Il finale sta arrivando,
Dopo un anno e mezzo d’attesa sta per tornare, con la sua ottava stagione, la serie televisiva che dal 2011 ha emozionato i fan di draghi, complotti e guerre: Il Trono Di Spade.
La serie prodotta da HBO, adattamento degli omonimi libri di George R. R. Martin, andrà in onda dal 15 aprile. Il trailer, uscito pochi giorni fa, trasmette con poche immagini la grandezza degli eventi che stanno per abbattersi sul continente di Westeros. Infatti l’ottava stagione sarà il finale di quest’epica storia che non potrà che concludersi con un altrettanto epica battaglia.
Ad aprile vedremo non solo calare il sipario sulla serie e la storia in sè, ma anche sui suoi personaggi, i pochi sopravvissuti, che sono cresciuti e cambiati insieme ai loro fan. Son proprio i personaggi a essere l’anima e il fulcro de Il Trono di Spade: profondi e ben caratterizzati, ognuno con i propri scopi ed ideali. Tutti loro hanno dovuto superare momenti difficili tra lutti, sfide, battaglie e persino la morte stessa, per arrivare a quest’ottava stagione, meta del loro percorso e della loro crescita.
Nell’attesissimo scontro avremo l’occasione di assistere alla resa dei conti tra il fuoco ed il ghiaccio, la vita e la morte, la luce e le tenebre. Questa continua contrapposizione è il tema che in questi anni ha fatto da contorno agli intrighi di corte e le guerre, ma che è stata sempre presente ed ha guidato silenziosamente gli eventi a Westeros. A questo punto le faide tra famiglie che dividevano anche gli appassionatati non sono più al centro dell’attenzione ma sono messe da parte (forse) di fronte alla lotta per la vita che vede i protagonisti schierati contro il Re della Notte ed il suo esercito di morti.
Il finale dell’adattamento televisivo delle cronache del ghiaccio e del fuoco si preannuncia quindi pieno di azione, battaglie tra vivi e morti, draghi e momenti toccanti come le morti dei personaggi a cui ormai siamo abituati; non dimentichiamoci una delle più celebri frasi della serie: Valar Morghulis ovvero, tutti gli uomini devono morire.