Con Tunisia-Panama e Inghilterra-Belgio si è conclusa la prima fase della coppa del mondo, quella dei gironi, al termine dei quali 16 squadre (su 32 partecipanti) si sono garantite l’accesso agli ottavi di finale. Come da consuetudine le prime qualificatosi nel gironcino affronteranno le seconde meglio piazzate, in un tabellone che si compone di due lati, A e B, i quali si congiungeranno solo il 15 luglio, giorno della finalissima mondiale.
Dopo il tour de force iniziale, la competizione si arricchirà di nuove e sempre più imperdibili partite, visto che dagli ottavi in poi la formula di eliminazione diretta non lascerà più spazio a nessun errore. E allora se squadre come l’Argentina di Messi o la Spagna del ct Hierro hanno trovato difficoltà nel girone, d’ora in poi non dovranno più sbagliare un colpo per non rischiare di dover lasciare la Russia in largo anticipo. Chi invece ha dovuto abbandonare la “calda” Russia per tornare a casa è stata -tra le altre- la Germania campione del mondo, eliminata clamorosamente dalla Corea del Sud (a sua volta già eliminata) che è riuscita nell’impresa storica di battere una potenza calcistica come quella dei 4 volte campioni del mondo. Un’eliminazione che ha del sorprendente, ma non del tutto, vista la “maledizione” che da 3 mondiali a questa parte si abbatte sulle vincitrici: infatti, come i tedeschi quest’anno, anche l’Italia campione del mondo 2006 uscì ai gironi nella competizione successiva e la stessa sorte toccò alla Spagna a Brasile 2014.
Con una pretendente in meno alla vittoria finale (facciamo due, vista la non partecipazione dell’Italia) in Russia si è delineato un tabellone abbastanza disomogeneo che vede 10 coppe del mondo nella parte A e soltanto 2 nella B. Non solo, a sfidarsi, già negli ottavi di finale, ci saranno squadre come la Francia che ha beccato l’Argentina seconda nel girone, o l’Uruguay che affronterà il Portogallo già sabato sera. Nella stessa parte del tabellone anche Brasile e Belgio, impegnate in maniera non impossibile agli ottavi, ma pronte a sfidarsi ai quarti. Dall’altra parte, invece, le due big, Spagna e Inghilterra, hanno strada libera per la conquista della finale con le sole due insidie chiamate Croazia e Colombia. La prima ha superato brillantemente il proprio girone, totalizzando 9 punti, distruggendo Messi & co., dimostrando di poter dire la sua in questa competizione; la seconda si è resa conto di non essere più ai livelli di quella nazionale che andò in Brasile 4 anni fa, causa l’avanzata età di molti dei suoi top player, ma resta comunque un’insidia per le grandi. A completare il quadro delle 16 qualificate, si registrano il Giappone, grandissima sorpresa di questo mondiale in grado di eliminare Senegal e Polonia, la Svezia del non convocato Ibra che ha superato da prima il girone con la Germania, e le altre nazionali “minori” che sono passate come seconde nel girone. Tra queste i padroni di casa della Russia che, dopo un discreto girone superato con ben 8 reti, si apprestano ad affrontare le Furie Rosse della Spagna.
Adesso che inizia il secondo tempo della partita mondiale, è tempo di scoprire le carte e capire chi ha bluffato nelle prime uscite o chi ha già fatto vedere che vuole portarsi a casa questo titolo. Sicuramente l’Albiceleste non ha dimostrato tutto il suo potenziale, visto che fino a 5 minuti prima del fischio finale contro la Nigeria la squadra di Sampaoli era fuori, ma è anche la nazionale che più ha faticato tra le grandi, colpa di una mancanza di gioco e, soprattutto, di un’intesa di squadra. Il ct, aspramente criticato dai tifosi argentini, dovrà mettersi d’impegno nel cercare di mettere assieme i tanti pezzi del puzzle che sembra essere al momento la nazionale argentina, composta principalmente da attaccanti e uomini d’area, con scarso ricambio nelle retrovie. Gli eterni rivali del Brasile, invece, sembrano i favoriti al momento: con 7 punti nel girone si sono riservati il Messico per gli ottavi, squadra abbordabile per la Seleçao di Neymar e Coutinho, le due stelle dei verdeoro. Restando in Sud America, l‘Uruguay di Tabarez sembra essere la meno gettonata alla conquista del titolo: nonostante il punteggio pieno realizzato nel girone, la Celeste di Cavani e Suarez se la dovrà vedere con lo scatenato CR7. Il Portogallo, appunto, campione d’Europa in carica, ha dimostrato ancora una volta quanto sia indispensabile la sua stella più luminosa, Cristiano Ronaldo, autore dei 4 dei 5 gol totali segnati dai lusitani al mondiale. Il suo eterno rivale, invece, se la dovrà vedere con la Francia di Deschamps e del baby fenomeno Mbappè, trascinatore di un gruppo giovane ma esperto, composto da giocatori che militano solo nei top team europei. Più a sud troviamo la Spagna, campione 8 anni fa, con vecchie perle e nuove promesse, un allenatore arrivato direttamente in Russia e la voglia di dimostrare al mondo che nel calcio vince chi tiene più la palla. Riuscirà il tiki taka di Iniesta e compagni a trionfare ancora una volta? A questo risponderà l’Inghilterra, l’unica delle big ad avere in rosa quasi unicamente giocatori che militano nel campionato inglese e nei top team d’Oltremanica. Belgio, Croazia e Colombia restano le outsider di Russia 2018, le uniche tra le semi-grandi a non aver mai alzato un titolo mondiale. Sarà questa la volta buona? Appuntamento a Mosca, il 15 luglio ore 17 italiane, il giorno della finale dei mondiali.