Sul palco a presentare troviamo invece Nitro e l’MC torinese Shade.
Anche “l’underground che fa sold-out” (come appunto Nitro ha detto riferendosi all’evento) ha però delle regole. Il torneo è diviso in quattro parti: gli ottavi, i quarti di finale, le semifinali e la finale. Ogni segmento, fatta eccezione per gli ottavi, ha delle regole esclusive. Nel primo segmento troviamo due sfidanti per volta in uno scontro uno contro uno a due fasi (così sarà naturalmente per tutte le sfide anche dei segmenti successivi). Nella prima gli sfidanti avranno a disposizione un minuto a testa (su uno stesso beat di base scelto dal dj) per fare freestyle “a ruota libera”, nella seconda cambierà il beat di base e si passerà a un minuto e mezzo di 4/4 (consiste nel chiudere quattro barre, essenzialmente due rime, per poi “passare il testimone” allo sfidante e così via fino allo scadere del tempo). Al termine della seconda fase i presentatori chiederanno al pubblico di fare “casino” per chi secondo loro meriterà di passare il turno e, in base alla decisione della giuria, verrà così decretato un vincitore. Nei quarti di finale le regole si applicano allo stesso modo degli ottavi ma con una difficoltà in più: viene infatti assegnato agli sfidanti un argomento (esempi rapidi possono essere, religione, festività, “i fenomeni del web”, l’apocalisse, i più svariati insomma) a cui dovranno attenersi durante il loro minuto di freestyle libero. Tolta la complicazione dell’argomento, nelle semifinali troviamo invece una scatola contenente degli oggetti che verranno consegnati allo sfidante durante il minuto libero, questi dovrà basare le sue rime su gli oggetti che gli verranno consegnati in tempo reale (il 4/4 procede normalmente come per le fasi precedenti).
In finale abbiamo visto uno spettacolare scontro all’ultimo sangue fra Blnkay e Reiven, la sfida sarebbe dovuta essere su un singolo 4/4 da cinque minuti, ma la decisione concordata dalla giuria e dal pubblico ha fatto sì che dopo i cinque minuti venissero disputati due spareggi da due minuti ciascuno. L’evento si è concluso con la vittoria del freestyler genovese Blnkay la quale immensa abilità è indiscutibile, non è però per questo che vanno etichettati gli altri concorrenti come “perdenti”, la tecnica e qualità regalataci da tutti i partecipanti nessuno escluso contribuiranno ad una pagina importantissima della storia del freestyle Italiano.
Per chiunque si fosse perso quest’evento, proprio da questo mercoledì è possibile rivederlo per intero nel canale twitch MacheteTv, cosa consigliatissima nonostante qualche minuto (ma giusto una quindicina in tre ore di evento) di audio mal funzionante dovuto a dei problemi con la replica della live.
A questo punto è necessario spendere due paroline per la disciplina che sta alla base di tutto questo: Il freestyle, pratica vista dai molti come “underground”, da strada, ignorante, viene spesso etichettato come volgare e irrispettoso, ma è tutt’altro. Così come nel pugilato, al quale il nome dell’evento ci rimanda, e nella lotta in generale anche nel freestyle si hanno due sfidanti l’uno contro l’altro che, prima e dopo l’essersi “massacrati” in un caso a forza di botte in un altro a forza di barre e di offese, si battono il cinque, si abbracciano, si augurano buona fortuna e soprattutto si rispettano. Il punto focale è proprio questo: il rispetto, per chi ha la tua stessa passione, si è sempre impegnato nel portarla avanti e continuerà a farlo, rispetto per chi è comunque un maestro in ciò che fa sia che abbia vinto o perso il singolo scontro della singola competizione, rispetto per chi prova le tue stesse paure e la tua stessa eccitazione nel salire sopra un palco (o ring che sia) e la tua stessa gioia o delusione in caso di vittoria o di sconfitta. Nel freestyle e nella lotta rime e “botte” dovrebbero essere (e spesso sono) usate come un mezzo per fare spettacolo, sport e sana competizione, non violenza e discriminazione.